Non solo alle squadre: in bocca al lupo anche agli arbitri per il rush finale. Avellino, guai a disperdere la passione della piazza

06.05.2023 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Non solo alle squadre: in bocca al lupo anche agli arbitri per il rush finale. Avellino, guai a disperdere la passione della piazza
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre con una riflessione sul mondo arbitrale e con un grande e sincero in bocca al lupo a tutti coloro che scenderanno in campo nelle prossime, delicatissime partite subendo una pressione psicofisica non indifferente. Ovvio che il VAR possa rappresentare un valido aiuto nelle fasi finali, chi vi scrive tuttavia avrebbe optato per l'uso della tecnologia già dalle prime gare eliminatorie per mettere tutti sullo stesso piano sin dal primo spareggio. La posta in palio è altissima, salire in B o retrocedere in D può cambiare la storia di una società e di una tifoseria ed è obbligatorio ridurre al minimo il margine d'errore. Naturalmente, però, in tempi di crisi economica non si può chiedere alle società di fare un ulteriore investimento così corposo e non sono affatto maturi i tempi in cui il VAR possa essere fedele compagno di viaggio non solo per playoff e playout ma anche nella regular season. Il dispendio di risorse finanziarie e di uomini, con 60 squadre ai nastri di partenza, sarebbe insostenibile, vedremo se la nuova governance della Lega Pro saprà trovare una soluzione accessibile e definitiva. Diamo comunque tutti una mano al designatore Ciampi e alla sua squadra che, senza la "palestra" della C2, si ritrova a passare in un amen dal dilettantismo al professionismo. Così come calciatori e allenatori, anche le giacchette nere possono sbagliare e, ricordiamo sempre, nessuno scende in campo con l'obiettivo di avvantaggiare qualcuno a scapito di altri. L'errore è umano, fa parte del gioco e aiuta a crescere. Basta retropensieri, così non si cresce. A proposito di post season, i playoff sono stati congelati in attesa che vengano discussi i vari ricorsi e che si stilino le graduatorie definitive.

In merito ci siamo già espressi manifestando disappunto, dispiacere e incredulità: possibile che, ad aprile e maggio, il copione sia sempre lo stesso da anni? D'altronde anche in B (vedi caso Reggina) le classifiche sono state stravolte e in A c'è una Samp che rischia il fallimento, cosa vogliamo aspettarci dalla terza serie? Per quanto riguarda i playout, invece, tutto procederà secondo calendario pur con una indagine in corso per la partita Pergolettese-Triestina e con il Piacenza che preannuncia battaglia. Il tribunale federale ha giudicato inammissibile il ricorso degli emiliani, ma il lavoro degli inquirenti prosegue. Speriamo, per il bene del calcio, che si sia trattato solo di un falso allarme, altrimenti come potremo spiegare ai bambini e agli amanti dello sport che una "papera" del portiere o un gol sbagliato a porta vuota siano frutto esclusivamente di errori umani? Quanto all'aspetto calcistico, focus sull'Avellino. La dirigenza si farà da parte, la società a breve potrebbe indire una conferenza stampa per spiegare quali siano stati i motivi dell'annata fallimentare. Stavolta si spera assumendosi le responsabilità senza lo scaricabarile che agitò gli animi esattamente un anno fa. Rastelli ha un contratto di ferro, ma sarebbe opportuno fare un passo indietro. La sua squadra, da marzo in poi, ha mollato perdendo quasi tutte le partite senza mostrare carattere, anima e identità. Quelle caratteristiche proprie di una piazza che rischia davvero di disamorarsi e di allontarsi dal Partenio. E sarebbe la sconfitta peggiore.