INTERVISTA TC - Lombardo: "Reggiana amara. Colpe chiare non ci sono"

18.07.2018 21:50 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Lombardo: "Reggiana amara. Colpe chiare non ci sono"
© foto di Uff. Stampa Reggiana

Sono passate più di 48 ore dall'esclusione della Reggiana dalla Serie C. Eppure nella città emiliana c'è ancora tanta incredulità dopo la decisione della famiglia Piazza. TuttoC.com ha intervistato uno dei protagonisti delle ultime due stagioni, Mattia Lombardo, per capirne di più su quanto accaduto al club granata. 

Vi aspettavate un finale del genere?
"I segnali non c'erano. Dopo il finale di stagione c'era stato un entusiasmo incredibile sia da parte dei tifosi che della società, con un saluto alla città allo stadio Mirabello. Si prospettava davanti un'altra stagione importante, nonostante la tanta amarezza per l'esclusione dai playoff in quel modo con la Robur Siena. Io e i miei compagni pensavamo di avere un altro anno a disposizione per centrare l'obiettivo, considerando che si trattava anche del centenario. Non riuscire a salvare la Reggiana, quindi, non me l'aspettavo per nulla".

I tifosi si sono scagliati contro Piazza, con scritte offensive e minacciose. È lui la causa del tracollo reggiano?
"Non me la sento di dargli la colpa. Abbiamo conosciuto Mike Piazza: una persona intelligente e sportiva, di grande successo. Credo che anche lui sia dispiaciuto e amareggiato, dopo Siena ha sofferto tanto, è stato tanti giorni senza parlare. Di colpe chiare non ce ne sono, e poi ognuno fa le proprie scelte. Da una parte bisognerà sempre ringraziare la società perché ci ha dato la possibilità di lavorare, e questo vale per tutti i dipendenti, permettendo ai tifosi di poter tifare una squadra competitiva. È chiaro che dopo due anni belli e un finale del genere le prime reazioni a caldo da parte del tifo sono state di quel genere". 

Due anni ad altissimi livelli ma con tante pretendenti. Forse bisognava programmare con più calma l'assalto alla B?
"Ogni campionato fa storia a sé, a Reggio sei chiamato a far sempre una grande stagione. Il primo anno abbiam giocato in un girone ultra-competitivo: Venezia, Parma, Padova, Pordenone, Sudtirol, Feralpisalò, Bassano e così via. Era una Serie B, c'è poco da girarci intorno. Quest'anno c'erano un paio di corazzate in meno visto che Parma e Venezia erano salite in cadetteria ma è venuto fuori il Padova. Noi abbiamo dimostrato di essere tra le migliori, dispiace esser partiti male. Alla fine ci sono mancati i punti iniziali per vincere il campionato. Ai playoff siamo arrivati con grande entusiasmo e sappiamo com'è finita".

A proposito di Siena: può essere la gara che ha cambiato la storia della Reggiana?
"Sicuramente ha cambiato la storia della stagione. Avevamo passato il turno segnando al 96', avevamo 1500 tifosi al nostro fianco in trasferta. Si stava creando un mix incredibile che ci avrebbe portato alla grandissima convinzione di passare il turno col Catania. Avremmo potuto vincere i playoff, l'uscita in quel modo e con quel rigore ha creato solo amarezza".

Parma in A e Reggiana in D, se va bene, nell'anno del centenario. Per Reggio era difficile pensare qualcosa di peggio.
"Già, pensare ai 100 anni tra i dilettanti fa davvero male. Magari non sarebbe arrivata la promozione ma sicuramente si sarebbe disputata una buona stagione in B. Riguardo al Parma credo si sia meritata di arrivare in serie A, merito a loro. Però penso alla Reggiana e alla tristezza che ho addosso per la fine fatta".

Eri svincolato da fine giugno. Il tuo futuro?
"Avevo già parlato col presidente e col diesse Magalini per rimanere il terzo anno a Reggio, l'intesa era vicina. Poi la notizia della non iscrizione. Al momento non ho nessuna proposta, vedremo cosa succederà, Con queste novità estive di squadre che saltano e altre che verranno ripescate, c'è confusione anche in chiave mercato. Non è semplice tenersi in forma ma bisogna aspettare e avere un po' di pazienza".

Restano due anni a grandi livelli, soprattutto personali. Da rincalzo a tassello insostituibile.
"Sono arrivato a Reggio e c'era una competizione altissima in tutti i reparti. Quest'anno, grazie al mio lavoro e a una serie di coincidenze, ho trovato molto spazio. E tutti i sacrifici fatti negli anni precedenti si sono rivelati fondamentali: ho debuttato da terzino destro col Fano perché non c'era nessuno, mi sono adattato ed è andata bene, lavorando molto sulla fase difensiva perché quella offensiva è la mia di base. So di essere un centrocampista, quindi so che magari ho una visione di gioco migliore rispetto a un terzino prettamente difensivo. Sono comunque un giocatore duttile e cerco di dare sempre il massimo: devo dire che mi sono trovato bene in tutti i ruoli e in maniera lucida ammetto di aver disputato belle partite quest'anno. Mi rivedo molto in Florenzi per il ruolo".