Pineto, Tisci: "Con Bucchi amicizia ventennale. Bruzzaniti? Solo voci di mercato"
Domani il Pineto sarà impegnato sul campo della vicecapolista Arezzo. Apparentemente sembra una squadra senza punti deboli: miglior attacco, miglior difesa, anche se viene da una sconfitta in un derby. Come si affronta una squadra così, desiderosa di riscattarsi lo spiega nella conferenza della vigilia mister Ivan Tisci: "È una squadra che per numeri sta facendo qualcosa di veramente importante, insieme al Ravenna. I punti sul campo sono 41 – gliene hanno tolti tre per la vicenda Rimini – in 16 gare. Miglior attacco, seconda miglior difesa dietro l'Ascoli. I numeri dicono che sta disputando un campionato importante, con l'obiettivo dichiarato di salire di categoria. Una sconfitta non cancella quanto di straordinario stanno facendo. Affrontarla non sarà semplice: sul campo hanno 17 punti più di noi. Guardando le statistiche, potrebbe sembrare una partita quasi proibitiva. Ma questo è un campionato in cui le partite si possono e si devono giocare con tutti. I punti si possono e si devono provare a fare con chiunque. Noi ci proveremo, sapendo che di fronte avremo una squadra vogliosa di vincere davanti al proprio pubblico e di tornare al successo per la sua scalata. Non ci aspetta un lunedì sera semplice".
Si è detto che Bucchi ha avuto difficoltà a ruotare, soprattutto a centrocampo, dovendo schierare spesso gli stessi giocatori: "Conosco molto bene Cristian: è un amico. Agli allenatori fa piacere dare continuità, ma avere la possibilità di rotazioni per far respirare i giocatori e ottimizzare la rosa è importante, soprattutto al giro di boa. I giocatori che hanno giocato tantissimo possono avere un calo: ruotarli è un'arma in più. Credo però che Bucchi abbia trovato soluzioni anche nelle settimane passate. Al di là di qualche assenza, ha possibilità di scelta. Sono certo che non avrà problemi sotto questo aspetto. Saremo più noi a doverci preoccupare di prepararla al meglio, cercando di giocarcela con le nostre caratteristiche".
Tra le chiavi di lettura c'è anche la citata amicizia con Cristian Bucchi: "Se è una partita particolare per questo? Sì, è particolare: con Cristian abbiamo un'amicizia ventennale, da quando eravamo più giovani e abbiamo giocato insieme a Modena. Siamo stati compagni di squadra, ma il legame va oltre il calcio: coinvolge anche le famiglie. Siamo molto legati, al di là del match. Sarà bello ritrovarci, tra virgolette, da avversari. Devo sottolineare che grazie a lui ho iniziato a riassaporare l'allenamento dei professionisti: ho cominciato come suo collaboratore. È stata un'esperienza che mi ha formato molto, mi ha fatto capire cosa significa stare da questa parte. Lo ringrazierò sempre: in un certo senso, si prende meriti o colpe del mio percorso, perché mi ha dato questa opportunità. Sono contento di rivederlo. So che entrambi vorremo far bene e vincere: fa parte della competizione. Ma al di là di questo, l'amicizia andrà avanti. Al fischio finale continuerò a tifare per il suo Arezzo: è un allenatore bravo che, dopo anni in cui forse non è stato premiato, merita di vivere qualche gioia".
"Se supererò il maestro? No, guarda: ho sempre detto che da tutti gli allenatori con cui ho lavorato ho cercato di rubare qualcosa. Cristian ha più esperienza di me – è più giovane, ma ha un curriculum importante: Serie A, B e ora la C da protagonista. Da lui ho osservato il modo di lavorare e di vivere il professionismo da questa parte. Ora cerco di metterci qualcosa di mio. Cercheremo di far venire fuori una bella partita: me lo auguro".
Tra Ravenna e Arezzo i numeri sono simili. Cosa bisogna evitare di ripetere per non concludere allo stesso modo? "Se pensiamo a questo, rischiamo di partire battuti: è brutto. Di solito le partite partono dallo 0-0. Con valori diversi, sì, ma se guardiamo i numeri – come dicevo – potrebbe sembrare scritta. L'Arezzo ha vinto con Ravenna e Ascoli: in teoria affrontiamo la squadra più forte del momento. Storicamente il Pineto è stato un po' la bestia nera dell'Arezzo? Sì, quando c'ero io nella gara di ritorno ci andò bene sul loro campo, e so che era andata bene anche all'andata. Hanno cambiato poco, ma in maniera mirata. In più c'è un tecnico subentrato lo scorso anno che ha fatto un percorso e è ripartito: la conoscenza del gruppo e il lavoro partono da lontano. È normale che oggi sia la squadra che è. Noi andiamo ad Arezzo per giocarcela, come sempre, provando a tornare con punti. Sappiamo di avere di fronte una squadra forte, ma questo non deve farci andare con la testa bassa o con resa preventiva: "Se va male, va male perché sono primi". Se facciamo questo errore, non saliamo nemmeno sul pullman. Dobbiamo giocarcela: so che i ragazzi lo faranno. A fine partita, se ci sarà da stringere la mano, la stringeremo. Magari potranno farlo anche loro nei nostri confronti: vedremo cosa dirà il campo".
La stampa nazionale parla di una probabile partenza di Bruzzaniti dal Pineto. Presidente (Brocco, ndr) e direttore (Di Giuseppe, ndr) si sono espressi: "Se mi sto preparando a un'eventuale partenza? Sappiamo benissimo: è successo anche lo scorso anno. Giovanni sta facendo talmente bene che è normale sia attenzionato nelle finestre di mercato. L'anno scorso abbiamo rischiato di perderlo per interessi reali; sta succedendo ora. Non è una novità da scoprire o nascondere. C'è un direttore che sta lavorando su questo: sono molto tranquillo. Marcello è bravo a trovare profili adatti al Pineto e a noi. Se Giovanni dovesse partire per migliorare la carriera, saremo contenti per lui. Oggi sono voci di mercato. Mi fa piacere sottolineare che Bruzzaniti non cambia minimamente l'atteggiamento in allenamento: è un segnale di grande maturità. Lo ringrazio: è crescita. Finché sarà qui, spingerà al massimo".
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