Marani a Sky: "Chi non può iscriversi faccia un passo indietro. Salary cap strumento culturale"
Il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine dell'evento di presentazione della collaborazione tra la Lega e l'Agenzia Generale Cattolica di Firenze: "Il mio primo pensiero va ai dipendenti del Rimini, non solo ai calciatori e agli allenatori, perché parliamo di famiglie e di posti di lavoro. I tifosi hanno vissuto una situazione molto brutta e spiacevole che mi auguro non si debba rivivere più. Lo scorso anno, come Consiglio Direttivo della Lega Pro, chiedemmo l'adozione immediata degli indicatori di liquidità per l'iscrizione al campionato ma ci è stato detto che non c'erano i tempi tecnici per adottarli. Quest'anno ci sono stati assicurati quelli e la mensilità di maggio per l'iscrizione al campionato. In Serie C non ci sono entrate ma solo costi per le proprietà, quindi rinnovo nuovamente l'appello a chi non ha la forza di sostenere un campionato - e questo lo sa già anche a giugno - di fare un passo indietro e non vada a compromettere il lavoro di tutti gli altri. L'impegno è massimo da parte nostra, l'anno prossimo entrerà in vigore il salary cap che è uno strumento anche culturale, perché chiede ai club di non spendere più di quello che si guadagna".
Marani ha parlato anche delle riforme della Serie C: "La riforma Zola ci sta dicendo che i giovani stanno aumentando tantissimo nel nostro campionato e stanno giocando grazie alla premialità maggiore che sta dando la riforma. Stiamo anche aiutando le società ad investire su tecnici e infrastrutture e vorrei ricordare che, chi fa formazione di base, non deve pensare al risultato e a vincere i campionati ma deve ragionare nell'ottica di far crescere e migliorare i giocatori, magari con meno tattica e più gioco libero. L'FVS è stato introdotto quest'anno e lo stiamo sperimentando, ci sono allenatori di Serie A, come Allegri, che guardano con interesse a questa novità. Con la revisione video stanno diminuendo le proteste e, di conseguenza, i cartellini per proteste. Da questo punto di vista è uno strumento che stempera molto. Un'espressione che usa il designatore Orsato e che faccio mia è che l'allenatore diventa un collaboratore dell'arbitro, ci deve essere un aiuto reciproco e spero che questa sia la strada per il futuro. Il VAR, però, deve rimanere uno strumento di sostegno e aiuto per gli arbitri, non sostituirli".
Marani torna sulla questione più importante che riguarda il calcio italiano: "La cosa principale, su cui insistiamo, è il tema della sostenibilità finanziaria che non riguarda solo la Serie C ma tutto il calcio. Senza un controllo, rischia di diventare un problema molto grande per tutti".
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