Beppe Incocciati a TLP: "Pronto per tornare al timone di una squadra"

Da calciatore è stato al fianco del più grande giocatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona (suo grande amico, ospitato anche a Fiuggi per qualche torneo di golf). Da lui ha preso quella furbizia, divenuta famosa nei suoi velenosi calci piazzati. Beppe Incocciati, era uno di quelli capaci di crearti un pericolo con un semplice tocco del pallone. Si è ritirato giovane, a 32 anni, così ha iniziato la carriera da allenatore. Dopo aver guidato i giovanissimi della Cisco Roma, va all'Avellino. Annata tribolata per lui, culminata con l'esonero. Si rifà, con gli interessi, alla Cisco Roma in Seconda Divisione, dove arriva ai play off e strapazza il quotato Catanzaro con un sonoro 4-0 interno. La promozione in Prima è il giusto premio ad un allenatore che, arrivato in una piazza come Roma (seppure la Cisco è la terza società della capitale) ha saputo prendere fin da subito la situazione in pugno, collezionando record su record con quella squadra.
TuttoLegaPro.com ha voluto sentirlo in esclusiva in questi giorni frenetici, in cui tutte le società iniziano a gettare le basi per la nuova stagione.
Beppe, vogliamo parlare della tua esperienza all'Avellino?
"E' stata una stagione disgraziata, partita male e finita peggio (alla fine di quella stagione gli irpini sono retrocessi in Lega Pro, ndr). Ricordo che partimmo per il ritiro con due tre giovani e un manipolo di giocatori. Mentre facevamo la preparazione, la società acquistava i giocatori. Mettiamoci anche gli infortuni, vedi Babù venuto a mancarmi qualche giorno prima dell'esordio in campionato. Alla fine io ho cercato di fare il possibile e credo di aver operato nella massima professionalità".
Poi alla Cisco Roma ti sei rifatto alla grande ...
"Si si, posso dire che abbiamo fatto un grande lavoro. Sono arrivato alla Cisco, trovando un ambiente particolarmente dimesso. Erano undici anni che non si vinceva un campionato. La società fu molto brava a mettermi a disposizione una squadra al di sopra delle aspettative. Lanciai giocatori come Franchini (attualmente al Barletta), Padella e Balzano - quest'ultimo fatemelo dire è salito in A con il Pescara - mentre da Avellino mi portai Babù, Romondini e Doudou. Facemmo una stagione esaltante, coronata da tanti record, culminata con la promozione in Prima Divisione nel play off contro il Catanzaro. Anche nel campionato scorso, fummo primi per diversi mesi, poi è finita com'è finita, ed è un vero peccato che una realtà come la Cisco (lo scorso anno si chiamava Atletico Roma) non ci sia più".
Dopo esserti dimesso dalla guida tecnica del club biancorosso, avrai sicuramente visto calcio di Lega Pro. Quali le squadre che maggiormente ti hanno colpito?
"Sicuramente la Virtus Lanciano, come organizzazione di gioco mi è piaciuta molto. Ritmo incessante, squadra frizzante. Altra squadra che mi ha colpito in maniera molto positiva è stata la Cremonese. Nonostante abbiano subìto i punti di penalità, hanno disputato un gran campionato raggiungendo i play off. Credo che il girone B di Prima Divisione sia stato molto affascinante, perchè all'inizio del torneo, c'erano almeno otto squadre che potevano ambire al primo posto".
Riguardo alle penalizzazioni e alla paventata riforma dei campionati, qual'è la tua opinione?
"Credo che Macalli e Ghirelli stiano facendo un ottimo lavoro, in maniera certosina, in modo tale da poter evitare di ritrovarsi ogni anno dopo nemmeno tre mesi, ad avere a che fare con penalizzazioni e club che non rispettano le regole".
Attualmente sappiamo che hai dei contatti con dei club di Prima Divisione e anche di B. Cosa c'è di vero?
"Ci sono dei contatti, sto valutando le varie opzioni, per il momento però non c'è nulla di concluso. Sono scaramantico di natura, quindi prima di dire che ho firmato, voglio che tutto vada come deve andare".
Hai avuto dei contatti anche con il Latina?
"Si, questo posso confermarlo. C'è stato un approccio molto rispettoso, ci siamo visti in vari incontri e alla fine, di comune accordo, non abbiamo chiuso".
Un'ultima domanda: quanta voglia hai di tornare ad allenare?
"Ho l'entusiasmo giusto per tornare a guidare una squadra. Sono pronto fin da subito".
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