Accadde oggi - 1981, il rogo del Ballarin a San Benedetto del Tronto

07.06.2020 12:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Accadde oggi - 1981, il rogo del Ballarin a San Benedetto del Tronto
TMW/TuttoC.com
© foto di Giovanni Padovani

Il 7 giugno del 1981, a San Benedetto del Tronto, si consumò la più grave tragedia mai avvenuta in uno stadio italiano. Quella che sarebbe dovuta essere una festa per l'immediato ritorno in Serie B della Sambenedettese dopo un solo anno di purgatorio, si trasformò in un incubo passato alla storia come "Rogo del Ballarin", in cui persero la vita la ventitreenne Maria Teresa Napoleoni e la ventunenne Carla Bisirri, decedute rispettivamente il 13 ed il 17 giugno dell'81 al Sant'Eugenio di Roma a causa delle ustioni riportate su tutto il corpo. 

Retrocessi in Serie C dopo sei anni consecutivi in cadetteria, i rossoblù affidarono le velleità di riscatto al giovane allenatore Nedo Sonetti, reduce dalla vittoria del campionato di C2 a Cosenza. Inseriti in girone B particolarmente equilibrato - e che fece registrare un distacco di appena 13 punti tra la prima e la terz'ultima a fine stagione - i marchigiani si presentarono all'ultima giornata con un punto di vantaggio su Cavese e Campobasso nonostante i quattro pareggi a reti bianche nelle cinque giornate precedenti. Avversario di turno il Matera, che l'anno precedente era retrocesso in C insieme alla Samb e che ora è ad un passo dalla seconda discesa consecutiva. Alle ore 17 del 7 giugno 1981, lo stadio Ballarin, stipato in ogni ordine di posto, accoglie le due squadre al loro ingresso in campo. Dopo il saluto iniziale a metà campo, la Samb si schiera per la consueta foto di rito ma il portiere Walter Zenga non guarda verso il fotografo, bensì verso la Curva Sud dove, all'improvviso, un bagliore ha illuminato la base della struttura sviluppando un incendio. L'arbitro, il signor Paolo Tubertini della sezione di Bologna, teme che si tratti dell'ennesimo attentato in un'Italia nel pieno degli anni di piombo ma la realtà è tragicamente più banale: i fumogeni accesi dai tifosi stanno bruciando le striscioline di carta di giornale portate all'interno dello stadio per festeggiare la promozione. I cancelli bloccati e il malfunzionamento degli idranti trasformano la curva in un forno a cielo aperto dal quale le persone non riescono ad uscire e finiscono accalcate una sopra l'altra. Il bilancio finale sarà di 63 ustionati, trasportati nei Centri Grandi Ustioni sparsi per l'Italia, due di loro non sopravvivranno alle gravissime ferite riportate e moriranno qualche giorno più tardi. La partita col Matera, alla fine, inizierà con qualche minuto di ritardo. L'arbitro, sentiti i dirigenti e i capitani delle due squadre, accettò l'invito dei funzionari di pubblica sicurezza di far disputare l'incontro anche per evitare di intralciare i soccorsi, ostacolati dall'eventuale uscita degli oltre 12.000 spettatori presenti allo stadio. Per la cronaca, la gara terminerà a reti bianche, garantendo alla Sambenedettese la promozione in B ma nessuno, tra giocatori e tifosi, festeggiò il traguardo raggiunto. 
 
SAMBENEDETTESE-MATERA 0-0

Sambenedettese: Zenga, Rossinelli, Cavazzini, Schiavi, Bogoni, Cagni, Caccia, Speggiorin, Perrotta (28'st Ceccarelli), Ranieri, Colasanto (1'st Romiti). A disp. Pigino, Tedoldi, Sanzone. All. Sonetti

Matera: Casiraghi, Generoso, Genovese, Angelino, Imborgia, Raise, Pavese (17'pt Pierobon), Gambini, Merlin, Peragine, Raffaele. A disp. Centioni, Giannattasio, Cicchetti, Cifarelli. All. Antezza

Arbitro: Tubertini di Bologna