Il curioso caso del Siracusa

Il curioso caso del SiracusaTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Redazione TC
Editoriale di Nicolò Schira

C’è una storia in controtendenza che merita di essere approfondita e raccontata. In un calcio sempre più schiavo dei risultati e che rinnega progetti pluriennali alla prima sconfitta o gara andata male c’è anche chi non ha paura di proseguire contromano rispetto alle aspettative, pur di portare avanti le proprie idee e difendere il progetto creato più di un anno fa. È il caso del Siracusa, mestamente ultimo in classifica nel Girone C di Serie C con appena 3 punti ottenuti in 9 giornate. Numeri decisamente negativi che hanno spaventato i tifosi aretusei. Inutile nasconderlo: a Siracusa temono di sprofondare di nuovo nei Dilettanti. Categoria abbandonata appena pochi mesi fa. All’epoca in panchina c’era proprio quel Marco Turati, ora messo in discussione dai sostenitori del club siciliano. Il calcio - si sa - non ha memoria e pertanto era inevitabile che ciò accadesse, ma al tempo stesso merita un plauso la coerenza del presidente Alessandro Ricci che non si è fatto indurre in tentazione per l’esonero del tecnico dopo 8 sconfitte in 9 gare, non rinnegando la convinzione che in futuro Turati arriverà in Serie A. Il discepolo ed ex collaboratore di Vincenzo Italiano ha idee di calcio brillanti come testimonia la cavalcata trionfale dello scorso anno dalla Serie D alla Lega Pro. Sulla falsa riga di quelle palesate tra Spezia, Fiorentina e Bologna dal suo mentore. In estate, tra l’altro, ci sono stati un po’ di problemi societari tra il caso Zenga e la questione fideiussione che hanno rallentato i lavori, con l’arrivo di un dirigente scafato e preparato come Antonello Laneri soltanto ad agosto inoltrato.

Fosse arrivato prima probabilmente l’organico oggi sarebbe più strutturato, ma inutile piangere sul latte versato. Tradotto: serve pazienza e tenere botta per svoltare da gennaio in poi, quando il diesse azzurro potrà operare al meglio per rinforzare la rosa. Anche perché il mercato svincolati ora offre molto poco. Inutile prendere tanto per farlo. La fiducia a Turati significa anche responsabilizzare il gruppo dei calciatori. Non sempre tutta la colpa, quando i risultati non arrivano, può essere scaricata sull’allenatore. In campo vanno i giocatori e tocca a loro migliorare le cose. Un tecnico va esonerato solo quando non c’è più il sostegno da parte dello spogliatoio, che nel caso di Turati rimane compatto al fianco del proprio comandante. E allora avanti insieme sperando in una clamorosa remuntada salvezza. Riuscirci senza aver abiurato sarebbe la più bella delle lezioni da impartire al campionato. A Siracusa ci provano.