ESCLUSIVA TLP - Giana Erminio, il DG Colombo: "Orgogliosi del ritorno a Gorgonzola. Albé e Bamonte? Il nostro è un matrimonio"

ESCLUSIVA TLP - Giana Erminio, il DG Colombo: "Orgogliosi del ritorno a Gorgonzola. Albé e Bamonte? Il nostro è un matrimonio"
Angelo Colombo
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
lunedì 16 marzo 2015, 22:20Interviste TC
di Dario Lo Cascio

"Siamo soddisfatti in modo esponenziale". Esordisce così Angelo Colombo, direttore generale della Giana Erminio, nell'intervista che ha rilasciato in esclusiva a TuttoLegaPro.com. Già da sabato - manca solo l'ufficialità - la Giana tornerà a giocare nel suo stadio, il "Città di Gorgonzola", adeguato negli ultimi mesi agli standard richiesti dalla Lega. Con Colombo abbiamo parlato del "ritorno a casa", del campionato della squadra lombarda e del suo rapporto con mister Albé e col presidente Bamonte, che ormai è senz'altro ben più profondo di quello tra dirigenti di una squadra di calcio. 

Quanto conta per una squadra come la vostra, che lotta per la salvezza, giocare davvero nel proprio stadio?

“A mio parere giocare davanti alla propria gente vuol dire scendere in campo con l’uomo in più. Significa tornare in quello che in Serie D era un vero e proprio fortino. È prima di tutto però importante per la città, perché si fa conoscere Gorgonzola a squadre anche importanti, che non sono mai venute a giocare. Giusto per citare qualche nome Venezia, Pavia, Mantova, Alessandra, Cremonese, insomma le più blasonate. Ed è anche positivo per i gorgonzolesi, perché hanno occasione di vedere squadre del genere. E per i nostri giocatori è motivo di vanto e spinta maggiore”.

Per poter giocare al “Gorgonzola” appunto col Venezia sabato sera pare manchino solo i dettagli.

“Oggi la Commissione Provinciale di Vigilanza ha espresso parere favorevole. Questo era il passaggio più importante. Aspettiamo nelle prossime ore il via libera dal Comune di Gorgonzola per l’agibilità, anche se questa sarà una pura formalità. L’Amministrazione è già pronta da tempo. Il tutto andrà spedito alla Lega Pro, dopodiché attenderemo risposta. Si tratta quindi di una mera questione burocratica”.

Che tipo di risposta vi aspetta per la prima gara casalinga da parte del pubblico di Gorgonzola?

“Spero davvero che sabato, contro la squadra di una delle città più belle d’Italia, essendo anche di sera, la risposta sia consistente. Ovviamente non mi sbilancio con i numeri. Ma poter giocare a casa nostra, contro squadre che hanno fatto magari anche la Serie A e la B, o la C ad alti livelli è motivo d’orgoglio. È arrivato il momento di tifare Giana. Dovranno essere due mesi di calcio importante. Bisogna dare alla squadra la spinta per ottenere la salvezza senza passare dei play-out”.

Questo è il primo campionato tra i professionisti della Giana. Siete fin qui soddisfatti del percorso?

“Abbiamo fatto un buon girone d’andata, poi chiaramente quello di ritorno, come sapevamo, si è rivelato un campionato a sé stante. Sicuramente più difficile. Le forze magari sono venute un po’ a mancare. Ma adesso ci stiamo riprendendo, vedi la buona gara fatta a Vicenza e i tre punti fondamentali conquistati. Più che una boccata d’ossigeno a otto gare dal termine del campionato”.

Bamonte, Albé, Colombo. Un sodalizio pressoché inossidabile.

 “Cosa dire. Albé è un fratello maggiore, un amico. È più che un rapporto tra dirigente e allenatore. Con lui e Bamonte siamo insieme da vent’anni. Quasi un matrimonio”.

Quasi un’anomalia nel calcio italiano.

“In Italia sì, ma per noi non lo è. È invece un rapporto di stima e di affetto che va oltre l’aspetto calcistico. I valori vanno oltre questo, e cerchiamo di trasmetterli anche alla squadra. Abbiamo preferito, anche quando siamo retrocessi, di mantenere lo staff e rinforzare la squadra. Per noi le girandole di allenatori hanno poco senso. In quel modo non si riesce a costruire niente di concreto, non si può valorizzare quello che per noi è più importante dei risultati: lo sport”.