Svolta a Terni...e a Rimini? Il calcio teme un altro caso Taranto. Salerno, chapeau: dalla A alla C, ma in 10mila all'Arechi

Svolta a Terni...e a Rimini? Il calcio teme un altro caso Taranto. Salerno, chapeau: dalla A alla C, ma in 10mila all'ArechiTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con un focus relativo alle tante problematiche che stanno attanagliando il girone B. A Terni la situazione resta particolarmente delicata e la tifoseria spera che possa arrivare quanto prima una schiarita sul fronte societario, visto che circolano da tempo voci contrastanti. C'è chi dice che la svolta sia ad un passo, chi teme che le cordate potenzialmente interessate non abbiano ancora formulato la famosa offerta vincolante, in realtà pochi minuti fa esponenti dell'amministrazione comunale hanno inteso tranquillizzare la città parlando addirittura di un closing previsto tra lunedì e martedì con imprenditori disposti a ripartire con un progetto ambizioso e che punti a tornare in B nel giro di 2-3 anni. Sarebbe una bella boccata d'ossigeno dopo un'estate amarissima tra finale playoff persa ai rigori e il ridimensionamento tecnico. Sembrerebbe che l'ex presidente Bandecchi abbia avuto un ruolo chiave. A Rimini situazione delicata. Oltre alla penalizzazione, c'è una squadra che perde sul campo e che chiede pubblicamente chiarezza. Braglia si è fatto da parte e l'epilogo era quanto mai scontato, il timore è che i biancorossi possano far fatica a concludere regolarmente la stagione e questo sarebbe un disastro sportivo visto che i casi Turris-Taranto avrebbero dovuto insegnare qualcosa. A Foggia, invece, si celebra l'ennesimo miracolo di Chiacchio, il bomber degli avvocati. Restituiti i tre punti di penalità inflitti nei mesi scorsi per presunte inadempienze, peccato che sul campo la squadra non abbia sfruttato il ritrovato entusiasmo pareggiando per 1-1 contro il Latina in uno stadio tristemente vuoto e con le due curve che potrebbero disertare a tempo indeterminato in attesa che la società faccia chiarezza sulle intenzioni future. In pratica sta accadendo l'opposto di quanto auspicava Delio Rossi, allenatore esperto ma soprattutto cuore rossonero che ha accettato una delle sfide più difficili della carriera ritirando le dimissioni pur di fornire un contributo ad un gruppo giovane e che, come è stato ribadito a più riprese, ha come obiettivo "salvarsi, fosse anche all'ultima giornata". Dal punto di vista tecnico abbiamo assistito ad uno spettacolare 3-3 tra Potenza e Crotone, una gara che conferma due cose.

Anzitutto il cuore e il carattere dei padroni di casa che, soprattutto nel loro stadio, non mollano mai e spesso ribaltano gare che sembrano compromesse. Una squadra che va tenuta d'occhio in ottica playoff al netto dell'addio di Caturano. E poi il Crotone, una potenziale big che, però, continua a palesare lo stesso difetto della passata stagione: la continuità. Longo è allenatore bravissimo e il suo lavoro si vede sempre nel medio-lungo termine, ma Catania e Salernitana potrebbero già allungare il passo vincendo in questo fine settimana e la vetta sarebbe già utopia. A proposito di Catania, in casa rossoblu si respira un clima di entusiasmo incredibile e contagioso. Oltre 17mila persone per le gare interne, giocatori più rappresentativi che hanno già rinnovato il contratto, una squadra capace di vincere 4-0 col Monopoli anche soffrendo per oltre un'ora. Insomma, non ce ne vogliano le dirette concorrenti ma la sensazione è che possa essere davvero l'anno buono per una società che, pur non avendo vinto nel recente passato, non ha mai smesso di investire e di credere nelle potenzialità di una città che potrebbe fare la sua bella figura anche in A per passione e media spettatori. La Salernitana, infine, avrà la possibilità di tenere il passo e di agganciare il primo posto, dovendo giocare 3 delle prossime 5 gare tra le mura amiche. Si partirà domenica nel derby col Sorrento, poi recupero con l'Atalanta23 e la trasferta di Giugliano prima dell'infrasettimanale col Cerignola e del match con la Cavese che manca dal 2007. Una nota di merito alla tifoseria granata che, nonostante due retrocessioni di fila e tutto quello che è successo a giugno per l'oramai famoso caso Sampdoria, ha garantito oltre 5000 abbonati e domenica sera porterà sugli spalti qualcosa come 10mila spettatori. La speranza è che si possa consentire al pubblico di fede granata di tornare anche in trasferta, un divieto di 4 mesi per chi ha accettato con sportività il passaggio dalla A alla C distinguendosi per civiltà, scenografie e sostegno incondizionato appare totalmente spropositato.