Mister e calciatori, troppi top player in attesa di una chiamata. VAR in C, è solo utopia?

16.10.2021 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Mister e calciatori, troppi top player in attesa di una chiamata. VAR in C, è solo utopia?
TMW/TuttoC.com
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Campionato di Lega Pro che entra nel vivo e continua a regalare emozioni e risultati a sorpresa. In tutti i gironi stiamo assistendo a partite interessantissime, in cui le presunte piccole stanno dando filo da torcere alle big battagliando a testa alta su tutti i campi. Del resto il calcio ai tempi del Covid ha ridimensionato gli investimenti e il gap tecnico tra le contendenti si è quantomeno dimezzato. Chi, finalmente, non sta tradendo le attese è il Bari. Da persona esperta e navigata, il difensore Raffaele Pucino predica prudenza e getta acqua sul fuoco, ma i 30mila che riempiranno il San Nicola per il derby con il Foggia certificano che sta tornando l'entusiasmo dei tempi migliori. La società, dal canto suo, non vive giorni serenissimi. L'obbligo di cedere in due anni ha fatto storcere il naso alla famiglia De Laurentiis, conferma del fatto che il tema multiproprietà è tutt'altro che accantonato. La FIGC porterà avanti la linea dura, ma occhio al possibile intervento a gamba tesa della giustizia ordinaria che, costituzionalmente, tutela le proprietà private.

Tornando al calcio giocato, colpaccio del Lecco che batte il Padova e si conferma formazione ostica per tutti e davvero ben organizzata. Ancora una volta, però, i veneti lasicano il campo contestando ancora una volta l'operato del signor Cascone, lo stesso della sfida playoff con la Triestina. Il designatore Ciampi ha mostrato coraggio, ma sarebbe preferibile in futuro evitare qualsivoglia contatto tra l'arbitro e il Padova proprio per mantenere un clima di totale serenità. E proprio su questo tema ha battuto il presidente Francesco Ghirelli, convinto non solo che debba esserci una totale collaborazione tra tutte le componenti per facilitare il compito delle giacchette nere, ma anche e soprattutto che il mondo del calcio debba trovare tempo e risorse per instituire il Var pure in terza serie senza privilegiare esclusivamente la categorie in cui gli interessi economici sono maggiori. I costi, ad oggi, sarebbero insostenibili e i tempi non sono maturi, ma è chiaro che un errore arbitrale può decidere la vita o la morte (sportiva) di una società. Ad ogni modo la crescita della serie C passa inevitabilmente dalla presenza di figure professionali che, con la loro esperienza, possano alzare il livello e produrre risultati.

Ci chiediamo, per esempio, come sia possibile che allenatori (alla lista dei nomi stilata dal collega Schira, nel suo editoriale del giovedi) aggiungerei anche Nello Di Costanzo e Salvatore Campilongo, con trascorsi di prestigio anche in B, non trovino squadra. Ci sono tanti colleghi bravi, ma giovani e con tanta gavetta da fare che ogni anno sono sulla cresta dell'onda anche quando i risultati non arrivano, riteniamo che tutto il sistema trarrebbe vantaggio dal loro ritorno sulla scena principale. Vale lo stesso discorso anche per i calciatori e, purtroppo, la crisi post Covid ha aumentato il numero di disoccupati. Talvolta con nomi anche altisonanti. Basti penare che Francesco Lepore e Gigi Vitale, gente che ha vinto la B in piazze come Verona, Spezia o Lecce, è a spasso in attesa di una sistemazione. E qui si apre il solito capitolo su under e giovani: giochino perchè sono bravi, non per i contributi o per pagare stipendi meno onerosi. Il calcio deve essere soprattutto meritocrazia e chi ha dato tanto deve restare protagonista principale. Altrimenti il livello sarà sempre più basso e gli stadi ancora più vuoti.