Top & Flop di Piacenza - Vicenza

13.10.2019 20:42 di  Fabio Doriali   vedi letture
Alessio Sestu, Top Piacenza
Alessio Sestu, Top Piacenza

Marciare serrati nella notte.

Me lo immagino Mimmo di Carlo, sui monti di Cassino, serrato insieme alle sue truppe. Lui sa essere duro, conosce e predica la fatica, l'umiltà, l'unità di intenti il sudore e il coraggio. Lui sulle alture del Matese.

Mi immagino anche Arnaldo Franzini, nella sua Val d'Arda, sui colli piacentini solcati dai calanchi verso l'aria fresca degli Appennini che portano verso la Liguria, verso il mare. Lui che predica il saper cambiare durante la gara, lui che se fosse animale sarebbe camaleonte, lui che è il professionista finale dell'understatement, lui che ha i neuroni disposti a 3-5-2.

Oggi pomeriggio Di Carlo aveva dalla sua la luna e i falò.

Aveva la notte rischiarata sia dalla luna che anche dai falò accesi dalla sorte: giocava a Piacenza contro una possibile rivale per la promozione diretta, dopo l'inopinata sconfitta interna del Padova ieri sera all'"Euganeo" e gli avversari avevano fuori il miglior portiere del Girone (Del Favero) e il centravanti capocannoniere della categoria, quel Daniele Paponi che fin qui ha oggettivamente sbriciolato ogni difensore ed ogni difesa gli si sia trovata a tiro.

La luna è l'opportunità, i falò sono le assenze altrui.

Figuriamoci quando dopo un quarto d'ora il discusso (dai Lupi) fischietto anconetano  D'Ascanio fischia un penalty che Marotta trasforma con freddezza ed un pizzico di iridescenza irridente. 

Cioè. Se vinco a Piacenza, contro una squadra che ha fuori il suo miglior giocatore e vado in vantaggio dopo un quarto d'ora su rigore discusso, beh, allora ho la luna e i falò dalla mia a rischiararmi la marcia nella notte. E Franzini invece deve andare nottetempo fino al passo del Pellizzone, partendo da Vernasca con una banda da guidare al buio completo dei boschi della val d'Arda.

E qui. Succede l'imprevisto. Il Vicenza scompare. Il Piacenza spreca e spreca e spreca e spreca e si ripresenta l'incubo di San Benedetto di domenica scorsa. Finchè, la luna sorge da dietro l'Appennino e oscura, giustamente, i falò di Di Carlo: prima è Capitan Pergreffi di testa su imbucata di Sestu (il migliore dei suoi), poi, nel recupero, una rasoiata di Della Latta rimandano a casa i veneti e spengono gli ultimi falò di Di Carlo, che non ha intimato ai suoi che copririsi, marciare serrati, compatti (4 ammoniti contro 1) e in retroguardia.

Vicenza che resta a 18 punti, Piacenza che domina e sale molto meritatamente a 17 nonostante le assenze.

Di Carlo dovrà ammettere che a volte si può marciare nella notte senza luci e senza guide e che non serve un atteggiamento iper difensivista che porta il Lane a non tirare (letteralmente) mai in porta per 95 minuti.

Franzini è uomo che non ride mai pieni denti. Sorride,  e prova ad avanzare al buio nella calma che hanno a notte fonda i boschi intorno a Vernasca.

TOP:

Alessio Sestu (Piacenza): E' la guida, il faro, l'uomo in più. Fenomenale, nonostante le primavere. Ha piede da Champions League, e si sapeva. Oggi pomeriggio al Garilli ha avuto anche attributi e continuità da favola. Encomiabile.

Stefano Giacomelli (Vicenza): Il Vicenza gioca male, malissimo e Di Carlo ci mette del suo. Ma il capitano è certamente l'unico a salvarsi. Portabandiera.

FLOP:

Daniele Cacia (Piacenza): Altra prestazione, l'ennesima, incolore del centravanti calabrese, bandiera degli emiliani. Ennesimo gol sbagliato, ennesima lontananza da un livello di gioco che gli era proprio fino a qualche tempo fa. Anche le bandiere vanno ammainate, quando non riescono più a garrire. Muschio nella notte, invisibile.

Quasi tutto il Vicenza: I berici non tirano mai in porta, vengono graziati dal Piacenza e dall'arbitro. Perdono in extremis una partita che avevano perso prima di incamminarsi nella neve. Vedo in questo colpe chiare di Di Carlo, Mister che ha sempre brillato per esasperato difensivismo. Stasera, al Garilli, fanno davvero brutta figura davanti ad oltre 500 encomiabili tifosi che si sono sciroppati quasi 200 kilometri di fronte ad un avversario menomato. Menzioni di disonore per Arma, Vandeputte, Bruscagin. Riflessi smorti sulla neve di notte.

Ecco il Live Match dell'incontro