IL PRO PIACENZA E QUEI 'MILLENNIALS' ALLO SBARAGLIO. MA LA C NON E' COSI': DALL'OLBIA ALL'ALBISSOLA PASSANDO PER LA PRO VERCELLI, TUTTI GLI ESEMPI VIRTUOSI DELLA MEGLIO GIOVENTU' DI TERZA SERIE

Emilianobrianzola di nascita, munsciasca d'adozione, roman(ist)a nell'anima. Nata nell'anno del secondo scudetto della squadra della Capitale. Laurea in comunicazione causa passione per il giornalismo
21.02.2019 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
IL PRO PIACENZA E QUEI 'MILLENNIALS' ALLO SBARAGLIO. MA LA C NON E' COSI': DALL'OLBIA ALL'ALBISSOLA PASSANDO PER LA PRO VERCELLI, TUTTI GLI ESEMPI VIRTUOSI DELLA MEGLIO GIOVENTU' DI TERZA SERIE
© foto di TC

La sfida farsesca tra Cuneo e Pro Piacenza ha messo sotto i riflettori sette giovanissimi - nati tra il 2000 e il 2002 - mandati allo sbaraglio in una situazione più grande di loro. Sette cosiddetti 'millennials' che, insieme alle loro famiglie, si sono lasciati ingolosire dalla possibilità di esordire in un campionato professionistico, sperando che questo debutto - in un ipotetico domani - possa fare curriculum. In fondo, avranno pensato, la mission della Lega Pro è proprio quella: valorizzare i giovani e metterli al centro del proprio progetto. Peccato che qui ci si sia trovati di fronte a una deriva interpretativa con una società che ha messo rischio - da comunicato del Giudice Sportivo - "l'incolumità fisica di soggetti non adeguatamente preparati dal punto di vista agonistico, abusando dei diritti formali certamente concessi dal regolamento, ma basati su principi di lealtà e correttezza che nella fattispecie sono stati sovvertiti, stravolti e letteralmente calpestati".

Al netto di questo evento, che oramai ha portato commenti di ogni genere da ogni latitudine, che va ad aggiungersi al precedente debutto di altri giovanissimi appartenenti al Settore Giovanile del Matera (anche se qui il presidente Lamberti - pur in un quadro altrettanto fosco - ha dignitosamente deciso di fermarsi un passo prima dello scempio totale), è indubbio che i 'millennials' - cresciuti nel contesto adeguato - abbiano il diritto di prendersi la scena in terza serie. E in alcune squadre lo stanno già facendo.

Nel preparare questo editoriale, esclusi i casi limite di cui abbiamo parlato poco sopra, abbiamo contato 64 giocatori nati tra il 2000 e il 2002 che hanno calcato il palcoscenico del campionato di terza serie in questa stagione. Alcuni lo hanno fatto solo per qualche minuto, altri collezionando presenze su presenze tanto da diventare quasi dei punti fermi dell'undici di appartenenza (23 presenze su 27 gare disputate per alcuni 'millennials' di Olbia e Albissola sono esemplificative in tal senso), altri ancora lo hanno fatto per poi partire per altri lidi (leggasi farsi le ossa in settori giovanili di club di Serie A o fare esperienza in Serie D). 

64 giovani dicevamo: nel particolare 11 società nel Girone A, 10 nel B, 15 nel C hanno visto il debutto di un giocatore nato negli Anni 2000. Detta così sembrerebbe tutto e rose fiori. In realtà, come ricordavamo poco sopra, questi numeri non fotografano un costante puntare sui giovani in quanto per molte società, soprattutto dei Gironi B e C, si tratta solo di apparizioni sporadiche.



Chi veramente può dire di aver costruito un percorso atto alla valorizzazione dei propri 'millennials' milita nel Girone A: parliamo delle già citate Olbia ed Albissola, cui si aggiungono Pro Vercelli e in pur minima parte Novara e Lucchese. I sardi stanno puntando molto su due classe 2000 come il centrale Roberto Biancu (23 presenze in campionato, di cui 16 da titolare per un totale di 1308 minuti, 1 assist nel successo in casa dell'Albissola e 1 gol nella vittoria contro la Carrarese) e il difensore Gabriele Bellodi (22 presenze da titolare in campionato, per un totale di 1.980 minuti): entrambi sono in prestito, il primo dal Cagliari mentre il secondo dal Milan. 
Anche i ceramisti non disdegnano di inserire nel loro undici due classe 2000: si tratta del terzino destro Matteo Calcagno (21 presenze in campionato, di cui 19 da titolare per un totale di 1699 minuti, 1 assist nel pareggio con la Lucchese) e il mediano Gabriele Raja (20 presenze in campionato, di cui 12 da titolare per un totale di 1077 minuti, 1 gol che è valso il pari contro la Pro Patria).
Le Bianche Casacche giocano in casa da questo punto di vista: avendo puntato sull'ex allenatore della propria Primavera, è facile per lui conoscere i propri giovani e sapere quando è il caso di lanciarli nella mischia. Era quello che si sarebbe voluto fare con il difensore Davide De Marino, se un brutto infortunio al crociato non si fosse messo di mezzo, fermandone l'ascesa (6 comunque le presenze in campionato del classe 2000, di cui 4 da titolare per un totale di 400 minuti). E allora il focus si sposta su Erik Gerbi, punta classe 2000 già rilevata dalla Juventus ma rimasta in bianco in prestito (17 le presenze in campionato, anche se solo 5 da titolare. Un totale di 486 minuti giocati e 3 reti segnate, nel successo in casa dell'Albissola, il gol della bandiera nella sconfitta in casa dell'Arezzo e la rete che è valsa il pari con l'Olbia) e su Raoul Mal, ala destra classe 2000, che ha già firmato il suo primo contratto professionista, mettendo insieme 9 presenze in campionato, di cui 2 da titolare per un totale di 267 minuti.
Abbiamo citato anche Novara e Lucchese, in quanto gli azzurri piemontesi stanno facendo crescere in mezzo a gente del calibro di Buzzegoli, Gonzalez e Eusepi anche la punta classe 2000 Matteo Stoppa, che è riuscito a ritagliarsi ben 9 presenze in campionato di cui 3 da titolare, per un totale di 250 minuti. Mentre i rossoneri toscani, pur in mezzo a tanti problemi societari, stanno valorizzando il mediano classe 2000 Roberto Strechie (in prestito dal Venezia): per lui 9 presenze in campionato di cui 6 da titolare, per un totale di 501 minuti, nonché una rete nel derby vinto in casa della Pistoiese.

Nel Girone B rileviamo solo pochi scampoli di gare per i 'millennials' che non riescono a mettere insieme più di 5 presenze, anche se ci sono da segnalare i casi di Pier Francesco Bertoli, punta classe 2001, che dal Pordenone è volata alla Primavera del Napoli, dopo aver collezionato 4 presenze da subentrato in neroverde (41 minuti giocati) e di Salvatore Esposito, centrale classe 2000, già nel giro delle giovanili azzurre, trasferitosi dalla SPAL in prestito al Ravenna nel mercato invernale e già capace di convincere Foschi ad affidargli la maglia da titolare in 4 occasioni sulle 5 presenze totali (370 minuti giocati), nel corso delle quali ha anche fatto un gol e un assist nel pari casalingo contro la Triestina.

Nel Girone C, come abbiamo visto, sono tante le squadre che vantano nel loro roster dei 'millennials', ma anche in questo caso non sono tantissime quelle che ci puntano con costanza. In doppia cifra di presenze troviamo Vincenzo Mustacciolo, centrale classe 2000 in forza al Siracusa: 15 presenze in campionato, di cui 8 da titolare per un totale di 710 minuti giocati e un assist nel successo in trasferta sul Rieti. Antonio Messina, punta classe 2000 in forza fino al 31 gennaio al Bisceglie e poi in prestito al Roccella in Serie D. Il giovane ha lasciato i nerazzurri dopo aver collezionato con la loro maglia 11 presenze in campionato, anche se solo una partendo titolare, per un totale di 162 minuti. Vincenzo Vitale, attaccante classe 2000 in forza alla Sicula Leonzio con cui ha messo insieme finora 10 presenze in campionato, anche se solo una da titolare, per un totale di 259 minuti e una rete che è valsa il pari in casa della Casertana. Si è fermato a un passo dalla doppia cifra, invece, l'ala destra classe 2000 Christian Nunziante della Cavese: 9 presenze in campionato, di cui 2 da titolare per un totale 344 minuti.

Sono questi gli esempi positivi che ci piace sottolineare. Sono queste le carriere (e non ce ne vogliano quelli non citati, è evidente che ci veniva difficile parlare di tutti e 64 i debuttanti!) pronte a sbocciare e - glielo auguriamo! - spiccare il volo negli anni a venire. Ed è dal loro impegno e dalla loro dedizione che dovrebbero prendere esempio anche quei sette, di cui parlavamo in apertura, che hanno pensato di trovare la via più facile con la connivenza di una società compiacente.