IL FATTO DELLA SETTIMANA - PER UNA VOLTA MEGLIO DIRE I FATTI: DAL RITORNO DI CURCI A RIETI AGLI ESONERI DI OLBIA E RIMINI. DAL FUTURO SOCIETARIO DELL'AVELLINO ALLE PORTE CHIUSE DEL 'MASSIMINO': NON MANCA NIENTE IN TERZA SERIE!

23.11.2019 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
IL FATTO DELLA SETTIMANA - PER UNA VOLTA MEGLIO DIRE I FATTI: DAL RITORNO DI CURCI A RIETI AGLI ESONERI DI OLBIA E RIMINI. DAL FUTURO SOCIETARIO DELL'AVELLINO ALLE PORTE CHIUSE DEL 'MASSIMINO': NON MANCA NIENTE IN TERZA SERIE!
TMW/TuttoC.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Diciamolo: decidere un solo 'fatto della settimana' considerati quanti 'fatti' sono accaduti negli ultimi sette giorni è altamente complicato. Sette giorni ad alta tensione, ricchi di avvenimenti e colpi di scena che ci impediscono una scelta netta. Dal ritorno di Riccardo Curci al Rieti al rinvio a martedì 3 dicembre dell'udienza al Tribunale di Avellino relativa alla presentazione del piano di risanamento della massa debitoria a carico della Sidigas, proprietaria del club irpino. Dagli esoneri di Olbia e Rimini ai 115 anni della Robur Siena (evento seguito in diretta dai nostri inviati che ci hanno permesso di vivere le atmosfere della festa bianconera senza perderci un ricordo, una dichiarazione e un'emozione di questa importante celebrazione) fino alla disputa di Catania-Casertana a porte chiuse. Insomma, in terza serie non ci siamo fatti mancare niente.

Nel tardo pomeriggio di lunedì si è giunti all'accordo tra ItalDiesel e il già citato Riccardo Curci: quest'ultimo è così tornato a tutti gli effetti presidente del Rieti al termine di un incontro di circa due ore. Un ritorno importante, reso ufficiale con un atto notarile, che ha portato la squadra a decidere di tornare ad allenarsi regolarmente. Peccato solo che, dato lo sciopero e la mancata disputa della gara casalinga contro la Reggina, gli amarantocelesti devono comunque fare i conti con la penalizzazione di un punto e la sconfitta a tavolino, che influenzerà il prosieguo della stagione (oltre che - lo ricordiamo - con una eventuale seconda rinuncia a scendere in campo, si rischia comunque l'esclusione dal campionato).



Intanto l'Avellino ha rischiato di non poter più scendere in campo al 'Partenio-Lombardi' per la messa in mora del Comune (cui ha fatto seguito una nota ufficiale degli irpini, all'interno della quale gli stessi hanno motivato in 23 punti il perché non pagheranno il dovuto), ha forse trovato imprenditori seri pronti a subentrare all'attuale società ed ha infine visto il già citato rinvio a martedì 3 dicembre dell'udienza al Tribunale, relativa alla presentazione del piano di risanamento della massa debitoria a carico della Sidigas.

Detto degli addii di Michele Filippi alla panchina dell'Olbia (ancora non comunicato il nome del suo successore, con Luca Raineri tecnico ad interim; Filippi paga paga a caro prezzo l'ottava sconfitta stagionale) e di Renato Cioffi a quella del Rimini (insieme a lui allontanato anche il ds Rino D'Agnelli, con l'avvento di Giovanni Colella alla guida dei biancorossi e di Ivano Pastore alla direzione sportiva), attendiamo ancora di conoscere chi guiderà la Pergolettese, al netto della deroga concessa al vice Fiorenzo Albertini in lizza ci sono Mario Petrone, William Viali e più staccato Diego Zanin, arriviamo infine alla comunicazione della disputa a porte chiuse di Catania-Casertana: "Vista la nota della Questura del 10 novembre 2019 che ha evidenziato le difficoltà della Società Calcio Catania a predisporre un servizio di stewarding conforme alla vigente normativa in materia" e "vista la nota della Questura dell'11 novembre 2019 con cui è stato evidenziato che tra le grande ultras delle contrapposte tifoserie del Catania e della Casertana persiste un'acerrima e storica rivalità, sfociata anche di recente in azioni violente". La decisione è stata commentata ai nostri microfoni da Salvatore Violante, ds rossoblù: "Quando si gioca senza pubblico il calcio è sconfitto. Togliere la passione ai tifosi non è mai bello ma, ovviamente, ci saranno dei motivi molto seri se è stata presa questa scelta. Resta il fatto che giocare in un clima surreale, senza supporters da una parte e dall'altra, non è il massimo".