Avellino, Entella e il doppio esonero: troppo presto o troppo tardi? Finisce il mercato, il solito esercito di svincolati

18.09.2023 00:40 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Avellino, Entella e il doppio esonero: troppo presto o troppo tardi? Finisce il mercato, il solito esercito di svincolati
TMW/TuttoC.com

L'Avellino di Massimo Rastelli dura due giornate: tanto ha atteso la società irpina prima di silurare il tecnico, già sostituito dal promettente Michele Pazienza. Arriva a tre gare la stagione della Virtus Entella e di Gennaro Volpe, esonerato dopo la sconfitta casalinga contro il Sestri Levante, pesante perché derby e per il divario - sulla carta - esistente con l'avversario. I liguri stanno riflettendo sul successore: tanti nomi, da Baldini a Gallo e Marino, ma la decisione sarà presa soltanto nella giornata di mercoledì.


Esoneri già scritti, verrebbe da dire. Non cambi allenatore dopo così poco tempo, se la scelta ha basi solide. Esordi in ritardo, più che prematuri: in entrambi i casi, sarebbe stato molto più logico cambiare già in estate. In entrambi i casi, ha inevitabilmente pesato il rapporto del tecnico con la piazza, lo storico di un rapporto che ha comunque radici più profonde di una sola annata, magari deludente. In entrambi i casi, però, è lecito mettere in dubbio le fondamenta di un progetto a cui basta davvero troppo poco tempo per tornare indietro e rischiare di complicare tantissimo una stagione appena iniziata. Soprattutto, siamo onesti, nel caso dell'Avellino. Sull'Entella, chiudiamo infatti rapidamente: Volpe veniva da un percorso positivo, in estate la società ha rinforzato ma non rivoluzionato la squadra. Sarebbe stato giusto avere il coraggio di salutarsi ad agosto, ma si può capire perché non sia accaduto.

Meno comprensibile il progetto degli irpini, almeno finora. L'Avellino veniva da una stagione molto deludente, tra campo e polemiche esterne al rettangolo verde. La società aveva varato una profonda rivoluzione, a partire dalla dirigenza, e culminata in un mercato molto scenografico, tanto che in diversi - compresi i lettori di TuttoC - hanno eletto il club come regina del mercato. Vien da dire che le squadre non si fanno con le figurine. In seconda battuta, viene da aggiungere che l'esonero di Rastelli, sostituito con un tecnico in rampa di lancio ma che fisiologicamente avrebbe avuto bisogno di tempo per ambientarsi in una nuova sfida, cozzi con tutto questo: arrivi dopo una delusione, spendi e spandi, confermi il tecnico e poi lo cambi?

Breve chiosa finale sul piccolo esercito di svincolati che si crea ogni settembre, a fine mercato. Considerando soltanto i giocatori che abbiano avuto come ultima esperienza una stagione in Serie C - i dati sono tratti da Transfermarkt - si parla di 191 giocatori (68 ex girone A, 53 ex girone B, 70 ex girone C) 25 dei quali nati nel 2000. Questi ultimi, in particolare, sono quelli più a rischio perché è nel passaggio da under a over che il limbo diventa questione di un attimo. È una riflessione che non ha sbocchi, perché piaccia o non piaccia that's life e that's football: forse l'unico potrebbe essere suggerire che una riforma, magari il ritorno a C1 e C2, possa avere qualche effetto. Ci piace farla, però, e prossimamente anche raccontarvi qualcuna di queste storie, per stare vicini a chi ha costruito una carriera sul pallone o sogna ancora di farlo, e vive settimane, o mesi, di incertezza.