Zola spiega la "sua" riforma: "Non tutti nascono fenomeni, ma alcuni possono diventarlo"
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Gianfranco Zola è tornato a parlare della riforma che porta la sua firma e che punta ad incentivare economicamente i club che puntano sul proprio vivaio: "La Lega Pro può trasformarsi in una palestra in cui allenare il talento. In Italia i giovani bravi ci sono, hanno bisogno di crescere nelle difficoltà. Non tutti nascono Roberto Baggio o Alessandro Del Piero, ma alcuni possono diventare dei fenomeni. A 17 anni un ragazzo può non essere pronto e il salto in prima squadra è come andare su Marte".
Zola spiega le differenze tra il calcio attuale e quello della sua epoca: "Noi giocavamo sei ore al giorno in cortile, sempre col pallone. Oggi i ragazzi fanno tre allenamenti a settimana e la metà del tempo senza palla tra i piedi. Il bilancio della riforma, ad un anno dalla sua attuazione, dice che 42 società su 57 hanno aumentato lo spazio per i ragazzi del vivaio ma ci vorrà del tempo per vedere gli effetti. La Norvegia ci ha messo dieci anni per chiudere il cerchio e presentarsi così come è oggi, noi abbiamo una grande cultura calcistica e sono fiducioso".
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