LECCO REVOLUTION. BARI, CRONACA DI UN ESONERO ANNUNCIATO. I 100 GIORNI DI PAVANEL: DALLA B ALLA CACCIATA. RIETI: DOPO L'OTTICO SERVE L'OCCHIO. MA POLUZZI COME FACEVA A ESSERE SVINCOLATO?

24.09.2019 00:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
LECCO REVOLUTION. BARI, CRONACA DI UN ESONERO ANNUNCIATO. I 100 GIORNI DI PAVANEL: DALLA B ALLA CACCIATA. RIETI: DOPO L'OTTICO SERVE L'OCCHIO. MA POLUZZI COME FACEVA A ESSERE SVINCOLATO?

In Serie C non ci si annoia mai. Ma proprio mai. Né in campo né fuori. Da Nord a Sud, continui ribaltoni, totali cambiamenti e tripli salti carpiati sono all'ordine del giorno. Ma andiamo con ordine. Anzi, in ordine sparso, come il caos (fortunatamente calcistico) che regna in Lega Pro.

A Lecco patron Di Nunno (appena stangato dal giudice sportivo per intemperanze) ha deciso di dare una svolta. Dentro Filucchi come direttore tecnico e con tanti poteri. Al punto da aver tesserato, 48 ore dopo il suo arrivo, Bastrini e Pastore. Con il primo che, addirittura, è diventato subito capitano (ma per un giorno, visto che mancava Malgrati). Resta di fatto che la panchina di mister Gaburro, colui che la C se l'è guadagnata sul campo, non è salda. Vuoi per le quattro sconfitte in cinque gare, vuoi perché il nuovo DT vorrebbe cambiarlo, con D'Agostino già sondato insieme ad altri profili. Nel frattempo, però, la rivoluzione potrebbe arrivare ad altissimi livelli, con la presenza di Paparesta che non è per nulla passata inosservata allo stadio lecchese. Visita di cortesia o qualcosa di più?

Passiamo al Bari. Qui c'è pochissimo da dire. O almeno, noi abbiam poco da dire qui, visto che vi stiamo raccontando da giorni le evoluzioni della panchina biancorossa. Quel che è certo è che l'addio a Cornacchini non coglie nessuno di sorpresa. La conferma in C più per debito di riconoscenza che per reale convinzione societaria, unita ai pessimi risultati di inizio stagione, hanno regalato ai tifosi pugliesi un esonero annunciato. Ora è tutto pronto per Vivarini. Uno che, in biancorosso, ha già vinto il campionato di C. Ma non è mai arrivato con quel club in B. Perché quel club era il Teramo e all'epoca Dirty Soccer cancellò tutto. Restano, però, i gol di Lapadula e Donnarumma, proprio quelli che schierate domenica al vostro Fantacalcio.

Capitolo Triestina. Qui il benservito a Pavanel era impossibile da immaginare fino a qualche settimana fa. Una corte serrata in estate per non farlo andare in serie B, le sirene cadette che cantavano. Poi, di comune accordo, la voglia di continuare. Fino a un finale imprevedibile perché, francamente, nessuno si sarebbe aspettato una sconfitta in casa della Virtus Verona. Onore ai ragazzi di Gigi Fresco ma la differenza tecnica era e resta abissale. Anche perché, per i veneti, si è trattato della prima vittoria in stagione. In tutto questo, l'uomo che ha portato gli alabardati a un passo dalla B, in 100 giorni è passato dai flirt con i club di seconda serie al dover rimanere a casa, o in tribuna, tutte le domeniche. Folle solo pensarlo.

Così come è folle pensare che Giacomo Poluzzi, fino a qualche giorno fa, era a spasso con la famiglia. Due anni e mezzo da terzo portiere alla SPAL e poi niente più. Tanti contatti ma nessun accordo per uno che, fino a qualche stagione fa, aveva regalato emozioni e parate in Serie C. A convincersi a tesserarlo è stata la Virtus Francavilla. Il derby col Bari sapete tutti come è andato. Basti sapere, per chi non ha visto la partita, che quello zero nella casella delle reti segnate dai biancorossi è tutto frutto delle sue manone.

Chiudiamo con Rieti, che chiude a sua volta la classifica nel Girone C. Patron Curci vuole mollare. Ha speso un sacco di soldi, personali, per la sua creatura. Ha portato una squadra d'Eccellenza a sfidare gli squadroni del Sud. Addirittura salvandosi sul campo giusto qualche mese fa. Quest'anno, però, il giocattolo si è rotto: la squadra è debole (il solo punto in 5 giornate con 14 gol incassati lo dimostra), i tifosi contestano. E il piatto piange. Curcio, che è un ottico e non un imprenditore miliardario, ha dato tutto per la sua squadra del cuore. E ora giustamente tira la cinghia, come è giusto che sia. Attenzione, però, a chi verrà venduta la società. I nomi si rincorrono e qualcuno è tutto tranne che edificante. Se andrà via l'ottico, insomma, servirà avere occhio per evitare che i laziali finiscano in mani sbagliate.