Mezzocorona, mister Domenicali a TLP: "Sarà un Mezzo no-limits. E sul mercato..."

Mezzocorona, mister Domenicali a TLP: "Sarà un Mezzo no-limits. E sul mercato..."
Manuele Domenicali
domenica 28 novembre 2010, 00:00Interviste ESCLUSIVE
di Claudio Gallaro

Può una piazza di circa 5.000 anime accendere il cuore di un allenatore che ha vissuto intense emozioni a Gela, Pisa e Terni? A quanto pare si, perchè mister Manuele Domenicali è entusiasta, e si sente dalle sue parole, di questa nuova avventura sulla panchina del Mezzocorona. Una società "a gestione familiare" dove poter lavorare con serietà e serenità e insegnare il proprio calcio a tanti ragazzi giovani che sognano di sfondare. Il presidente dei rotaliani Sontacchi, però, è molto ambizioso e con il cambio di tecnico ha voluto dare una segnale forte: questa squadra non è stata costruita per ammazzare il campionato, ma nemmeno per annaspare nelle zone basse della classifica. Quindi via alla "cura" Domenicali che, in esclusiva per TuttoLegaPro, racconta le prime impressioni di questa nuova realtà, le aspettative per il prosieguo del campionato e alcuni spaccati di vita vissuta, naturalmente in panchina a dare lezioni di filosofia del pallone.

Ha esordito sulla panchina del Mezzocorona con una sconfitta. Un risultato forse viziato da alcune decisioni arbitrali quantomeno discutibili. Qual è stata la prima impressione d’insieme?
“Come impatto ho visto una squadra buona sia sotto il profilo dell’impegno che dell’applicazione. Abbiamo tenuto bene il campo e anche quando siamo rimasti in dieci abbiamo conservato compattezza ed equilibrio, non subendo quasi mai il gioco della Sacilese”.

In questa sua prima settimana di lavoro su cosa si è concentrato in particolare? Motivazioni, condizione fisica, amalgama del gruppo o posizionamenti in campo?
“Ho trovato una squadra che fisicamente sta bene. Dal punto di vista morale ho detto ai ragazzi che non voglio vederli abbattuti nonostante gli ultimi risultati negativi. So che la nostra classifica non è buona, ma non è neanche drammatica. Dobbiamo solo lavorare con entusiasmo e dedizione. Le mie squadre devono saper essere molto equilibrate ma allo stesso tempo saper costruire gioco”.

Adesso mister, con la stagione invernale, comincerete puntualmente a trovare campi pesantissimi…dopo una settimana di lavoro crede che la sua squadra sia fisicamente preparata per superare l’inverno?
“Non siamo una squadra molto muscolare, anzi siamo abbastanza leggeri. Sul campo però ho delle risposte importanti da parte dei miei giocatori, quindi i campi appesantiti non mi preoccupano più di tanto. Poi tra un mese avremo una lunga sosta, che ci permetterà di lavorare con continuità per mettere benzina nei serbatoi”.

Chiederle: “Lei crede in una risalita in classifica” è sicuramente banale, anche perché più in basso di così si rischia grosso, però “Fino a dove può arrivare questa risalita?”
“Non mi pongo limiti. L’importante è avere un atteggiamento propositivo ogni domenica, mantenendo sempre l’equilibrio e acquisendo una precisa identità. Se saremo bravi a fare tutto questo, credo riusciremo a toglierci molte soddisfazioni”.

Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1: la rosa che ha a disposizione si sposa bene con la sua filosofia oppure crede che i suoi giocatori si adattino meglio ad altre disposizioni tattiche?
“La rosa che ho a disposizione mi permette di impostare questo modulo. Ciò non toglie che possiamo variare qualcosa a seconda delle situazioni. Il mio metodo di lavoro punta molto su due cose: dare certezze e interpretare un modulo nel modo migliore”.

Lei ha allenato in piazze calde come Catanzaro, Gela, Pisa e Terni…che effetto fa lavorare in una piazza tranquilla e tra virgolette fredda come Mezzocorona?
“Sinceramente mi fa molto piacere perché mi permette di lavorare con serenità. L’ambiente è tranquillo e non ci sono molte pressioni. Con questo non voglio assolutamente dire che qui non si lavori con serietà e puntando a degli obiettivi ambiziosi”:

Prima di accettare la proposta del Mezzocorona ha detto di aver ricevuto altre proposte, anche da categorie superiori…cito Casale e Savona in Seconda Divisione, Siracusa, Reggiana, Benevento e Como in Prima. Come mai in estate non c’è stata nessuna chiamata?
“I motivi veri non li so neanche io. So solo che gran parte di queste società mi hanno cercato, nel senso che ero nella rosa dei candidati alle loro panchine, ma poi alla fine hanno fatto delle scelte diverse”:

Ci spiega un po’ cosa è successo quest’estate a Messina? Santarelli la accusò di non aver voluto firmare perché stava trattando con alcune delle squadre sopracitate.
“E’ una lunga storia, comunque in breve posso dire che non è stato trovato l’accordo economico, oltre a non aver avuto determinate garanzie tecniche. Non mi riferisco ai giocatori, anche perché gran parte della squadra che sta giocando in Serie D è stata costruita con me, ma ad altre cose. Prima di arrivare a Messina Santarelli non aveva avuto altre esperienze nel mondo del calcio e se non sbaglio ora la società è ritornata ai vecchi proprietari, quindi anche lui ha commesso i suoi errori”.

Mister, tre esoneri nel suo curriculum: Pisa, Portogruaro e Terni. Quale le ha fatto più male?
“Rimpianti ne ho per tutti e tre, però quello che forse m’ha fatto più male è stato quello di Pisa perché sono arrivato là dopo aver vinto un campionato a Gela, portato da Covarelli e dicendo no a tante altre proposte che mi erano arrivate quell’estate. Si stilò un programma che prevedeva una stagione di transizione rispettando il budget ed in cui si puntava ad una tranquilla salvezza, per poi provare a vincere il campionato l’anno successivo. Morale della favola: dopo 6 giornate di campionato, in cui sicuramente i risultati non erano stati soddisfacenti, Covarelli decise di fare una rivoluzione e di mandarmi via. Mi è molto dispiaciuto perché avrei voluto avere un po’ più di tempo e qualche giocatore in più a mia disposizione”.

Capitolo Mercato. Credo che col direttore sportivo Briaschi avrete già parlato delle prossime mosse: senza scendere nei particolari e fare nomi, ad oggi cosa manca a questo Mezzocorona?
“La rosa è molto ristretta ed in certi reparti siamo proprio contati. La società e il direttore sportivo sanno che qualche operazione a gennaio andrà fatta per ampliare l’organico. La loro politica è quella di valorizzare i giovani e questo mi va bene purchè siano giovani di qualità. Un quadro più preciso potremo farlo al termine del girone d’andata, quando valuteremo il rendimento e i margini di miglioramente di ogni calciatore”.

Mister, domani affrontate il Rodengo Saiano, che ha avuto una prima parte di stagione molto simile a quella del Mezzocorona. Ambizioni di playoff all’inizio e poi un cambio d’allenatore quando la forchetta dalle prime della classe si è allargata troppo…
“Il Rodengo è una buona squadra, messa bene in campo e anche fisicamente preparata. Poi hanno anche qualche buona individualità. In ogni caso una caratteristica innata delle squadre bresciane e bergamasche è la combattività. Non mollano mai…

Lassù la Pro Patria vola, anche se alla lunga l’incertezza societaria potrebbe pesare…ad inseguire la sorpresa Tritium e due squadre come Feralpi Salò e Pro Vercelli molto forti dietro. Lei crede che il campionato si vince piu difendendosi che attaccando?
“E’ un campionato molto equilibrato a mio avviso. Non ho visto finora molti risultati roboanti e grossi divari tra le squadre. Certo è che squadre che ambiscono ad un campionato di vertice propendono intanto a non prenderle, per poi magari piazzare il colpaccio e la vittoria di misura”.