Cosenza, Buscè attacca: "1 punto in 2 gare e i miei da bravissimi erano diventati scarsi"
Vittoria convincente per 3-0 contro il Potenza per il Cosenza, con un clean sheet e un attacco tra i migliori del campionato. La squadra di Antonio Buscè ha prodotto e convinto, lasciandosi alle spalle il pari di Sorrento e il ko casalingo contro l'Atalanta U23: "I ragazzi hanno fatto una buona partita - ha analizzato in sala stampa proprio il tecnico rossoblù. - Nel primo tempo siamo stati un po’ contratti, soprattutto a livello mentale, per le difficoltà previste. Ma un episodio può sbloccare la gara, e poi la qualità dei ragazzi è venuta fuori. Non abbiamo subito praticamente nulla, tenendo il pallino del gioco e creando occasioni. È stata una vittoria meritata. Dopo Sorrento avevo chiesto una mentalità diversa, di “pulire” i palloni e fare anche la partita sporca quando serve. Oggi ho visto concentrazione, attenzione e la capacità di essere “brutti” quando necessario. La mentalità dei ragazzi mi è piaciuta".
I due gol sono nati da recuperi palla, uno nella trequarti e uno in area: "Siamo stati più cinici, ma bisogna sempre ragionare partita per partita. Prima di oggi si è fatto un processo dopo la sconfitta con l’Atalanta, che ha fatto 9 punti e 10 gol in tre partite. Chi sta nel calcio da anni vede le cose diversamente. Nell’ambiente si parla troppo: serve buon senso e piedi per terra, anche da parte di chi fa il vostro mestiere. Dico questo perché dopo due partite con un solo punto sembrava che questi ragazzi, da bravissimi, fossero diventati scarsi. Non mi è piaciuto. Chi vuole bene al Cosenza deve sostenerlo a 360°, nel bene e nel male, con rispetto e umiltà, perché qui c’è una cultura calcistica e una storia. Ci vuole equilibrio, sempre, che si vinca, si perda o si pareggi - ha quindi concluso Buscè. - Bisogna capire che a volte l’avversario ci mette in difficoltà, in un girone difficilissimo con squadre blasonate e con voglia di vincere. Chi fa un altro lavoro dovrebbe rispettare chi lavora nel calcio, perché c’è un limite. Io accetto le critiche costruttive, ma serve educazione nei giudizi. Dal 14 luglio, quando sono arrivato a Cosenza, ho sentito dire che sarebbe stato difficile salvarsi. Io e il mio staff ci siamo messi al lavoro, sentendo la società come nostra, cercando di sbagliare il meno possibile. Serve rispetto per chi lavora per il bene, non per disfare. Dopo ogni partita ci vuole un giudizio sereno, nel bene e nel male".
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