Come rovinare le mille panchine di Zeman. La "denuncia" di Capuano obblighi a rivedere i protocolli

13.11.2021 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Come rovinare le mille panchine di Zeman. La "denuncia" di Capuano obblighi a rivedere i protocolli
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Tanti argomenti per il consueto editoriale dedicato esclusivamente alla terza serie. Partiamo dal ritorno in panchina di Leonardo Menichini che, dopo un'esperienza negativa con la Primavera della Lazio su indicazione dell'amico e dirigente Igli Tare, riparte dai professionisti e decide, con coraggio, di rimettersi in gioco con il Monterosi. Non un top club, sia chiaro, nè una società che potrà investire risorse ingenti nel mercato invernale, ma l'esperienza del mister potrebbe consentire quantomeno di rialzare la testa e provare a combattere. Il trainer di Ponsacco, accompagnato dall' "amico entusiasmo", è comunque specialista in situazioni difficili. Ricordiamo la scalata playoff col Pisa, il discreto lavoro a Reggio Emilia (interrotto anzitempo con un esonero nel secondo anno) e, soprattutto, la tripla impresa di Salerno: promozione e doppia salvezza playout, sembra da subentrato. Cambiando argomento, pur senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli errori arbitrali. Non possiamo far altro che fare un in bocca al lupo al designatore Ciampi, consapevole e rassegnato al fatto che la tecnologia in Lega Pro è utopia. Un vero peccato, soprattutto perchè è un torneo estremamente equilibrato in tutti i gironi. Non c'è, tanto per essere chiari, la Ternana di turno schiacciasassi che si impose virtualmente con due mesi d'anticipo. Catanzaro e Monopoli, che sembravano distanti dalla vetta nel raggruppamento C, sembrano invece pronte a tallonare il Bari che continua a dare fiducia ad un difensore come Gigliotti che, dopo l'annata pessima di Salerno e anonima a Verona, si sta ripetendo con errori che sono inspiegabili per un uomo della sua esperienza. Non solo. Ci chiediamo ancora come mai il direttore sportivo Ciro Polito (professionista serio e preparato, ci mancherebbe) abbia dato fiducia a Davide Di Gennaro, in involuzione costante da anni (per informazioni chiedere alla tifoseria della Salernitana, che lo ha ricoperto di fischi per un intero campionato).

Non ci sono attenuanti: Polito lo aveva già avuto a Castellammare e ne aveva constatato il rendimento del tutto mediocre. Ci sono, poi, le vicende extracampo. Mentre a Catania provano a respirare un po' con l'annunciato pagamento di alcune mensilità arretrate (e un Moro così consente di parlare anche un po' di calcio, il nuovo Lucca?), a Foggia ecco 4 punti di penalizzazione che rovinano un avvio di stagione ottimo. Il peggior regalo per le mille panchine di mister Zeman, uno che sta lavorando alla grande con una rosa non certo tra le più accreditate. Eppure il 3-0 con la Paganese avrebbe consentito di vivere una settimana di serenità e fiducia, invece i tribunali hanno invalidato quanto accade sul campo. Cosa che ormai è triste consuetudine da almeno un decennio. Sempre nel girone C, esplode il caso Messina. Denuncia pubblica di Capuano prima della gara col Catanzaro, giocata in condizioni psicofisiche pessime a causa del Covid e di una giornata trascorsa in farmacia per accertarsi della negatività dei tamponi. Senza mangiare e senza fare riscaldamento, ma soprattutto senza che le autorità competenti abbiano preso in considerazione l'ipotesi di un minimo rinvio. E, stando a quanto detto dal mister, qualche giocatore ha messo a repentaglio la sua incolumità. Non finsica così, si facciano tutti gli approfondimenti del caso. Onore, comunque, ad un gruppo di ragazzini rimasto in gara a testa altissima sul campo di una corazzata.