Seconde squadre, quale futuro? La quiete prima della tempesta. Arrivano i playoff, Bari avanti a tutti. Ma occhio alle sorprese

29.06.2020 00:30 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Seconde squadre, quale futuro? La quiete prima della tempesta. Arrivano i playoff, Bari avanti a tutti. Ma occhio alle sorprese
TMW/TuttoC.com

La Juve U-23 vince la Coppa Italia di categoria e riapre il dibattito. Il trofeo di per sé conta il giusto, un po’ di più in questa stagione strana, dato che risparmiare energie sarà di vitale importanza per tutti. Lo vince, però, una seconda squadra e subito si riapre lo scontro. A molti le formazioni B stanno antipatiche, altri evidenziano come il giudizio (negativo) sia stato prematuro. Chi ha ragione, fra chi le critica a prescindere e chi le difende a spada tratta? Forse hanno torto entrambi.

Le seconde squadre sono una novità positiva. Opinione personale. Ma la crescita della Juve U-23 è sotto gli occhi di tutti (complimenti a chi l’ha costruita) e poi questo serbatoio di calciatori giovani, ma abituati al professionismo e a confrontarsi con i grandi, tornerà presto utile anche a Sarri, complice il tour de force che aspetta la Serie A. Le seconde squadre così come sono ora, d’altra parte, sono un mezzo pasticcio. E non è un caso che l’abbia solo la Vecchia Signora, che non si poteva più tirare indietro dopo averle a lungo sponsorizzate. Costano tanto, per quanto è vero che offrano anche una risorsa importante per il bilancio, ragion per cui non le ha nessun altro. Sono arrivate male e sono state presentate peggio, ragion per cui i tifosi delle altre le osteggiano. Riformarle si può, cancellarle sarebbe un errore e una sconfitta.

S’inserirà, la riflessione, nel quadro di una serie di trattative, proclami, ricerche del compromesso o dello scontro che vedremo andare in scena attorno al calcio inteso come istituzione, da qui alle prossime elezioni. Per ora il format resta uguale, è la quiete prima della tempesta, anche se abbiamo già assistito a qualche schermaglia (poco comprensibile nella sua genesi). In queste righe non trovate notizie, indiscrezioni, anticipazioni: c’è un sito aggiornato ogni minuto per garantirvele. Trovate un appello, questo sì: cari politici del calcio. Guardate da dove veniamo. Guardate come ci siamo arrivati. Il pallone italiano è arrivato zoppicante a un momento tragico per la storia del Paese, da cui stiamo faticosamente uscendo. Ha rischiato e sta rischiando di perdere popolarità e consenso, senza i quali uno spettacolo non ha ragion d’essere. Avete due responsabilità gigantesche: rimettere in sesto dei conti così sballati e gonfiati da rischiare di andare a carte 48 per quattro mesi di stop. E riavvicinare il pallone ai suoi tifosi, oggi lontani come non mai. Non traditele per personalismi e bagattelle da quartierino.

Veniamo al campo. Brevi, sintetici, se volete saremo persino inutili. Arrivano i playoff, titolo un po’ forzato ma è innegabile che in questa corsa ci sia una grande favorita. Budget, valori, risultati: il Bari parte avanti a tutte ed è già vista come prima della classe. Ma sarà una lotteria lunga e complicata, nella quale nessuno potrà sbagliare un mezzo passo e la condizione fisica sarà determinante. Tutti contro il Bari è un’esagerazione, sarà tutto contro tutti. E la sorpresa sarà dietro l’angolo: evitiamo griglie di partenza, tutto sommato le ha già definite la classifica. Speriamo di divertirci. E che vinca la migliore.