INTERVISTA TC - Fernandez: "Di Lorenzo? In pochi ci credevano. Il Bari può vincere"

17.11.2021 19:30 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Fernandez: "Di Lorenzo? In pochi ci credevano. Il Bari può vincere"
TMW/TuttoC.com
© foto di Emanuele Taccardi/TuttoMatera.com

Conclusa la felice esperienza a Francavilla, Mariano Fernandez è stato accostato più volte negli ultimi tempi al ruolo di direttore sportivo della Fidelis Andria. Un matrimonio che alla fine non si è fatto, il perché lo spiega il diretto interessato nell’intervista a TuttoC. Si parte, appunto, dai contatti avuti con la società andriese: “Ci sono stati, questo sì, ma alla fine non si sono sviluppati per diverse situazioni".

Quindi la possiamo sfruttare come esperto osservatore del campionato. Del girone C che pensa?

“Il livello del campionato mi sta piacendo. E il Bari sta facendo un ottimo percorso, mi dà la sensazione di essere una squadra solida, con una identità chiara. Lo sta dimostrando con la regolarità, sia nelle prestazioni che nei risultati. Lo vedo molto bene”.

Avellino e Catanzaro?

“L’Avellino si sta riprendendo, sta migliorando sia a livello di prestazioni che di risultati, così arriva tranquillità per il lavoro di tutti. Per poter lottare per il primato credo debba crescere e migliorare, così come il Catanzaro. Dei calabresi sono stato di recente a vedere la partita con la Turris: molto equilibrata, ma persa. Sono squadre che per competere contro il Bari devono trovare continuità da entrambi i punti di vista, è quello che ti porta a vincere il campionato alla fine”.

Pensa che il Bari possa fare il vuoto come ha fatto la Ternana un anno fa?

“La Ternana ha fatto qualcosa di straordinario, in un campionato molto anomalo perché tantissime squadre hanno avuto tanti problemi a livello di Covid e anche di infortuni. La Ternana no e in più aveva una qualità molto superiore a quello che era la concorrenza. Io penso che una cosa del genere non accadrà in questa stagione, anche se il Bari mi dà la sensazione di essere una squadra matura, con una identità precisa e un gruppo coeso. Giocano tutti quanti per l’obiettivo principale, in questo momento li vedo crescere in prestazioni ma soprattutto in consapevolezza”.

Tra le inseguitrici anche il Palermo.

“È una squadra che ha avuto alti e bassi, nelle ultime partite l’allenatore ha cambiato modulo, sta ritrovando equilibrio con ottimi risultati. È una piazza storica, importante, con una società che negli ultimi tre anni ha investito molto e bene. Sicuramente ha qualcosa a livello di qualità in meno rispetto al Bari, al Catanzaro o all’Avellino, però è una squadra che se la può giocare anche per il primo posto”.

Al capitolo sorprese: Turris, Monopoli e il “suo” Francavilla.


“A Francavilla hanno avuto un buonissimo inizio di campionato, stanno avendo dei risultati importanti, come del resto avevamo ottenuto nelle ultime stagioni. Devono recuperare qualche altro giocatore, avere la rosa al completo è importante. Il Monopoli ha cambiato abbastanza: anche loro gli anni scorsi hanno dimostrato di lavorare bene, nonostante qualche cambiamento a livello di giocatori e allenatore hanno dimostrato di poter fare un ottimo campionato. La Turris gioca molto bene: è un calcio che mi piace, molto propositivo e dinamico, ha i giocatori giusti per poterlo fare. Può giocarsela con tutti anche perché è imprevedibile, però deve trovare la continuità che ha fatto vedere per esempio nella partita scorsa contro il Catanzaro”.

A Matera ha lanciato Di Lorenzo. Oggi è il terzino titolare dell’Italia, se lo aspettava così in alto?

“Sono contento, è chiaro che è sempre difficile immaginare che carriera avrà un ragazzo, in più quelli che ha raggiunto sono livelli altissimi. E pensare che dopo il fallimento della Reggina arrivò come svincolato a Matera. Fece benissimo, si vedeva che era un ragazzo con un potenziale fisico e tecnico superiore agli altri. In quel momento tanti non credevano in lui perché passava da under a over. Io ho visto un giocatore interessante, a prescindere da questo. Poi il resto l’ha fatto lui: è cresciuto, ha fatto una carriera importante. Penso che oggi non si possa discutere”.

Ha lanciato tanti giovani in carriera. Qualcuno che secondo lei possa seguirne le orme?

“È sempre difficile da dire. Secondo me Folorunsho (Michael, centrocampista classe ’98 oggi in prestito al Pordenone dal Napoli, ndr) ha potenzialità importanti. Ma anche Giannotti (Pasquale, centrocampista classe ’99 del Crotone, ndr), o Castorani (Manuele, centrocampista classe ’99 dell’Ascoli, ndr). Le qualità ci sono, poi nella carriera di un calciatore subentrano tanti elementi come la mentalità, la continuità, la possibilità di potersi esprimere al meglio. Questo penso sia fondamentale, sono ragazzi che hanno qualità per poter fare un’ottima carriera”.

A proposito di talenti, l’anno scorso è esploso Lucca. Ora se ne parla in ottica nazionale. Tre ragazzi del girone C di Serie C che le piacciono?

“Come primo nome dico Joseph Ekuban, un ragazzo del 2000 che ho portato a Francavilla: ha avuto un brutto infortunio ma ora sta avendo continuità, con delle prestazioni molto importanti. Ha qualità fisiche e tecniche per poter fare campionati di categorie superiori, in altri anni magari non ha avuto sufficiente continuità. Poi Andrea Adorante del Messina: chi lo conosce sa che è un giocatore che ha qualità importantissime, sia a livello tecnico che di movimento, in area è un bomber e lo sta dimostrando in Sicilia. E infine non posso non citare Luca Moro: il Padova, che magari aveva altre ambizioni, ha avuto l’intelligenza di farlo andare a Catania. Lì sta dimostrando qualità tecniche, fisiche e mentali: è un ragazzo che dà la sensazione di essere molto maturo e questa è una cosa che trasmette sul campo”.

Uno sguardo agli altri gironi. Nel B sarà lotta a tre fino alla fine?


“La Reggiana sta avendo e sta facendo qualcosa in più rispetto agli altri, il Cesena rischia poco, il Modena ha una rosa e una qualità forse superiore a tutti ma ha meno continuità. Credo che sia un girone molto più difficile rispetto agli altri, ci sono 5-6 squadre che possono ambire al primo posto. Per esempio, il Pescara ha un allenatore importante con cui abbiamo lavorato molto bene a Matera, non so perché abbia cambiato modulo di recente, però penso che Auteri sia tra i migliori in C. Per vincere un campionato, non mi stancherò mai di ripeterlo, serve continuità, una cosa che la Reggiana sta avendo più degli altri”.

Ha detto che è tra i migliori. Ma Auteri è anche un po’ un mistero, non ha mai fatto il grande salto che in tanti si aspettavano. Per esempio l’anno scorso a Bari.

“Da fuori non è mai facile e forse non è neanche corretto giudicare, io posso dire che a Matera abbiamo fatto grandi cose e penso che sia un allenatore molto importante. Il resto non lo so. Sicuramente chi è dentro lo sa meglio di noi: io penso che, come tutti, debba essere messo in condizione di potersi esprimere a 360°. Con i pro e i contro che ognuno ha. Penso che a Pescara può essere l’anno in cui possa prendersi la rivincita”.

Chiudiamo col girone A. Il Padova sembrava destinato a viaggiare in carrozza, invece al primo posto c’è il SudTirol, anche con un vantaggio importante.

“Io credo che il Padova se la possa giocare fino alla fine, è una squadra che ha una qualità importante. Magari in stagione ci sono state vicende che hanno un po’ destabilizzato, ma penso che Sogliano abbia allestito una squadra di primo livello, che ora ha soltanto perso un pochino il passo. Quanto al SudTIrol, sta dimostrando di avere una mentalità e una cultura del lavoro molto importante, a livello strutturale e tecnico: stanno guardando già il futuro. E quella cultura del lavoro è importante perché si trasferisce ai giocatori, che da diversi campionati stanno facendo molto bene. Io credo che manchino tante partite, il Padova può recuperare terreno, ma il SudTirol sta dimostrando di avere qualcosa di speciale”.