Ad Altamura Mangia che ti passa…
Rieccolo. A distanza di 9 anni Devis Mangia è tornato di nuovo protagonista nel calcio italiano. Il tecnico di Cernusco sul Naviglio è rientrato dall’esilio all’estero, dove negli ultimi due lustri ha lavorato prima in Romania (Universitatea Craiova) e poi a Malta (come ct della nazionale locale). E pensare che una dozzina di anni fa Arrigo Sacchi l’aveva caldeggiato a Silvio Berlusconi per la panchina del Milan come erede di Max Allegri. Detto ora può far sorridere tale indiscrezione, ma all’epoca la candidatura dell’allora commissario tecnico della nazionale italiana Under 21 risultava essere plausibile e soprattutto credibile. A quasi 50 anni, però, non è mai troppo tardi per rientrare nel calcio italiano dalla porta secondaria. Ecco perché Mangia ha accettato la sfida di ripartire dalla terza serie del calcio italiano. Con umiltà e altrettanta voglia di rinascere. Detto, fatto. Che fosse Serie A o Serie C poco gli importava. Categoria quest’ultima che prima della stagione in corso aveva affrontato e frequentato solo agli albori della carriera tra Varese, Ivrea e Valenzana. L’intuizione Mangia alla guida della squadra murgiana è targata Matteo Lauriola: l’ex collaboratore di Cristiano Giuntoli, infatti, ha avuto il coraggio di osare con una mossa inaspettata e per certi versi un po’ fuori dagli schermi, ma che finora gli sta dando ragione alla grande. Tanto che i biancorossi veleggiano in piena zona Playoff e sognano a occhi aperti un posto al sole per gli spareggi della post season.
Mica male per una formazione partita con l’obiettivo dichiarato della permanenza in Serie C. Traguardo salvezza che sembra ora, decisamente, alla portata proprio grazie al lavoro di Mangia. I problemi di salute più le delicate inchieste relative a condotte improprie e presunte molestie nei confronti dei suoi calciatori (per onor di cronaca le denunce non sono mai accertate e confermate da fatti acclarati secondo gli inquirenti e coloro deputati a indagare) appartengono ormai al passato e appaiono come un pallido triste quanto spiacevole ricordo. Un fantasma acchiappato e scacciato dopo che per anni l’ha accompagnato e frenato. Il campo, invece, parla e ora sta rilanciando alla grande le quotazioni dell’allenatore lombardo, che ha ottenuto otto risultati positivi nelle ultime nove giornate, sciorinando un calcio piacevole e spettacolare. Merito di quel 3-4-3 di Zaccheroniana memoria che sta facendo traboccare di passione la piazza di Altamura, dove stanno giocando tantissimi giovani. Il marchio di fabbrica della storia calcistica di Mangia fin da quello Scudetto Primavera sfiorato al timone del Varese nella stagione 2010/11. A far da chioccia al manipolo di talenti rampanti un quarantenne inossidabile come Franco Lepore che continua a sfrecciare su è giù per la fascia. Con i dovuti paragoni l’ex Lecco sta all’Altamura come Modric al Milan per impatto avuto a livello di leadership e carisma. E il bello deve ancora venire. Perché in fondo non è mai troppo tardi per scrollarsi di dosso fastidiose etichette e dimostrare di poter essere ancora un valore aggiunto in panchina. Ad Altamura si Mangia con vista sui Playoff, è proprio il caso di dirlo…
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