INTERVISTA TC - Recanatese, Sbaffo: "Qui ho ritrovato voglia di giocare"

Chi lo dice che in serie C non ci sono calciatori di classe cristallina, prendete ad esempio Alessandro Sbaffo capitano carismatico della Recanatese, che domenica siglando il gol decisivo contro il Pontedera è andato in doppia cifra. Il talentuoso calciatore Marchigiano classe '90 è intervenuto ai microfoni di Tuttoc.com, per parlare del momento della formazione giallorossa, e di quello personale
Decimo gol stagionale, era un suo obiettivo ad inizio stagione?
"Sinceramente a questo non ho mai pensato, sono contento che il mio gol sia servito alla squadra per portare a casa una vittoria importante. A livello personale non ho un obiettivo da raggiungere sul piano realizzativo, se non contribuire al mantenimento della categoria, che una compagine come neopromossa come la nostra vuole raggiungere".
Avete sofferto inizialmente, non riuscendo a trovare la vittoria nelle prime nove partite, poi siete riusciti a trovare la vostra dimensione. Rispetto al girone d'andata siete cresciuti sotto molti aspetti: a cosa è dovuto questo miglioramento?
"Siamo stati capaci di tenere duro nella prima fase, quando i risultati non arrivavano. Siamo una squadra giovane, inizialmente abbiamo pagato il conto del salto di categoria. Il mister ha trovato il giusto assetto tattico alla squadra, e abbiamo cominciato a fare punti. Domenica scorsa è stata per noi favorevole, ce ne saranno altre che saranno contrarie. Questo sarà il mese decisivo, ci saranno scontri diretti quindi è ancora tutto aperto il discorso salvezza, ci sono ancora tante partite da giocare".
Quanto è stato importante tornare a giocare lo scorso dicembre al "Tubaldi"?
"L'assenza di risultati nella prima parte non era dovuto a questo aspetto, è innegabile che giocare nel tuo impianto porta dei benefici significativi. Oltre a questo tornare dove hai ottenuto la promozione è stato molto emozionante, abbiamo recuperato dei tifosi che avevamo perso andando a giocare a Macerata nel periodo dei lavori al nostro impianto"
Quanto è stata importante Recanati nel suo percorso?
"Molto significativa, arrivata in un periodo in cui avevo perso la voglia di giocare a calcio. Qui ho ritrovato la voglia, mi sto prendendo soddisfazioni giocando in un ruolo diverso da quello del passato. Sono attaccante ma vengo a prendere la palla a metà campo, un ruolo quello del centravanti radicalmente cambiato rispetto a quello che avveniva alcuni anni fa".
Guardando al passato ci sono dei rimpianti?
"Secondo me ognuno attraversa il suo percorso, adesso mi sento bene fisicamente e mentalmente. Ogni giorno è una sfida perchè mi trovo di fronte avversari molto più giovani, per farlo devo fare attenzione a tutto. Quindi ascolto maggiormente il mio fisico, certe delusioni mi hanno fatto crescere e maturare. Quando sei più giovane non hai magari la forza di reagire a certe situazioni, incontri persone sbagliate. Come dicevo in precedenza mi trovo ad interpretare un ruolo diverso, lo faccio con molto entusiasmo ed interesse. Ho ancora molto da dare, da parte mia c'è ancora grande entusiasmo. Non è escluso che quando terminerò la carriera possa rimanere nel calcio".
Infine una curiosità: il soprannome "Re Leone" a cosa è dovuto?
"Hanno cominciato a darlo ai tempi di Ascoli, principalmente per i capelli. Adesso qui a Recanati da tempo mi chiamano così, non ci sono altri motivi particolari"
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