Barilli il candidato? La montagna ha partorito il topolino. La verità sulle conferme di Ivass a Lega Pro su vicenda Gable. Le ansie di Ancona, Caserta e Mantova e non solo!

Barilli il candidato? La montagna ha partorito il topolino. La verità sulle conferme di Ivass a Lega Pro su vicenda Gable. Le ansie di Ancona, Caserta e Mantova e non solo! TMW/TuttoC.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
giovedì 13 ottobre 2016, 08:00Il Punto
di Vittorio Galigani

È degli ultimi giorni la rivelazione del candidato chiamato a contrastare la rielezione di Gabriele Gravina alla presidenza della Lega Pro. 

Si tratta di Alessandro Barilli, un commercialista emiliano da poco tempo uscito dalla proprietà della Reggiana calcio, espressione della vecchia governance legata all’ex presidente Macalli. Quest’ultimo riconosciuto padre padrone della Lega Pro per 18 lunghi anni.

È quindi Barilli il candidato per il quale, con una manovra a dir poco spregiudicata, il Renate (“braccio armato” di Macalli) e l’impalpabile di lungo corso Archimede Pitrolo, hanno impedito alle Società di Lega Pro di votare il proprio presidente nella assemblea elettiva (la massima espressione della volontà democratica di una associazione). Con il beneplacito del Presidente Federale Carlo Tavecchio e l’avallo di un compiacente giudice del Tribunale Federale Nazionale. 

“Non c’è stato tempo di trovare un candidato e di farlo conoscere alle società” era stato il leitmotiv per il quale andavano rinviate le elezioni. “Strafregandosene” (scusate il termine) sia di quanto recita lo Statuto, sia della volontà dei club di categoria. 

Una manovra grave, una operazione di lobby. Avallata e cavalcata dagli attuali vertici della Federcalcio (dei quali  Macalli è stato grande elettore) che ha quindi partorito il candidato da presentare quale antagonista del nuovo corso della Lega Pro. 

Un nuovo corso che in pochi mesi di presidenza Gravina (con la quale ha collaborato il direttore generale Francesco Ghirelli) ha consentito alla Lega Pro di schierare in campionato piazze prestigiose, di recuperare il format a 60 squadre e, soprattutto, di offrire alle società un nuovo Statuto. Più moderno, più democratico, con un limite alla rielezione pluriennale. Capace, così, di evitare,  fenomeni quali quello di ipotetiche governance unilaterali. Aventi nessun’altra visione se non quella personale. 

Ma chi è Alessandro Barilli e da cosa nasce la sua candidatura e da cosa scaturisce un parere così critico?

Nulla contro la persona, per carità. 

Alessandro Barilli è semplicemente un ex Presidente di società che fino all’estate di un anno fa ha gestito la Reggiana. Chiamato da Macalli a far parte del Consiglio direttivo, si è semplicemente limitato ad  “obbedire” all’allora padre-padrone della Lega Pro. Colui che per 18 anni ha fatto il bello e il cattivo tempo. 

Barilli da componente della vecchia governance si schierò contro il direttore generale Ghirelli. A suo dire “colpevole” di aver fatto emergere le gravi irregolarità gestionali messe in atto da Macalli e dai suoi sodali. Quelle che hanno poi portato al commissariamento della stessa Lega Pro. 

Alessandro Barilli è uno di quei consiglieri che hanno impedito alle società di esprimersi sulla governance di matrice “macalliana”. Che per un anno non ha consentito che si svolgessero le elezioni, sino ad arrivare alle dimissioni di massa, dopo l’ennesima bocciatura del bilancio. 

Alessandro Barilli, è uno dei consiglieri che con il proprio comportamento, hanno “coperto” la gestione di Mario Macalli. I conflitti di interesse con la Calcio Servizi. Le somme sperperate e quelle non distribuite. Fatti e misfatti poi accertati dal sub commissario Feliziani ed oggi all’attenzione della Magistratura. 

Insomma, un “rigurgito” del vecchio. Del modo poco trasparente di gestire la Lega, un tentativo palesemente maldestro di restaurazione. Un tentativo, quello di Barilli, anacronistico. Non al passo con i tempi! 

Gentile Alessandro Barilli, sarebbe stato preferibile un semplice no. La sua candidatura evidenzia la difficoltà di poter presentare un candidato credibile. Dotato di idee e non con lo sguardo rivolto al passato. 

Dopo il “golpe” che, nello scorso settembre, ha impedito le libere elezioni, ben 55 società (compreso il Renate (toh!) che aveva proposto ricorso) hanno chiesto di riconvocare al più presto l’assemblea.

I tempi, fortunatamente, sono cambiati. 

È di questi giorni la sentenza del TAR del Lazio che ha confermato la squalifica di Mario Macalli per l’affare marchi del Pergocrema. 

A parte il fatto che un dirigente di lungo corso come Macalli dovrebbe astenersi dal ricorrere alla Giustizia ordinaria, dovendo avere fiducia in quella sportiva. Ma la sentenza del TAR (n. 9564/2016) è particolarmente significativa. In molti passaggi. Si parla di potere di controllo sulla società, “continuando ad assumere una forma di ingerenza incompatibile con la cariche da lui rivestite” e di “situazioni di conflitto”. Si conclude con un rigetto del ricorso e condanna alle spese. 

I tempi di gestione unilaterale e di interessi personali sono quindi finiti. 

E allora, caro Alessandro Barilli, mi conceda una valutazione personalissima. Non disdegni l’ipotesi di fare un passo indietro. Sarebbe un segnale tangibile di integrità ed intelligenza. 

Alcuni giorni orsono, riprendendo un articolo apparso sul “Sole24ore” c’è stato chi ha cercato di smentire quanto da me asserito, in un precedente editoriale, in relazione alla vicenda delle fidejussioni Gable. Ero certo della veridicità di quanto avevo scritto, mi ero documentato, ma ho voluto ugualmente approfondire. Come è mia consuetudine.  

E’ quindi emerso che quanto asserito in merito al “non posso rispondere” che Ivass avrebbe rivolto alla Lega Pro, trova smentita nelle precedenti comunicazioni della stessa Autorità di Vigilanza.

Ivass, infatti, con una prima comunicazione prof.N. 0129915 comunicava che Gable Insurance Ag, a seguito delle autorizzazioni della Autorità del Paese ove essa ha sede e in base alle vigenti normative assicurative comunitarie in materia di passaporto unico, era regolarmente iscritta negli elenchi dell’Albo Ivass e quindi abilitata ad operare nel territorio nazionale. Alle ulteriori richieste pervenute dalla Lega Pro, con precedenti comunicazioni prot. n. 0139435/16 e n. 0140408/16 in merito alle garanzie trasmesse per la verifica della stessa autorità, comunicava che tutte le compagnie, ivi compresa Gable, avevano confermato la validità di dette garanzie.

Anche in questo caso ritengo sia sufficiente chiuderla qui! 

Lunedì prossimo ci sarà da dare luce alla cartina di tornasole. Si debbono onorare le prime scadenze (stipendi e contribuzioni) o si va ai deferimenti. Comportano penalizzazioni e l’esclusione dalla ripartizione delle provvidenze economiche. Ancona, Caserta e Mantova sono le piazze con maggiori fibrillazioni. Recenti assetti societari stanno già dimostrando tutti i loro limiti. Altri club sono stati più bravi a mascherare le loro magagne. Problemi ce ne sono anche altrove.

Quel progetto legato alla sostenibilità diventa sempre più attuale e  indispensabile. Per evitare che il verdetto del campo diventi inutile ed i campionati continuino ad essere falsati dagli “hacker” che inquinano calcio.