ESCLUSIVA TLP - Maceratese, la presidente Tardella: "Siamo una società seria e si fa quello che dico io. Su Magi e i tifosi..."

ESCLUSIVA TLP - Maceratese, la presidente Tardella: "Siamo una società seria e si fa quello che dico io. Su Magi e i tifosi..."TMW/TuttoC.com
© foto di Jacopo Duranti/tuttolegapro.com
giovedì 11 giugno 2015, 16:15Interviste TC
di Daniele Mosconi
Intervista a tutto campo con la numero uno del club neopromosso in Lega Pro

Molto spesso gli stereotipi disegnano i personaggi del calcio in maniera diversa da quella ipotizzata. Con Maria Francesca Tardella - patron della Maceratese - le cose sono diverse: lei è proprio così come la descrivono. Una donna tutta d'un pezzo, che cura gli interessi della sua società: si fa quello che dice lei e se la tifoseria non si trova d'accordo con le sue scelte, problemi suoi, lei va per la sua strada. 

Un'immagine di una donna dura che trova il tempo di rilassarsi in montagna o in campagna e quando si siede sul divano si fa accompagnare dalla musica lirica.

TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva la numero uno della Maceratese che, al quinto anno di presidenza, si trova ad affrontare il campionato di Lega Pro dopo quattordici anni di assenza.

Presidente, tra i tanti impegni che ha, è scesa anche in politica con una lista civica alle ultime amministrative della città di Macerata.

"E' un'idea, quella di entrare in politica, che mi balenava da un paio di anni e ultimamente con alcune persone abbiamo gettato le basi per la creazione di una lista civica e devo dire che il risultato ottenuto si può definire discreto".

Come ha fatto a conciliare ultimamente il suo ruolo di presidente della Maceratese e di candidata Sindaco?

"Guardi, sono una donna che è abituata a lavorare e a conciliare i tanti impegni che ha. Prima che lei mi chiamasse ero in un'azienda, quindi si figuri se mi preoccupa fare più cose".

Parliamo della Maceratese: dopo quattordici anni si torna nei Pro. Avete idea di cosa vi aspetta?

"Ho la forza dell'incoscienza e ho idea di cosa mi troverò davanti. Ho idea del fatto che il territorio mi dovrà aiutare moltissimo - e non intendo soltanto l'amministrazione comunale - ma anche le forze imprenditoriali. Per quanto riguarda il lavoro che ci aspetta sono sempre stata abituata a farlo e non ho nessun timore: è un sacrificio che faccio volentieri".

In Lei spesso è balenata l'ipotesi di andar via e lasciare la Maceratese in quanto le stesse forze imprenditoriali di cui Lei parla, non hanno mai risposto alle sue sollecitazioni. Questa promozione sta iniziando a muovere qualcosa sotto questo aspetto?

"Sicuramente sì e le posso dire che a questa ipotesi ci sto lavorando da gennaio - ovviamente il tutto era studiato in prospettiva di un qualcosa che ancora non era certo - e abbiamo un ufficio marketing dove lavorano cinque persone, come vede ci siamo subito strutturati. Però quello che voglio rimarcare è altro: il mio ragionamento non è finalizzato all'arrivo di un imprenditore o due, ma è piuttosto il fatto che l'imprenditore maceratese fino a quattro, cinque anni fa, non vedeva la Maceratese di buon occhio. Dal mio insediamento - quest'anno arriviamo alla quinta candelina - con un lavoro serio, preciso, con i conti in ordine, la visione della Maceratese ai loro occhi è cambiata, entrando nel territorio in maniera cauta, ma con un'immagine sobria. Ecco che l'imprenditore stesso inizia a sviluppare un'idea diversa dell'investire nel calcio, in considerazione del fatto che oltre alla Lube Macerata - a livello nazionale - ci siamo anche noi".

Di certo non è facile fare calcio in una città che è fagocitata dalla pallavolo.

"Le dico che lavorando pian pianino e strutturandoci senza fretta, vincendo dapprima il campionato di Eccellenza marchigiana e poi essendoci stabilizzati in D, abbiamo avuto modo non solo di crescere ma di sviluppare il settore giovanile. Voglio far notare che siamo partiti con ottanta ragazzi e ora sono più di trecento. Abbiamo lavorato con società vicine, con tante difficoltà, ma stiamo migliorando e sappiamo che il lavoro da fare è ancora tanto".

Con mister Magi sembrava tutto fatto e alla fine invece è arrivato il divorzio.

"Dire che era 'tutto fatto' non corrisponde al vero. Sapevamo entrambi che ci sarebbe stato un distacco. Ne avevamo parlato a tempo debito e come in tutti i rapporti non sempre ci siamo trovati d'accordo. Alla conclusione del campionato, ci siamo seduti al tavolo e le nostre strade si sono divise, in maniera civile senza nessun rammarico da parte di entrambi. Magi ha fatto la sua scelta, noi ora ci guarderemo intorno per trovare un sostituto".

Magi ha detto nella sua lettera d'addio: "Alla Maceratese non potevo crescere professionalmente".

"Queste sono dichiarazioni strumentali che lasciano il tempo che trovano e non c'è neanche corrispondenza nella realtà se va a vedere meglio: è un allenatore che viene preso da una realtà come la Vis Pesaro, portato a Macerata con giocatori di una certa caratura, con l'opportunità di allenare in Lega Pro: se questa non è una crescita, cos'è? Noi avevamo già deciso il budget per questa stagione che sarà molto sobrio, ed in tutto questo rendiconto, non ci siamo trovati in accordo. E' una cosa normale. Ribadisco: ci siamo lasciati da persone per bene e a lui auguro tutti i successi professionali che saprà ottenere. Magi è libero di andare dove vuole come noi siamo liberi di scegliere chi vogliamo".

Il sostituto sembra essere Bucchi, anche se c'è l'outsider Gadda.

"Ne stiamo valutando tanti e in queste ore mi incontrerò con il Direttore sportivo per pianificare il tutto. La cosa importante per l'identikit del nostro nuovo allenatore è che abbia stimoli feroci e questo, di conseguenza, va trasmesso alla squadra, in modo tale che in campo si scenda con la bava alla bocca".

La dipingono come una sergente di ferro: con lei o si va d'accordo o c'è lo scontro. Corrisponde al vero?

"Non c'è alternativa: la società è la mia e si fa come dico io. Ho fatto l'Amministratore Delegato di varie aziende e la Maceratese va gestita in maniera manageriale. Chi viene per divertimento, se ne può stare tranquillamente a casa. Non sono una persona cattiva, sono una persona rigida e siccome molti uomini di calcio non sanno come va gestita una società, spesso e volentieri c'è, come dire, una contrapposizione e visto che stabilisco delle regole all'inizio, voglio che queste vengano seguite alla lettera".

Come mai c'è questo rapporto di amore-odio con la tifoseria?

"Non c'è nessun tipo di amore o odio. Io sono la presidente, la società come ho detto la gestisco io e si fa quello che dico. I tifosi fanno i tifosi e io faccio la presidente. Capisco le giuste rappresentazioni della tifoseria, quello che non riesco a far capire è che la società è il fulcro di tutto. I giocatori, gli allenatori o i direttori sportivi, non sono la società, sono funzionali. Quello che dovrebbero capire è che se la società è seria, paga gli stipendi e ha un rapporto professionale con i propri giocatori, tutto funziona. Mi creda: io posso avere della riconoscenza per dei giocatori o un allenatore che hanno fatto un buon lavoro, ma finisce lì. Loro sono dei professionisti che un anno stanno qui e un altro altrove. Se uno decide di andare via e la cosa è consensuale, tanto di cappello. I tifosi invece interpretano diversamente questo modo di vivere un club, che io non contrasto, solo che la vedo diversamente. Ho piacere se loro sono dalla mia parte, mi dispiace se non lo sono e lì finisce la fiera".

Per la messa a norma dello stadio "Helvia Recina" come siamo messi?

"Oggi saremo ad Ancona per avere l'autorizzazione ad utilizzare lo stadio "Del Conero". Ascoli ha dato il diniego in quanto lo stesso "Del Duca" verrà utilizzato dal Monticelli e non potranno alternarsi con noi. Stasera comunicheremo alla Lega quanto di nostra spettanza. Il Comune ha dato l'ok per i lavori e non ho dubbi che inizieranno quanto prima".

Entro quanto pensa che lo stadio sarà pronto?

"Lo stadio può essere pronto in tempi brevi. E' una struttura vecchia, questo sì, però credo che può essere sistemata in tempi accettabili. Seguo quanto mi ha detto il Sindaco e credo che sia anche loro interesse farlo quanto prima. Ci sono gli sponsor che hanno e stanno investendo e sarebbe una mancanza di rispetto nei loro confronti, oltre che un danno economico non indifferente".

La Dottoressa Maria Francesca Tardella quando chiude la porta di casa che donna è?

"Sono una persona determinata e allo stesso tempo semplice. Quando posso vado in montagna, mi dedico alla campagna e mi godo la musica classica e lirica".

Questa promozione della Maceratese, se fosse un film, che titolo avrebbe?

"La vita è bella".