ULTIMO GIRO DI GIOSTRA, POI SI RIPARTE. A LIVORNO TANTI NODI DA SCIOGLIERE, A SAN BENEDETTO ARRIVA TAFAZZI. ECCO I PLAYOFF: LE FAVORITE

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
02.05.2018 00:00 di  Ivan Cardia   vedi letture
ULTIMO GIRO DI GIOSTRA, POI SI RIPARTE. A LIVORNO TANTI NODI DA SCIOGLIERE, A SAN BENEDETTO ARRIVA TAFAZZI. ECCO I PLAYOFF: LE FAVORITE
TMW/TuttoC.com

Ultimo giro di giostra, poi si riparte. Le carte delle tre promosse sono ormai scoperte, manca la quarta, e arriverà dopo il tutto contro tutti dei playoff. Una soluzione cervellotica, e anche poco meritocratica, ma che ha l’indubbio merito di allungare una stagione, rimescolando le carte in tavola. 

Livorno, Padova e Lecce: chi in un modo, chi nell’altro. I tempi non ingannino: il Padova ha un progetto serio, ma anche il Lecce ha raggiunto un obiettivo programmato e agognato da tanto tempo. I patavini sono arrivati prima al traguardo perché non hanno trovato alcun avversario di pari livello, ma come loro i salentini sapranno essere protagonisti in Serie B. È la storia recente del campionato cadetto a dirlo: guardate la classifica, solo la Cremonese lotta per non retrocedere, e ha buone possibilità di salvarsi. Poi il Parma sogna la A diretta, il Venezia aspetta i play-off, il Foggia tenterà fino all’ultimo di salire sul treno. Padova e Lecce, come pure il Livorno, sapranno togliersi e darci grandi soddisfazioni anche l’anno prossimo.

Discorso diverso per il Livorno. Sulla carta, i labronici sono quelli con il maggior potenziale. Venendo dalla Serie B, hanno già in rosa diversi elementi che potrebbero dire la loro in cadetteria. E il progetto di Spinelli, come sempre, è di quelli ambiziosi. Ci sono però alcuni nodi da portare al pettine. Prima di tutto, il riassetto societario: tema delicato, Romano e Spinelli paiono andare d'amore e d'accordo, felici loro felici tutti. Poi, il futuro di Andrea Sottil: è il grande fautore della promozione, ma le scorie della separazione maturata in stagione potrebbero farsi sentire. Patti chiari, amicizia lunga: tutti seduti a un tavolo, si progetta, si appianano le divergenze, si ricostruiscono certezze. Altrimenti, meglio il più classico degli arrivederci. Poi, le gerarchie della dirigenza: per Facci vale più o meno il discorso fatto per Sottil, a Signorelli va trovato un ruolo vero e proprio, entrambi hanno qualità ed esperienza ma nel calcio i doppioni non funzionano. E poi Igor Protti: presentarsi in Serie B senza la bandiera di tante battaglie non sarebbe il miglior bigliettino da visita. Il Livorno, in sostanza, deve ricordarsi di essere tornato in Serie B nonostante tutto quello che è successo, e fare tesoro dei propri errori. 

Livorno, Padova, Lecce, poi? Arrivano i playoff, dicevamo. Non so se sarà l’ultimo anno di questa formula, ne ho già scritto altre volte: ha tanti pregi, e le ragioni per cui è nata sono tali da giustificarla. Ma serve qualche correttivo: 28 squadre sono tante, sulla carta una decima classificata in salute può infastidire una seconda arrivata in riserva a fine stagione. Nonostante magari ci siano 20 punti di distacco in classifica. La griglia di partenza? Difficile da stilare. Ho l’impressione che la promossa arriverà dal Girone A o dal Girone C, nel mezzo c’è tanto equilibrio ma meno qualità. Mine vaganti ve ne sono anche lì, ma la Sambenedettese sembra Tafazzi in pieno attacco di autolesionismo, e la Reggiana forse non è ancora pronta per il grande salto. Davanti a tutti dico Catania: gli etnei hanno il vento della storia dalla loro, non è poco. Poi Pisa, Trapani, Siena: a occhio e croce le metterei in fila così. Attenzione all’Alessandria: i grigi vanno su e giù come sulle montagne russe, il mal di mare può venire anche agli avversari.