Potenza, De Giorgio: "Il calo c'è stato, ma ne stiamo uscendo alla grande"

Potenza, De Giorgio: "Il calo c'è stato, ma ne stiamo uscendo alla grande"TMW/TuttoC.com
Pietro De Giorgio
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 11:30Primo piano
di Valeria Debbia

Il Potenza batte 4-2 l'Audace Cerignola e si assicura il passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia Serie C. Per lunghi tratti si è vista una buona squadra, con personalità e qualità. La sensazione è che il periodo buio sia definitivamente alle spalle: "Ci tenevamo tantissimo a superare questo turno: proseguiamo il percorso dello scorso anno (ricordate che ai rigori eravamo arrivati qui) e ora siamo tra le otto rimaste, un bel traguardo - ha esordito in sala stampa mister Pietro De Giorgio. - Oggi (ieri, ndr) la squadra ha fatto una prestazione importante, con grande personalità. Abbiamo giocato a uomo contro uomo come a Salerno, ma con qualità tecnica nettamente superiore: ottimo palleggio, alternanza tra corto e lungo, tante palle-gol create.
Faccio solo complimenti ai ragazzi: hanno dimostrato la forza di questo gruppo di professionisti che, anche nei momenti difficili, si è sempre allenato con serietà. Il calo fisico e mentale c’è stato, ma ne stiamo uscendo alla grande. Già Monopoli in Coppa aveva dato segnali, oggi è arrivata la conferma.
E poi che bellezza il secondo gol di Mazzeo: ultimo passaggio e controllo di De Marco (un classe 2004!) da giocatori di categoria superiore. Una vittoria che ci rende felici sia per il passaggio del turno sia, soprattutto, per come è maturata
".

La cosa che è piaciuta di più al tecnico è che tutti – difensori inclusi – hanno provato la giocata, hanno voluto fare la partita: "Esco da Cosenza dispiaciuto perché non avevamo provato a giocare. Oggi avremmo potuto anche perdere, ma i ragazzi hanno fatto la partita: ordine tattico senza palla, aggressività, letture giuste. Nel primo tempo ci siamo abbassati un po’ troppo perché avevamo preparato la difesa a 3 e loro costruivano a 4; stiamo ancora crescendo in queste situazioni. Ma quando c’è da difendere nella propria metà campo lo stiamo facendo bene. La cosa che più mi rende felice è vedere una squadra che gioca a calcio e diverte: tifosi, stampa, proprietà e per primo io. È la strada giusta per il futuro".

Il tecnico ha sfoderato anche coraggio: ha mandato in campo 11 giocatori che singolarmente avevano giocato poco, ma che messi insieme hanno risposto alla grande: "Maisto, per esempio, aveva fatto bene a Salerno e oggi si è ripetuto per 90 minuti. Il coraggio dell’allenatore è dimostrare fiducia facendoli giocare. Ci tenevamo alla Coppa, quindi avevamo già studiato il turnover da settimane. Abbiamo una squadra molto giovane e tutti si sono fatti trovare pronti. È il frutto di un percorso che va avanti da tempo: già a Monopoli, quando ero in discussione, mi ero affidato alle seconde linee e avevano fatto una grande gara. Quando rischi, prima o poi le risposte positive arrivano".

Due flash: buona partita di Alastra, due parate decisive. E nota dolente il pubblico: poco più di 600 persone. Ora quattro gare consecutive al Viviani (Casarano, Sorrento, Coppa con Crotone e Catania): serve la spinta del pubblico per questo momento cruciale? "Alastra ha fatto due interventi determinanti: noi subiamo pochi tiri, quindi il portiere deve essere pronto quando chiamato in causa. È tornato ai suoi livelli e si è comportato da capitano vero anche quando non giocava. Sul pubblico: le temperature si abbassano, la pioggia, gli impegni… chi c’era si è fatto sentire. Ma ora entriamo in una fase decisiva, quattro partite in casa: l’appello è riempire il Viviani il più possibile. Quando è pieno diventa un’arma in più, l’atmosfera è magica – ricordate i playout che sembravano playoff. Più gente c’è, più noi daremo tutto".