IL PROTAGONISTA DELLA SETTIMANA - GIANNONE E IL CUCCHIAIO DELLA DISCORDIA

17.02.2019 00:00 di Marco Pieracci   vedi letture
Luca Giannone
TMW/TuttoC.com
Luca Giannone
© foto di Andrea Rosito

Spesso il confine fra la gloria e l'infamia è molto sottile. Lo sa bene Luca Giannone, attaccante del Catanzaro, finito sul banco degli imputati per un calcio di rigore, procurato con astuzia ma calciato con troppa sufficienza. Juve Stabia-Catanzaro era un match chiave, probabilmente una delle ultime possibilità di riaprire un girone C secondo molti già deciso, almeno per la corsa al primo posto. La formazione gialloblu è l'unica a non ancora perso in categoria e ha la difesa meno perforata in Italia, con appena 9 gol al passivo eppure stavolta se l'è vista davvero brutta rischiando di perdere la propria imbattibilità. I calabresi giocano la partita a viso aperto, senza nessun timore reverenziale, e a cinque minuti dal termine hanno la grande occasione per rimettere in discussione l'egemonia gialloblu.

"Mo je faccio er cucchiaio" avrà pensato Giannone, una volta sul dischetto, dimenticandosi però che il portiere avversario Branduani quel vizietto se lo ricordava bene ed è rimasto immobile neutralizzando la sua conclusione: "Già in passato avevo giocato contro Giannone che aveva fatto anche allora la stessa cosa, me lo potevo aspettare: ha avuto gli attributi per rifarlo, gli è andata male come gli andò male allora, ora saranno problemi suoi, meglio intanto per noi". Così, l'estremo difensore delle Vespe, eletto tra l'altro in questi giorni miglior giocatore del mese di gennaio, ha commentato la parata.

All'indomani sono arrivate le scuse del numero 10 giallorosso che ha confidato di aver trascorso una notte insonne dopo l'erroraccio dagli undici metri: "Avrei voluto regalarvi la più bella delle vittorie. Avrei voluto scrivere una straordinaria pagina di questa splendida storia in giallorosso. Ho fallito e chiedo scusa. A tutti. Ai miei compagni che sono stati impeccabili. Al mister che aveva preparato la partita perfetta. Alla società che non ci fa mancare nulla per esprimerci al meglio. E soprattutto a voi tifosi che ci sostenete sempre con un entusiasmo contagioso. Vi ho deluso ed è da stanotte che mi dispero. Però indietro non si può tornare. Allora ve lo prometto: saprò rialzarmi e darò tutto me stesso per contribuire a raggiungere l’obiettivo che tutti noi, insieme, meritiamo. Ho bisogno del vostro affetto. Forza Catanzaro!". 

Scuse sincere e non scontate da parte di chi sa di aver sbagliato ed è determinato a farsi perdonare. Come? Magari con un calcio di rigore trasformato, perchè i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.