La caduta degli dei: il Catanzaro perde l'imbattibilità con la (ex) ultima in classifica. Dalla A alla C nessuno è più invincibile. Si riduce (di poco) il gap col Crotone ma Lerda viene esonerato. Intanto nel Girone A si gioca a 'ciapa no'

E che bella la favola del Parlati pararigori: "Ho scelto prima l’angolo dove buttarmi"
14.02.2023 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
La caduta degli dei: il Catanzaro perde l'imbattibilità con la (ex) ultima in classifica. Dalla A alla C nessuno è più invincibile. Si riduce (di poco) il gap col Crotone ma Lerda viene esonerato. Intanto nel Girone A si gioca a 'ciapa no'

Nel più classico dei testacoda a perdere la testa (solo metaforicamente perché resta comunque saldo in vetta, visto il vantaggio monstre che aveva già accumulato sulla seconda in classifica di 11 punti, ora sceso a 10) è stato il Catanzaro: risultato incredibile quello dei giallorossi a Viterbo, in casa del fanalino di coda (che fanalino di coda più non è). Un'impresa da sottolineare quella dei laziali che sono riusciti - con i loro 52 punti in meno - a far capitolare dopo 26 giornate di fila, seppur di misura, i calabresi, che fin lì erano imbattuti, unici dalla A alla C. Di gara a senso unico ha parlato Vivarini, che ha comunque elogiato gli avversari; "I ragazzi non si sono risparmiati e la vittoria, meritata o meno, è sicuramente voluta". sono state invece le parole di Lopez che ricordato come il Catanzaro avesse dalla sua "tutti i record del mondo".

Come detto, scende a 10 il distacco tra capolista e Crotone: i pitagorici non riescono, infatti, ad andare oltre il pari col Foggia e perdono l'occasione di tentare di frenare la fuga dei corregionali. A farne le spese Lerda - già sostituito con Zauli - che nelle ultime cinque uscite aveva raccolto un solo successo. La nota del club recita infatti: "La società ringrazia il tecnico per l'impegno profuso e i risultati comunque ottenuti in questa prima parte di stagione ma, tenendo conto delle ultime prestazioni e dei punti ottenuti dall'inizio del nuovo anno, riteneva necessario operare un cambiamento per restituire entusiasmo all'ambiente".

Intanto nel Girone A nessuno vuole spiccare il volo: per questo lo abbiamo definito come il raggruppamento 'ciapa no'. Non ce ne vogliano altri colleghi brianzoli che hanno impiegato questa terminologia (che viene da una formula di Tressette a perdere, in cui vince chi fa appunto meno punti), ma già lo avevamo pensato qualche settimana fa e abbiamo voluto ribadirlo in questa sede: Pro Sesto fermata sul pari dalla Juventus NG e riagguantata in vetta dalla Feralpisalò vittoriosa contro l'Arzignano (e con la differenza reti maggiore a sorridere in vetta tornano ad esserci i Leoni del Garda), Pordenone che a fatica riacciuffa il pari in casa contro il traballante Mantova. A sorridere e a mettere il sale sulla coda delle prime tre Lecco e Vicenza: i primi con un perentorio 3-1 sul Novara - che ancora non è riuscito a trovare continuità, - i secondi con una vittoria sul Renate che li rilancia dopo i 3 ko di fila che avevano portato persino lo sciopero del tifo.

Chiudiamo con la bella storia di Samuele Parlati: sarà un pomeriggio da ricordare a lungo quello del centrocampista del Monterosi, che si è riscoperto pararigori per un giorno. Al secondo minuto di recupero della sfida sul campo del Giugliano, coi biancorossi che già comandavano per 1-0, il portiere Alia atterra in area Salvemini e viene espulso. La squadra laziale aveva virtualmente ancora due cambi a disposizione ma aveva già usufruito dei tre slot. Non poteva quindi scendere in campo il secondo portiere Forte. Tra i pali è andato quindi il classe 1997 ex Catanzaro che ha ipnotizzato lo stesso Salvemini, neutralizzando il penalty: “Oggi è successo qualcosa che succede raramente in quest’ambito, che posso dire? Sono molto contento, era importante portare a casa dei punti che oggi valgono davvero doppio - ha raccontato il giocatore in sala stampa. - Per la squadra si fa questo ed altro. Ho scelto prima l’angolo dove buttarmi, l’allenatore dei portieri mi ha aiutato dandomi questa indicazione e quindi mi sono buttato deciso a destra. Se preferisco calciare in porta o parare? No, preferisco calciare… ma se c’è da parare lo faccio volentieri”.