Elogio ad Attilio Tesser. Da sempre l'uomo giusto per Trieste

L’editoriale, questa volta, è dedicato ad una persona in particolare. Parto con questa premessa.
E’ un elogio ad un uomo che era stato esonerato lo scorso 24 febbraio con una squadra terza in classifica e che adesso l'ha ripresa in fondo alla graduatoria in una situazione che critica è dir poco.
Stiamo parlando di Attilio Tesser.
Sì perchè la storia tra il tecnico di Montebelluna e la Triestina non poteva concludersi con quell'esonero dello scorso inverno: triste e freddo. Un addio banale tra due che sembrano non essersi mai amati. Eppure non è così.
E così il Dio del calcio ha voluto regalargli una nuova chance su quella panchina, che tanto ha amato e che continua ad amare.
Quattro punti nelle prime due gare, pareggio con la capolista Padova e vittoria nella sentitissima sfida interna contro il Vicenza.
La strada intrapresa è quella giusta, e anche il ritmo impresso dagli alabardati inizia ad essere soddisfacente.
L’ultimo posto, complice la doppia gara in meno dell’Union Clodiense, è ad ora abbandonato.
Sette punti la salvezza diretta, quindici dai playoff.
Sì perché qualcuno sogna la grande impresa.
La rosa, e questo penso sia un dato oggettivo, non ha nulla da invidiare a tanti altri club del girone. Servirebbe solo un po’ di serenità, e quel pizzico di entusiasmo che una piazza importante come Trieste può dare.
E poi una volta acquisita la salvezza si dovrà pianificare una stagione 2025-2026 all’altezza. Trieste pretende altro, e questo altro ad ora fa rima con: Serie B.
Attilio vuole ripetere il miracolo dell'estate del 2002. E sarebbe la cosa più romantica di sempre.
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