MI SI NOTA PIÙ SE MI DIMETTO, SE RESTO O SE MI DIMETTO E POI RESTO? SOTTIL COME UN NOVELLO APICELLA. MA NON È FILM DI MORETTI, È LA CRONACA DELLE ULTIME 52 ORE IN CASA LIVORNO

09.03.2018 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
MI SI NOTA PIÙ SE MI DIMETTO, SE RESTO O SE MI DIMETTO E POI RESTO? SOTTIL COME UN NOVELLO APICELLA. MA NON È FILM DI MORETTI, È LA CRONACA DELLE ULTIME 52 ORE IN CASA LIVORNO
TMW/TuttoC.com

“No, allora non vengo. Che dici, vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate: "Michele vieni di là con noi, dai", e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo. Eh no, sì. Ciao, arrivederci. Buonasera”. Prendo spunto da una delle frasi più note di Nanni Moretti, in questo caso estratta da un capolavoro come Ecce Bombo, per commentare quanto successo negli ultimi due giorni in casa Livorno dove è andata in scena uno psicodramma che ha visto come attore principale il tecnico Andrea Sottil. Al termine di un periodo negativo in cui la squadra amaranto ha dilapidato un vantaggio importante sulle inseguitrici venendo infine sorpassata in classifica dalla Robur Siena, che però ha una gara in più, il tecnico ha rassegnato le dimissioni senza dare grandi spiegazioni, lasciando la società interdetta e alle prese con una non facile sostituzione in un momento molto delicato della stagione. Chiamate, colloqui, sondaggi si sono succeduti in queste frenetiche 52 ore con Luigi Pagliuca, tecnico della Berretti, che prendeva il posto di Sottil e si preparava a esordire alla guida della prima squadra contro la Giana Erminio. Poi il dietrofront, motivato dalla richiesta dei giocatori di restare e lottare tutti assieme per un obiettivo chiamato Serie B, il ritiro delle dimissioni e il ritorno sulla panchina labronica con tanto di conferenza stampa di spiegazioni.

Una situazione surreale, perfetta per essere vissuta da quel Michele Apicella che era alter ego di Nanni Moretti nei suoi primi film, che non si sa quali conseguenze potrà dare alla squadra del Livorno impegnata nella battaglia promozione. Gli interrogativi sono infatti tanti: può davvero un tecnico che si era fatto da parte, per un blackout mentale, dare la carica necessaria alla squadra? Quale sarà la tenuta psicologica di Sottil? Durerà o no questa seconda, se così si può dire, avventura del tecnico in amaranto? Quale potrà essere il rapporto fra Spinelli jr e Sottil a questo punto? Solo il tempo ci potrà dare delle risposte con l'impressione che oltre all'intervento della squadra anche la società ci abbia messo del suo per convincere il tecnico, dopo averlo scaricato frettolosamente etichettandolo come “non più sul pezzo”, non trovando probabilmente di meglio sulla piazza per sostituirlo e non credendo a tal punto sulle qualità di Pagliuca da affidargli una squadra in lotta per il salto di categoria. Il balletto di questi giorni di certo non è un grande spot per Livorno, per lo stesso Sottil e per la Serie C in generale.