Perugia, ore decisive: lascia anche il direttore Mauro Meluso

Giornata cruciale in casa Perugia. La società biancorossa, reduce da un periodo nero con sette sconfitte consecutive, si prepara a una doppia svolta: l’addio al direttore tecnico Mauro Meluso e la scelta del nuovo allenatore. Il club valuta diverse opzioni, tra nomi interni e profili esperti, mentre la crisi di risultati continua a pesare come un macigno. Ne parla l'edizione odierna del Messaggero ed.Umbria.
"A meno di sorprese, il nuovo tecnico del Perugia si deciderà solo oggi. Prima, però, c’è da chiudere il rapporto con il direttore dell’area tecnica Mauro Meluso. La società non ha mai nascosto l’insoddisfazione per il mercato. Nelle scorse settimane i rapporti con l’ex Napoli sono ulteriormente peggiorati fino ad arrivare a una inevitabile conclusione che andrà comunque ufficializzata. Si tratterà di capire se prima, l’ormai ex dirigente del Grifo fornirà l’ultimo supporto per la scelta del nuovo tecnico. Tra i papabili per la panchina c’è Giorgio Gorgone, anche se la situazione si è arenata perché il tecnico ex Frosinone ha chiesto di portare con sé il proprio staff. In lizza anche Gaetano Fontana e Luigi Giorgi, attuale tecnico della Primavera, che rappresenterebbe la classica soluzione interna. Oggi sarà Gian Marco Ortolani, già vice di Cangelosi, a dirigere l’allenamento. Tra le ipotesi restano anche Daniele Di Donato e Cristian Serpini. Ora la palla passa al campo, dove il nuovo tecnico dovrà cambiare rotta a una squadra in caduta libera. I numeri, impietosi, raccontano un campionato che rischia di entrare nella storia come uno dei peggiori di sempre. Sette sconfitte consecutive, un rendimento mai visto prima: l’aspetto peggiore, oltre alle lacune tecniche, è la mancanza di reazione. Cangelosi lo aveva intuito, Braglia lo ha confermato con parole più dure".
Il Perugia è andato sotto nel punteggio otto volte e solo in un caso — contro il Bra, ultimo in classifica — è riuscito a pareggiare grazie al rigore di Ogunseye nel recupero. In tutti gli altri casi, la squadra non ha più reagito. Nessuno ha fatto peggio: persino il Bra ha saputo pareggiare o ribaltare due gare. Il confronto con le altre è impietoso. Il Livorno di Formisano, prossimo avversario, ha perso sei volte; Pontedera e Rimini lo stesso numero. Solo l’Arezzo, capace di rimontare in tre delle quattro occasioni in cui è andato sotto, mostra la solidità che oggi manca al Grifo".
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