INTERVISTA TC - Icardi: "Feralpi in B con un progetto. Vi spiego la scelta di Ostia"

Reduce dalla storica promozione in Serie B conquistata con la maglia della Feralpisalò - la seconda in carriera dopo quella con l'Entella nel 2019 - Simone Icardi ha deciso di cambiare radicalmente ed è tornato nella sua Roma per vestire la maglia dell'ambizioso Ostiamare, in Serie D. Il centrocampista ha parlato ai microfoni di TuttoC per ripercorrere la scorsa stagione e spiegare i motivi della sua decisione.
Lo scorso anno, con la Feralpisalò, avete scritto la storia
"È stata una stagione fantastica, non eravamo partiti con l'obiettivo di vincere perché c'erano delle vere e proprie corazzate ai nastri di partenza, come il Vicenza ma non solo. Siamo stati bravi a formare una squadra vincente, con la mentalità giusta che è cresciuta con il passare delle settimane. Una volta arrivati a fine gennaio lì davanti, abbiamo capito che potevamo farcela e questo non ha fatto altro che aumentare ancora di più la nostra autostima e voglia di arrivare in fondo".
La società è stata brava a dare continuità al progetto tecnico già intrapreso
"Io sono arrivato solo lo scorso anno ma ho avuto modo di vedere con i miei occhi il processo di crescita che ha fatto la società, confermando uno zoccolo duro di giocatori che ha portato poi alla promozione in B. Sicuramente siamo stati bravi ad approfittare delle difficoltà di Vicenza e Pordenone su tutte, però è anche vero che abbiamo mantenuto un ritmo regolare fin dall'inizio, senza accusare troppe flessioni e questo lo puoi fare solo con un gruppo dalla mentalità forte e vincente".
L'Entella avrebbe potuto fare di più, soprattutto in campionato?
"C'è stato un momento in cui sembrava che potessero anche vincere il girone, ma va detto che avevano concorrenti davvero forti come Cesena e Reggiana. Forse il girone B è stato più complicato nella lotta al vertice perché tutte le prime tre sono state molto continue ed è stata una sfida avvincente. All'Entella è mancato lo spunto finale, però sono sicuro che da qui a qualche anno, rivedremo i liguri in Serie B perché alle spalle c'è una società organizzata e che sta già aprendo un nuovo ciclo interessante con i giovani.
Il girone A è davvero più semplice rispetto agli altri due?
"Non è semplice, forse inganna il fatto che solitamente chi lo vince fa meno punti rispetto alle vincitrici degli altri due gironi, ma questo è indice di un grande equilibrio. Non esistono partite scontate o avversarie abbordabili, basti pensare alla Virtus Verona che lo scorso anno è partita malissimo, girando in piena zona plaout alla sosta e poi ha fatto una scalata incredibile facendo molto bene anche nei playoff. Se andiamo a vedere i numeri, verrebbe da dire che il girone C è stato il più semplice, visto che il Catanzaro lo ha vinto con largo anticipo ma anche il Crotone ha fatto una grande stagione. L'ideale sarebbe riuscire a rendere più omogenei i gironi a livello qualitativo, ma alla fine il criterio per la composizione dei raggruppamenti è sempre lo stesso".
Un mese fa hai scelto l'Ostiamare, nonostante fossi ancora legato al Cittadella. Cosa ti ha spinto a scendere di categoria?
"Tanti amici e addetti ai lavori mi hanno chiesto il perché di questa scelta. Il mio cartellino era del Cittadella ma con loro avevo chiuso i rapporti già la scorsa estate e sapevo che, dopo il prestito alla Feralpisalò, non sarei rimasto con loro. Per quanto riguarda la Feralpi, hanno puntato sul gruppo storico rinforzandolo con giocatori di categoria. Io volevo riavvicinarmi a casa con la mia famiglia, l'Ostiamare mi ha spiegato il progetto ed è scattata subito la scintilla. Sono qui con tanta voglia di rimettermi in gioco e di fare qualcosa di importante per questa società. Chissà che questo passo indietro di categoria non si riveli un trampolino di lancio, in una piazza come Ostia che ha poco da invidiare a tante realtà della Serie C per calore e seguito".
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