Tesser: "Trieste merita di più, serve una società che investa seriamente"

Il tecnico Attilio Tesser è intervenuto questa mattina ai microfoni di TMW Radio e Il 61 nel corso della trasmissione A Tutta C per parlare di quanto accade in terza serie e del suo status di svincolato di lusso.
È un'attesa la tua che nasce dalla mancanza di un progetto che ti abbia convinto? Con quali aspettative vivi? Come utilizzi questo tempo di attesa?
“Nella normalità, andando durante il fine settimana, ho iniziato a vedere le partite. Ne vedo un po' per televisione e vado anche direttamente sui campi. Non dico per aggiornarmi, ma per vedere le realtà dei vari campionati”.
C'è qualcosa che ti ha colpito? C'è qualche giocatore che hai detto "a questo ora me lo voglio seguire un po' durante la stagione"?
“Adesso è un po' presto, anche perché il calcio è appena iniziato. Da queste partite iniziano i campionati veri. Chiaro che ogni categoria ha un suo profilo diverso e sicuramente ci sono ragazzi interessanti. Ho visto per TV una partita di Lega Pro e una dal vivo di Serie B. In Serie B, ad esempio, ho visto una partita dell'Avellino e mi ha colpito Russo, un ragazzo che anche l'anno scorso ha fatto molto bene. Quindi cito lui, proprio per abbinare la bellezza di un gesto atletico visto in televisione. Poi, in Lega Pro, a me piace tanto l'attaccante del Vicenza Stückler, forse perché l'anno scorso era già nel mirino della Cremonese. Sono ragazzi che, secondo me, ne sentiremo parlare più avanti”.
Senti, mi ero riproposto di fare una puntata senza toccare malinconie o situazioni delicate di questo campionato. Anche perché noi dobbiamo valorizzare il 99% delle cose che vanno bene. La tua presenza mi obbliga inevitabilmente a chiederti un parere sulla Triestina, realtà che ti sta a cuore, profondamente a cuore. Io dico sempre che, vittima di un'ulteriore penalizzazione che praticamente segna quasi il suo campionato, io parlo sempre della ferita di un territorio che ho avuto il piacere di conoscere. Ecco, io credo che al di là di tutto, Trieste merita qualcosa di più
“Sì, senza "ma", Trieste è veramente una gran bella realtà. È una bellissima città di suo, ha uno stadio intitolato Nereo Rocco, ha un personaggio che del calcio italiano è stato straordinariamente importante in Europa e vive di una passione per il calcio veramente ad alto livello. Sono anni che purtroppo soffre, non solamente per questi ultimi episodi, ma per tantissime negatività. Avrebbe bisogno veramente di trovare una proprietà che voglia investire sul territorio in maniera seria, non per buttare via soldi. La consapevolezza della categoria è tutto, ma serve qualcuno che sappia farlo nella maniera adeguata e dia a Trieste quello che merita, che è anche una categoria superiore. Ma quella va guadagnata sul campo, e quindi solamente con una giusta ricerca e una giusta solidità societaria che possa permettere di portare avanti un progetto. Trieste ha tutte le componenti: storia, un bacino di utenza straordinario, uno stadio bellissimo, passione ed è una città con un suo valore anche dal punto di vista economico. Trovo sorprendente che nel tempo non si riesca a trovare un progetto serio”.
In bocca al lupo alla Triestina, magari speriamo anche che riesca a tenere in piedi un campionato che, con 15 punti di penalizzazione, non inizia nel migliore dei modi. Quello che invece ha iniziato, come un po' pensavamo, è il campionato di Serie C girone C con le tre squadre favorite che sono già al comando: Salernitana, Catania e Benevento. Che ne pensi di queste tre squadre? Vedi tra queste una favorita o immaginiamo una volata allo sprint?
“Sinceramente penso che sarà una volata allo sprint perché possono aggiungersene ancora un paio. In quel girone ci sono cinque o sei squadre importanti che puntano alla risalita. Sicuramente il Catania è partito bene, anche dopo una battuta d'arresto; l'ho visto giocare e mi aveva fatto un'ottima impressione. La Salernitana forse ha fatto un po' più fatica, ma ha fatto i risultati perché è andata avanti con grinta. È una squadra forte, Faggiano l'ha preparata bene e c'è una base dello scorso anno. Non dimentichiamoci che due anni fa era in Serie A. Poi c'è il Benevento, che è lì da anni che prova a risalire, con una proprietà seria e capace e un allenatore molto stimato. Quindi hanno tutte le componenti per essere competitive. Secondo me, però, potranno arrivare anche Crotone e Cosenza. Questo è il girone più completo e più difficile, con cinque o sei realtà che possono ambire alla vetta”.
Fermo restando che non sarà facile battere neanche Potenza, Cerignola, Casarano, Monopoli o Trapani
“Esatto. Quello che sorprende di questo girone è veramente un equilibrio verso l'alto. Chi vorrà vincere il campionato dovrà tenere una continuità altissima, perché il minimo calo di tensione può portare a risultati negativi. Il livello medio è veramente alto. Condivido appieno, questo è il girone più complicato e difficile dei tre”.
Mister, veniamo al girone che hai più a portata d'occhio, il Girone A. C'è un Vicenza partito molto bene nonostante il nuovo tecnico, c'è l'entusiasmo dell'Union Brescia (che non sembra nemmeno una squadra retrocessa grazie alla fusione) e c'è il Cittadella, dal quale forse si poteva aspettare di più. Partiamo da quest'ultima
“Il Cittadella è una realtà che ha fatto la Serie B per tantissimi anni. Ripartire dopo una retrocessione a cui non si era abituati richiede sempre un attimo di tempo. C'è stato un cambio di guida tecnica e di modulo di gioco rispetto a quello che faceva Gorini l'annata precedente. Quindi ci vuole tempo. C'è una persona come Marchetti che saprà mettere la barra dritta, ma era prevedibile che avesse qualche problema iniziale. Personalmente me l'aspettavo”.
E sul Brescia e il Vicenza?
“Avevo indicato Brescia e Vicenza un po' più avanti del Cittadella, come qualità tecnica di rosa e ampiezza del organico. Il Brescia per me è la squadra più forte. Ha la maggior parte dei ragazzi che erano nella Feralpisalò l'anno scorso, più acquisti importantissimi in tutte le zone del campo. La Feralpi era già in B due anni fa e l'anno scorso ha fatto un terzo posto; l'ho affrontata e ho visto veramente una gran bella squadra, che giocava bene con valori tecnici elevati. Quindi l'avevo messa lì davanti, col Vicenza attaccato, ma forse con un gradino, seppur minimo, sopra. Il Vicenza è una realtà importante, una piazza di calcio forte. Hanno fatto dei cambiamenti fisiologici, dopo due anni che hanno provato, per dare una nuova freschezza. Hanno preso un allenatore vincente come Stefano Vecchi, che si è distinto lo scorso anno all'Entella. Quindi ha tutte le componenti per essere lì col Brescia a giocarsela”.
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