Una nuova seconda squadra, manca solo l'annuncio. Che sorprese nei playoff. Avellino, cominciamo bene

22.05.2023 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Una nuova seconda squadra, manca solo l'annuncio. Che sorprese nei playoff. Avellino, cominciamo bene
TMW/TuttoC.com

"Stiamo lavorando per ulteriori aggiustamenti per consentire l'iscrizione di un'altra seconda squadra se non due". Così Lorenzo Casini, presidente di Lega Serie A, ha confermato le indiscrezioni sull'arrivo, ormai imminente, di una nuova seconda squadra in C. Sarà, salvo sorprese, l'Atalanta, ma anche il Sassuolo è pronto a cogliere l'opportunità: mancano soltanto conferme ufficiali da parte dei club, e ovviamente l'espletamento delle pratiche, i ripescaggi, le lungaggini, insomma tutto quello che frena le altre, pur interessate. Però ci siamo, e l'asse Lega A-Lega Pro sembra dare i suoi frutti. Qualcuno ipotizza che la FIGC non abbia accolto benissimo tanta intraprendenza. Non avendo certezze in tal senso, meglio non esprimerci. Certo, è abbastanza normale che, finite le elezioni, non siano i grandi elettori ma gli eletti a decidere. Ma si capirebbero i dubbi dei primi. Parole in astratto, sia chiaro.

Veniamo ai fatti nostri, più immediati. L'andata del primo turno della fase nazionale dei playoff ha regalato sorprese. Praticamente tutte: nessun verdetto sembra escluso. Lo scopriremo stasera. Più di tutte, sarebbe sorprendente vedere già fuori l'Entella, che ha una delle rose più complete in assoluto. Ma la formula è bellissima anche per questo, perché non dà nulla per scontato. Vanifica un po' un percorso stagionale, per carità, ma si può sacrificare qualcosa allo spettacolo. Ed è un monito per tutte: nelle gare a eliminazione diretta conta come arrivi a quei 180 minuti, non quello che hai fatto otto mesi prima.

Conclusa una stagione da incubo, la nuova annata ad Avellino non inizia sotto i migliori auspici. Basta poco a confermare che il problema non era De Vito e non è Rastelli. Oggi, secondo quanto ci risulta, si terrà il confronto decisivo tra Salvini e la proprietà. Le divergenze sono tante, da dettagli tecnici ma non per questo irrilevanti (il manto erboso del Partenio, il ritiro) a questioni basilari, come per esempio la comprensibile esigenza del dirigente di attorniarsi di uno staff di propria fiducia. Poi la Triestina, terzo incomodo, pare aver fatto il resto. Anche qui, la verità la scopriremo soltanto tra poche ore. Nel frattempo, non si parte benissimo. Anche se poi, ci mancherebbe, conta il finale.