Perugia, una rischiosa operazione nostalgia. A Salerno ultima chiamata per Iervolino: zero scuse, servono investimenti
Editoriale di oggi che si apre con un focus sulla Triestina. Partiamo dalla nuova penalizzazione, un altro -3 in classifica che spiazza una dirigenza che si aspettava una sanzione meno severa e che ora dovrà davvero combattere contro i proverbiali mulini a vento per conquistare una salvezza che sarebbe da annoverare negli annali delle imprese sportive di tutti i tempi a livello mondiale. -23, una roba allucinante. Per i tifosi, per i calciatori, per il ds, per la nuova società, per le dirette concorrenti, per il calcio professionistico. A volte - discorso generale - ci chiediamo: non è meglio partire da zero, fare un anno infernale tra i dilettanti e investire per una pronta risalita piuttosto che prolungare un'agonia sportiva che toglie ogni tipo di credibilità al sistema? Sorprende, comunque, anche la scelta di cambiare guida tecnica. Nulla contro l'ennesimo ritorno di Tesser, a cui probabilmente dovranno intitolare lo stadio e una piazza se evitasse l'ultimo posto. Ma Giuseppe Marino avrebbe meritato maggior rispetto per aver accettato una situazione calcisticamente parlando drammatica, conquistando anche qualche buon risultato attraverso prestazioni positive e che il direttore sportivo Franco aveva pubblicamente elogiato in una recente intervista. Che sia preludio ad un Tesser responsabile in toto dell'area tecnica e già al centro del progetto futuro in caso di retrocessione? Ad ogni modo un minimo di gratitudine in più per Marino sarebbe stata minimo sindacale, auguriamo al tecnico di trovare un'altra panchina nell'arco della stagione e di poter avere il tempo necessario per dimostrare il suo valore. Ci spostiamo ora sulla Cavese. Alla fine è stata azzeccata la scelta di non esonerare Prosperi che, evidentemente, gode della stima della squadra. Le vittorie di Monopoli e Cerignola, abbinate alle ottime prestazioni contro formazioni più quotate e blasonate come Salernitana e Trapani, testimoniano il buon lavoro di un tecnico che certo non guida una rosa fortissima, ma che sta inserendo gradualmente giovani di prospettiva rispettando il diktat e il progetto della società. Con un paio di innesti di maggior esperienza a gennaio si potrà davvero conseguire una salvezza tranquilla, sarebbe tanta roba in un girone legittimamente paragonabile a una B2. Bentornato ad Eziolino Capuano, ormai da dieci giorni virtualmente allenatore del Giugliano e vincitore della battaglia legale con un Trapani che lo accusò di ogni cosa pochi mesi fa e attraverso una conferenza stampa durissima da parte del patron Antonini. Alla fine bolla di sapone e assoluzione per il vulcanico trainer di Pescopagano che, in Campania, proverà a ripartire alla grande ereditando un gruppo che ha mostrato di avere discrete potenzialità.
A proposito di squadre campane, il netto ko della Salernitana a Catania conferma quanto stiamo dicendo da mesi: i granata sono una buona squadra, ma chi subisce 12 reti in 10 giornate e ha appena cinque centrocampisti in organico non può ambire alla promozione diretta. Faggiano ha fatto un buon lavoro tra mille paletti e con un budget ancora una volta non all'altezza delle promesse del passato, ma a gennaio sarà l'ultima chiamata per il tandem Iervolino-Milan. Salerno, che ha accettato con sportività il passaggio dalla A alla C garantendo una media di 11mila spettatori a partita, non può vivacchiare in terza serie e aspetta quel segnale che manca da due anni. O nel mercato invernale si metterà concretamente mano al portafoglio prendendo 3-4 giocatori di categoria superiore o il partito di chi vorrebbe un cambio ai vertici societari è destinato ad incrementare sempre di più. E stavolta non ci saranno alibi ai quali aggrapparsi. Dando uno sguardo negli altri gironi, infine, possiamo dire che la vittoria sulla Sambenedettese non cambia il giudizio sul tecnico del Livorno Formisano. Allenatore che non è ancora riuscito a dare un gioco brioso a un organico che vale più dell'attuale posizione di classifica e che ha mezzi ed esperienza per salvarsi a mani basse. A Perugia esame di maturità essenziale: un eventuale passo falso al Curi renderebbe inevitabile il ribaltone, tanto più perchè gli umbri sono in grossa crisi e hanno perso sette gare consecutive ritrovandosi penultimi. Ora è partita l'operazione amarcord, con Giovanni Tedesco in panchina e il tandem Gaucci-Novellino alle spalle. Abbiamo visto altrove esempi del genere in cui toccare le corde del cuore non ha sortito gli effetti sperati. Sarà la volta buona per i biancorossi o serviva un tecnico magari meno legato emotivamente, ma più esperto per la C?
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