INTERVISTA TC - Ds Campobasso: "Sarà anno di transizione, ripartiremo da Cudini"

14.06.2021 16:30 di Gianmarco Minossi   vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Campobasso: "Sarà anno di transizione, ripartiremo da Cudini"
TMW/TuttoC.com
© foto di Fabrizio Nocera

Al termine di un'attesa durata otto lunghi anni, il Campobasso riabbraccia la Serie C: la vittoria di ieri sul campo del Rieti ha certificato per la compagine molisana la promozione in terza serie, dopo aver condotto tutto il campionato al primo posto nel Girone F di Serie D. Una promozione a lungo rincorsa, sognata l'anno scorso e naufragata a causa dell'emergenza Covid e della conseguente cristallizzazione delle classifiche, raggiunta in questa stagione dopo anni di sacrifici, grazie all'ambizione della proprietà svizzera Halley Holding e del presidente Mario Gesuè. Per parlarne, abbiamo interpellato uno degli artefici di questa risalita del Lupo, che risponde al nome del direttore sportivo Stefano De Angelis.

Avete vinto il campionato palesando la vostra supremazia dalla prima all'ultima giornata: è il degno coronamento di due anni di lavoro?

"Sì: è stato un campionato difficile, ma venivamo da due anni di lavoro con lo stesso gruppo. L'anno scorso il torneo si è fermato a marzo e non siamo più ripartiti, mentre quest'anno abbiamo giocato col Covid di mezzo che ci ha costretti ad arrivare fino a giugno. A livello mentale e nervoso è stato un campionato molto duro, ma siamo stati davanti fin dalla prima giornata nonostante tutte le difficoltà del caso, che hanno colpito anche altre società. A due giornate dalla fine siamo sopra di otto punti sulla seconda, quindi credo sia meritato".

Quanto merito ha in percentuale la società per questa promozione?

"La società ha grande merito, perché si è insediata tre anni fa mettendo le basi, quando ancora io non c'ero. Il Campobasso veniva da anni particolari e la dirigenza ha dimostrato di avere serietà e idee chiare. Lo scorso anno sono arrivato io assieme a Cudini e abbiamo cambiato tutta la squadra; avere alle spalle una società che ti faccia lavorare come successo qui non è semplice, specie di questi tempi, quindi grosso merito ce l'ha la dirigenza, poi mister e ragazzi hanno fatto il resto".

Quanto è stato difficile affrontare un campionato così tanto frammentato da continue pause dovute ai rinvii causati dal Covid?

"Sicuramente è stato difficile: ci vogliono grande consapevolezza e professionalità, perché sono cose che non si possono prevedere. Ci vuole anche un po' di fortuna, perché quando devi recuperare tante partite messe insieme, come successo a Pineto e Recanatese, non è facile. È stato un campionato strano e anomalo, però per quanto fatto vedere in questi due anni sul campo, credo che il Campobasso abbia meritato".

Verrete con molta probabilità inseriti nel girone meridionale, che annovera piazze molto prestigiose: il vostro obiettivo sarà la salvezza oppure con questa ambiziosa proprietà punterete a qualcosa di più?

"La promozione è talmente fresca che ancora non siamo focalizzati su questi argomenti: adesso ci godiamo questa settimana, poi cominceremo a parlare di futuro. Il Campobasso deve stazionare stabilmente in C, anche se sappiamo che si tratta di un campionato difficile: bisognerà innanzitutto conoscere la categoria, senza mettersi al pari di certe piazze. Dovremo affrontare questo torneo  con grande entusiasmo, portandoci dietro la gioia dei tifosi e della città, per cercare di disputare un buon campionato, ma secondo me il prossimo sarà un anno di transizione".

Cudini è un profilo ambito anche da altre squadre di Serie C: ripartirete da lui nella prossima stagione?

"Collaboro con Mirko da tre anni, sono arrivato a Campobasso con l'intenzione di lavorare con lui: se dovessi rimanere in rossoblù, ancor prima di allestire la rosa, ripartirei da Cudini, perché credo sia fondamentale".

Conoscendo il calore della vostra tifoseria, quanto sarà importante per voi disporre del pubblico in un campionato impegnativo come quello di Serie C?

"Per noi sarà fondamentale: abbiamo visto anche ieri cosa rappresenta il Campobasso per i tifosi, l'abbiamo toccato con mano l'anno scorso fino a marzo. Ieri siamo arrivati allo stadio a mezzanotte e c'era tantissima gente: si tratta sicuramente di un'arma in più per affrontare un campionato così difficile".