UNA FINALE FATTA DI COINCIDENZE E RICORDI. MARULLA AL 96' E L'ADRIATICO DEL 1991 DA UNA PARTE, MIGNANI E LA SALVEZZA DEL 1999 DALL'ALTRA

Nato (orgogliosamente) a Salerno nell'anno in cui Roberto Baggio vinse il Pallone d'oro, e l'OM vinse la Champions League. Vivo senza se e senza ma di Calcio(Mercato)
16.06.2018 00:00 di  Nunzio Danilo Ferraioli  Twitter:    vedi letture
Stadio Adriatico
TMW/TuttoC.com
Stadio Adriatico

Meno di ventiquattro ore e sapremo la quarta squadra che varcherà l'olimpo della Serie B. Cosenza e Robur Siena, infatti, sono pronte ad affrontarsi nella finalissima playoff allo stadio "Adriatico-Cornacchia" di Pescara. Match denso di poesia quello tra rossoblu e bianconeri, dove le coincidenze e gli amarcord si sprecano. Andiamo a vedere perchè:

CAPITOLO COSENZA - Stadio Adriatico e Gigi Marulla. Provate a dire queste due paroline a qualunque tifoso del Cosenza, e vedrete nei loro occhi lacrime ed emozione. Eh sì, perché il 26 giugno di 27 anni fa, la città di Pescara divenne dolcissima per i tifosi rossoblu. Era di scena il più classico degli spareggi per rimanere in Serie B degli anni novanta, e l’avversaria era la Salernitana. Partita bloccata, tanto che lo spettacolo era più sugli spalti che in campo (erano presenti oltre 5mila cosentini e quasi 12mila salernitani, ndr).
Si va ai supplementari, e a decidere il match ci pensa il compianto Gigi Marulla. Rossoblu che rimangono in cadetteria, e granata costretti a ripartire dalla Serie C.
Ed è proprio in quella giornata che Marulla venne incoronato “Re dei Bruzi”. E’ proprio in quella giornata, che Cosenza si innamorò follemente di un uomo tanto umile quanto caparbio. Adesso una nuova sfida decisiva in quello stadio, e pensare che in panchina come team manager dei rossoblu, ci sarà Kevin Marulla. Stesso sguardo di papà Gigi; stesso amore per quella maglia rossoblu. Solo un caso? Non credo.

 

CAPITOLO ROBUR SIENA -  L’ultimo spareggio disputato dai bianconeri risale alla stagione 1998-1999, sempre in terza serie.
Era un Siena completamente differente rispetto a quello di oggi, anche se alla fine quella salvezza diede il La alla nascita del grande progetto griffato De Luca, che centrò qualche anno dopo la storica promozione in Serie A.
La squadra, costruita dal presidente Giancarlo Castagni visse un’annata turbolenta. Si susseguirono svariati tecnici in panchina: Discepoli, Di Franco, Buffoni sino ad arrivare all’eroe del playout vinto, Stefano DI Chiara. Il quindicesimo posto in classifica fu una mazzata, e la squadra fu costretta a giocare il doppio spareggio contro il Saronno. Il doppio zero a zero tra andata e ritorno fece la differenza; e premiò i toscani per la migliore posizione in classifica.
E indovinate un po’ chi faceva parte di quella rosa? Un certo Michele Mignani, ora trainer di Marotta e compagni. Solo un caso? Non credo.