INTERVISTA TC - Calcagno (AIC): “In C sta tornando la meritocrazia”

09.11.2019 14:50 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Calcagno (AIC): “In C sta tornando la meritocrazia”
© foto di AIC - Assocalciatori

È stata una battaglia durata un decennio. Finalmente vinta. Niente più obbligatorietà né liste in Serie C. Nessuna costrizione per under e over, nel segno della meritocrazia e della crescita dei giovani. Con la Lega Pro che può ospitare gli investimenti delle grandi e la voglia di far crescere i giovani da parte delle piccole. TuttoC.com ha intervistato l'avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori, da sempre a sostegno dell'eliminazione di ogni obbligatorietà.

Il presidente della Lega Pro, Ghirelli, ha spiegato che "aver tolto la restrizione degli Over ha innalzato la qualità".
"Mi preme sottolineare che il percorso è stato molto lungo, è durato una decina d’anni. Ricordo quando tutto ebbe inizio, nel 2011, quando ancora esistevano le obbligatorietà in campo, con tre under in C2 e due in C1. Poi siamo passati all’età media, altra situazione difficile da strutturare, con le calcolatrici in panchina. Per arrivare poi alle liste. E adesso, finalmente, nulla di tutto ciò: un nuovo percorso condiviso con la Lega, nel quale ci sarà sempre più meritocrazia e la Serie C tornerà ad avere il suo ruolo centrale nella formazione dei talenti. Torneranno a esserci sempre più giovani cresciuti in Lega Pro che saliranno nelle categorie superiori. Ne sono convinto".

Con la grande differenza tra grandi e piccole.
"È sempre stata la particolarità e il vero valore aggiunto della Lega Pro: avere insieme big con una grande storia alle spalle e team di piccole realtà stabilizzate in categoria o appena entrate nel professionismo. E le nuove norme consentono a tutte e due le categorie di club di crescere al meglio. Perché permettono alle grandi piazze di investire come meglio credono e, al contempo, premiano maggiormente le realtà che fanno giocare più giovani. Si è alzato il livello tecnico della categoria portando due conseguenze positive: la prima è che ne ha giovato lo spettacolo, la seconda è che i giovani si stanno formando prima e meglio in un contesto maggiormente competitivo".

Per chiudere il cerchio servirebbe la norma fiscale sul c.d. semi-professionismo.
"Permetterebbe alle società di Lega Pro di lavorare ancor meglio capillarmente sui territori. Perché gli auspicati sgravi delle imposte verrebbero reinvestiti direttamente nelle infrastrutture e nei settori giovanili. Questo circolo virtuoso servirebbe anche ai team più piccoli per aumentare il senso di appartenenza, aumentando nel tempo anche le presenze allo stadio. Speriamo che il governo, nella legge di stabilità, inserisca questo provvedimento che da tempo chiediamo a gran voce”. 

Chiusura con una nota dolente: il Rieti.
"Fermo restando che la situazione è ancora in divenire e che l'AIC sta seguendo giornalmente i calciatori, è purtroppo fisiologico che ci possano essere presidenti che, dopo essersi iscritti regolarmente, decidono di staccare la spina. Nessuna norma potrà mai impedire una cosa del genere. In questi casi i tesserati sono tutelati dalle fideiussioni e dai crediti di sistema, che oggi abbiamo già bloccato grazie alle nuove norme insieme ai tesseramenti in entrata. Siamo riusciti ad annullare quasi tutte le distorsioni alla regolarità del campionato, con l’esclusione dalla categoria al secondo bimestre non pagato e l’annullamento di tutte le gare, anche se ciò dovesse avvenire nel girone di ritorno”.