Mbangula l'ennesima scoperta della Next Gen. Che non aiuta il movimento azzurro, ma fa felice solo una big. Che sogna l'ennesima plusvalenza da mettere a bilancio

21.08.2024 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
Mbangula l'ennesima scoperta della Next Gen. Che non aiuta il movimento azzurro, ma fa felice solo una big. Che sogna l'ennesima plusvalenza da mettere a bilancio
TMW/TuttoC.com

A prendersi la scena in casa Juventus nella prima giornata di Serie A è stato un giovane cresciuto nel settore giovanile della Juventus, che lo aveva prelevato quattro anni fa dall’Anderlecht, come Samuel Mbangula. L’esterno classe 2004, che nella passata stagione non era neanche titolare con la Next Generation in Serie C – 25 presenze e due reti – è stato infatti lanciato da titolare da Thiago Motta, alle prese con una rosa ancora da completare e diversi big – da Federico Chiesa a Filip Kostic per restare nel ruolo - ai margini del progetto. Una scelta azzardata, ma perfettamente nello stile del tecnico italo-brasiliano, che è stata ripagata con una prestazione maiuscola con tanto di gol e assist contro il neopromosso Como e che rimette al centro dell’attenzione la bontà del progetto seconde squadre che ancora non è decollato, nonostante siano salite a tre le squadre di Serie A ad aver varato una Under 23, e continua a non convincere tutti.

Finora del resto la seconda squadra è stata più utile in termini di bilancio – vedi le cessioni dei vari Soule, Barrenchea, Iling Jr e Huijsen – che in termini di ricambio generazionale in prima squadra con il solo Kenan Yildiz che ha fatto il salto diretto dalla Next Gen alla prima squadra con tanto di maglia numero 10 sulle spalle. Anche se quella del talento turco rappresenta più un’eccezione che una regola visto che il classe 2005 era già nel giro della nazionale del suo paese e indicato dagli esperti di mercato come uno dei talenti da tenere d’occhio. Vedremo se il belga si confermerà in prima squadra nell’arco dell’annata o farà la spola, specialmente se dovessero arrivare quei rinforzi che tutti in casa bianconera, fra Serie A e Serie C come accaduto a tanti prima di lui.

Mbangula inoltre conferma la regola che vede la Juventus più indirizzata a valorizzare i talenti esteri che non quelli italiano con i soliti Fabio Miretti e Nicolò Fagioli che hanno fatto il salto entrando in pianta stabile in prima squadra, anche se il primo potrebbe partire in questi ultimi giorni di mercato, e altri che si sono affacciati sporadicamente per poi prendere altre strade o restare a metà strada fra la prima e la seconda squadra. Con buona pace di chi, da più parti, crede – e forse cerca di auto convincersi - che le seconde squadre siano utili per il movimento azzurro e il ricambio generazionale di una Nazionale che sta vivendo uno dei momenti più complicati e difficili della sua storia, con l’eccezione dell’Europeo vinto in Inghilterra quattro anni fa, con due Mondiali di fila saltati.