NON C'E' DUE SENZA TRE? SI APRE LA SETTIMANA DECISIVA PER IL FUTURO DELL'AREZZO. LE PAROLE DI GATTO COME CONTO ALLA ROVESCIA VERSO L'ULTIMA SPIAGGIA

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
12.03.2018 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
NON C'E' DUE SENZA TRE? SI APRE LA SETTIMANA DECISIVA PER IL FUTURO DELL'AREZZO. LE PAROLE DI GATTO COME CONTO ALLA ROVESCIA VERSO L'ULTIMA SPIAGGIA

Mentre il calcio di Serie A e Serie B si appresta a mettere in archivio un weekend vissuto fra mille emozioni con l'omaggio allo sfortunato capitano della Fiorentina Davide Astori, per la Serie C è già arrivato il momento di pensare al futuro. E per la precisione al destino di uno dei club iscritti al campionato. Si tratta, neanche fosse una novità, dell'Arezzo, atteso giovedì 15 dalla deadline fissata dal Tribunale per la concessione dell'esercizio provvisorio.
In attesa di quel giorno ad Arezzo Fabio Gatto, numero uno della Neos Solutions proprietaria del club amaranto, continua a professare fiducia circa la cessione delle quote della società. Mentre le partite della formazione di mister Pavanel vengono rinviate a data da destinarsi Gatto parla di cessione imminente.
Domenica scorsa, ad esempio, Gatto ai colleghi de La Nazione identificava in mercoledì 7 giorno per la cessione della società. "Ho cinque soluzioni, ho preso alcuni giorni ma solo per scegliere la soluzione migliore per salvare l'Arezzo" spiegava.
Il tempo passa e quel mercoledì il Nostro riprende la parola dal Corriere di Arezzo: "Dobbiamo solo definire gli ultimi dettagli, venerdì presenteremo i nuovi proprietari dell'Arezzo. Abbiamo di fronte investitori in grado di dare quella solidità economica che serve alla società".
Altro giro, altra corsa ma nessuna certezza. Gatto si fa risentire  il giorno successivo per aggiornare i tifosi amaranto nuovamente dalle pagine de La Nazione: "Ho ceduto l'Arezzo, anche se manca ancora un dettaglio che stiamo definendo".
Parole precise. Prese di posizioni importanti.

Annunci che però non hanno portato a niente, a differenza di quanto fatto dall'azionariato popolare di Orgoglio Amaranto che ha già raccolto i soldi necessari per il completamento della stagione in attesa che il Tribunale nomini un curatore fallimentare. "Non capisco perché si voglia il fallimento" ha dichiarato di recente Gatto: probabilmente perché la piazza toscana lo vede come un punto di ripartenza. Una certezza dopo settimane e mesi ci sono stati solo problemi.
Non mettiamo, però, il carro avanti ai buoi e aspettiamo fiduciosi la scadenza di giovedì prossimo per capire cosa diranno i fatti. Ad oggi è difficile essere ottimisti perché saltano subito alla mente tutti quei personaggi che nel corso degli ultimi anni della storia del calcio italiano hanno fatto mille promesse a mezzo stampa senza poi mantenerle. Vicenza, Modena, Latina, Lanciano, Mantova, Macerata e Messina sono solo le ultime piazze del nostro calcio che si legano a doppio filo a brutti ricordi e tristissimi epiloghi. Un passato che ad Arezzo nessuno vuole si trasformi in futuro, in attesa che con il termine dei campionati si avvii una profonda riforma dei campionati. Con la situazione attuale, infatti, Arezzo potrebbe davvero essere solo la prima crisi di una nuova, lunghissima, serie.