Il Covid-19 fa scivolare la fine della stagione. Ecco le nuove date. Ternana, inizia il meritato conto alla rovescia. Samb & Livorno, fra soci che litigano e normali cittadini che trovano soluzioni lungimiranti

26.03.2021 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Il Covid-19 fa scivolare la fine della stagione. Ecco le nuove date. Ternana, inizia il meritato conto alla rovescia. Samb & Livorno, fra soci che litigano e normali cittadini che trovano soluzioni lungimiranti

Affrontare i temi d’attualità in Lega Pro è come sedersi al tavolo del pranzo di Pasqua. Sai quando inizi, sai cosa hai di fronte, ma non sai se ne uscirai vivo. Le portate non mancano, le pietanze, pesanti o no, sei costretto ad affrontarle. Tanto vale affidarsi al proprio angelo custode di turno e duellare con quanto hai di fronte.

Fast Forward - Il primo tema sul menù è quello legato allo slittamento dei playoff. Il discorso, in questo caso, è molto semplice. Con le 18 gare da recuperare (che potrebbero diventare 19 se dovesse essere rinviata a data da destinarsi Palermo-Foggia a causa del cluster in seno al club pugliese) è emerso il problema delle date nelle quale far giocare in match posticipati a causa della pandemia. In questo senso lo spazio a disposizione sul calendario prima del 25 aprile, giorno inizialmente designato per la fine della stagione regolare, è pressoché nullo. Ecco allora che è emersa la necessità di posticipare l’ultimo atto del campionato, e conseguentemente l’inizio di playoff e playout, almeno di qualche giorno. L’idea che verrà discussa nel direttivo di Lega Pro il prossimo 1° aprile sembrerebbe, infatti, puntare allo slittamento in avanti del torneo a partire dalla 36^ giornata. Tradotto: le gare inizialmente calendarizzate il 14 aprile verrebbero giocate il 18, quelle attualmente in programma il 18 andrebbero al 25 e quelle del 25 aprile finirebbero al 2 maggio. In questo modo di recupererebbero gli slot per far disputare le gare mancanti. Un scivolamento in avanti che ovviamente avrebbe ripercussioni anche sul post-season.



F come Fere. F come Festa - In attesa di capire le tempistiche necessarie per veder concludere il campionato in essere, nel prossimo weekend nel Girone C potrebbe già arrivare il momento della prima festa promozione. In caso di vittoria a Bisceglie e contemporaneo pareggio o sconfitta dell’Avellino al ‘Partenio’ con la Virtus Francavilla, la Ternana avrà modo di stappare lo spumante e far gioire (a distanza) i propri tifosi per il ritorno in Serie B a tre anni di distanza dall’ultima avventura in cadetteria. Un traguardo, quello a portata di mano per gli uomini di Cristiano Lucarelli, comunque ampiamente meritato, visti i 15 punti di vantaggio sulla seconda in classifica ad otto giornate dal termine. Stefano Bandecchi e il ds Luca Leone sono riusciti a creare una “macchina perfetta” altamente competitiva e al tempo stesso in grado di presentarsi ai nastri di partenza lontano dai riflettori, totalmente puntati su quel Bari che oggi naviga 22 (VENTIDUE) punti più sotto. Un esempio, la stagione delle Fere, di come far calcio in modo ambizioso, competente e senza troppe fanfare. Chapeau.

Samb, io speriamo che me la cavo - Con la società umbra, però, finiscono (almeno per il momento) le note liete. I piatti gustosi del banchetto. In tavola rimane quelle pietanze che sai già che ti rimarranno sullo stomaco. Come la questione legata al futuro della Sambenedettese. Tra il presidente Domenico Serafino e il socio e manager coreano Kim Dae Jung sembra non esserci margine di manovra, con l’attuale presidente del club marchigiano che si è esposto promettendo di saldare in prima persona le attuali pendenze del club per consentire di arrivare al termine della stagione dopo la pericolosa messa in mora da parte dei calciatori. Il domani, ovvero la stagione 2021/2022, però, rimane assolutamente un punto interrogativo. Continuare con l’attuale proprietà appare molto complesso e di acquirenti, se il tramonto dell’era Fedeli al ‘Riviera delle Palme’ ci ha insegnato qualcosa, non se ne vedranno. E qui appare il vero problema: come evitare che persone inaffidabili si avvicinino alla Serie C? Un dilemma a cui probabilmente non c’è risposta. La Black List creata dalla Lega Pro evita che certi personaggi facciano danni per più di una volta, ma prima di poterci entrare serve, appunto, che qualche disagio emerga. Bloccare il passaggio di proprietà di un club prima che avvenga? Sarebbe bello da poter attuale, ma anche illegale dato che un ente calcistico come la Lega della terza serie (lo stesso varrebbe per quelle di A e B sia chiaro) non può mettere bocca in un affare fra privati. Dunque rimane solo una cosa da fare: vigilare entro i limiti consentiti, sanzionare tutto quanto è necessario e creare un sistema virtuoso che porti i personaggi poco affidabili a girar lontano.

Il popolo di Livorno - Chiudiamo il giro con il dessert. O meglio con la pietanza a sorpresa. Quella che ad occhio che non ti piace, ma che alla fine ti lascia stupito. In questo caso andiamo (o meglio torniamo) a Livorno. Questa volta, però, non per la solita tiritera legata alle continue e stucchevoli liti fra i soci amaranto, bensì per quanto la città toscana sta tentando di creare con “Livorno_Popolare”, azionariato che miscela tifosi, normali cittadini e professionisti, in un collettivo che ha come unico obiettivo la nascita di un nuovo corso per il club. Le adesioni non mancano, comprese quelle vip (ultima in ordine di tempo quella dell’ex capitano Igor Protti) e manifestazione d’interesse già depositata con l’intento di poter visionare dal vivo i libri contabili e farsi un’idea chiara su quale sia lo stato di salute della società. Azioni, queste, concrete e ben calibrate verso l’obiettivo di dare un domani alla Livorno calcistica. Da qui al traguardo, però, di strada ce ne sarà ancora tanta da percorrere, ma l’idea è intrigante. Vedremo se andrà a finire come in altre Nazioni dove l’azionariato popolare è una realtà oramai da anni, oppure finirà tutto come di consueto alle nostre latitudini. Alla fine, però, sperare nel meglio non costa nulla. Come tentare di portare a termine un pranzo pesantissimo ma senza dubbio gustoso.