INTERVISTA TC - Ds Cerignola: "Espulsione? Sono sempre educato, ormai non si può dire niente"

INTERVISTA TC - Ds Cerignola: "Espulsione? Sono sempre educato, ormai non si può dire niente"
mercoledì 26 ottobre 2022, 15:00Interviste TC
di Ivan Cardia

Dodici punti nelle prime dieci giornate, il Girone C vede l'Audace Cerignola a metà classifica. Per un primo bilancio della stagione dei pugliesi, su TuttoC abbiamo raggiunto il direttore sportivo Elio Di Toro, ex centrocampista arrivato fino alla Serie A proprio col Pescara, ultimo avversario del Cerignola, di cui ha orchestrato la scalata fino alla C. Si parte, appunto, dalla stagione in corso: "Farei una distinzione tra prestazione e punti in classifica, considerato anche il nostro obiettivo, e cioè la salvezza. In questo momento, siamo in linea con questo risultato: il campo ha detto che siamo una squadra con dei valori, e da questo punto di vista dobbiamo trovare continuità. Abbiamo perso qualche punto di troppo e c'è un po' di rammarico per questo, perché i ragazzi hanno dimostrato di potersela giocare. Certo, c'è anche la consapevolezza che la squadra è cresciuta tanto".

Quali sono le sfide per una società che torna fra professionisti dopo 85 anni?

"Anzitutto, ci siamo siamo posti l'obiettivo di conoscere le dinamiche di un campionato professionistico, sia a livello societario che sportivo. Siamo partiti da una riorganizzazione interna, che permettesse di essere il più efficienti possibile. Vogliamo farci conoscere: nonostante la proprietà sia importante e ambiziosa, siamo una neopromossa. E anche sul mercato, sono serviti tempo e lavoro per convincere alcuni calciatori, convincerli del nostro progetto futuro, per fortuna con l'appoggio della società che non è mai mancato".

Ecco, i programmi futuri. Quali sono gli obiettivi del Cerignola a lungo termine?

"Parto dal presupposto che il mio presidente è una persona ambiziosa. Sta mettendo le basi per poter crescere, è una persona che nella vita ha sempre avuto lo stimolo di poter fare delle cose importanti. L'obiettivo di lungo termine sta a lui dichiararlo, anche se comunque lo sta facendo trasparire. Io posso dire che ha in mente di portare un progetto che possa crescere e far disputare all'Audace Cerignola dei campionati importanti".

Arriviamo alla cronaca, che è successo a Pescara?

"Intanto vi dico una cosa: nella mia carriera da calciatore, ho subito soltanto un'espulsione. Domenica mi sono solamente alzato e ho chiesto all'arbitro cosa avesse fischiato in occasione dell'episodio dubbio sul rigore, anche considerato che poi ha ammonito Malcore. Mi permetto di dire soltanto una cosa: è cambiato l'atteggiamento generale degli addetti ai lavori, e a me non piacciono gli atteggiamenti non costruttivi. Il potere di decidere ti pone sempre al di sopra delle parti, io credo di essere abbastanza educato: non mi permetto mai di uscire fuori dalle righe, perché non porta nessun beneficio. Però che non si possa alzare un dito o dire una cosa mi rincresce. Non fa bene al calcio: quando giocavo, era più facile, si poteva parlare di più e ci si poteva confrontare, anche in maniera animata, oggi non è così".

Cosa è cambiato secondo lei?

"Non lo so esattamente, però le pressioni sono tante: le dinamiche sono cambiate, mi sembra opportuno rivedere certi atteggiamenti. Ci può stare una decisione non condivisa o giudicata sbagliata, però non è detto che si debba accettare tutto in maniera supina, senza nemmeno potersi confrontare in maniera educata. Gli atteggiamenti fanno più della decisione: se me la spieghi, posso capirla anche se non la condivido. E noi siamo una neopromossa, ma siamo una società come tutte le altre".

Decisioni a parte, fuori casa si può comunque migliorare?

"Assolutamente, dobbiamo alzare il livello. Abbiamo affrontato questo campionato sapendo che siamo una matricola, ora dobbiamo fare qualche passo in avanti, anche a livello di attenzione. Dobbiamo portare a casa i risultati, crederci: abbiamo la possibilità di farci valere, dimostriamolo".

Cosa dà al gruppo mister Pazienza?


"È il terzo anno che è qui a Cerignola: come tutti gli anni in cui si cambia, per trovare la quadra ci vuole un po' di tempo. Ma ora abbiamo trovato una certa identità e in certe partite abbiamo espresso un bel gioco. Adesso dobbiamo essere continui a livello mentale e nelle prestazioni, in modo da diventarlo anche nei risultati".

Lei è a Cerignola da quattro anni, quanto conta il fatto di conoscervi ormai così bene?

"Io dico che in questa piazza è troppo importante, perché gli equilibri e i riferimenti permettono di essere un passo avanti. In questo momento di crescita è chiaro che tutti dobbiamo affrontare una fase nuova e conoscersi è un vantaggio".

A gennaio state già pensando?


"Oggi c'è piena fiducia nel gruppo, sono convinto che le qualità che abbiamo verranno fuori ancora di più. È chiaro che quando arriveremo a dicembre valuteremo il da farsi, se ci accorgeremo che manca qualcosa in qualche ruolo lo valuteremo, sicuramente la proprietà non farà mancare il suo appoggio".

Prossima contro la Turris, fresca di cambio di allenatore. Che gara sarà?

"Quando si cambia, i parametri sono tutti ancora da capire. Per me sono un'ottima squadra: sono forti davanti e anche in mezzo al campo, forse hanno preso qualche gol di troppo. Ma ogni partita ha la sua storia: noi abbiamo bisogno di fare le nostre cose con grande rispetto, ma allo stesso tempo grande determinazione. Vogliamo buttare il cuore oltre l'ostacolo, con la cattiveria che serve per il campionato che vogliamo fare".