Pres. Siracusa: "Infastiditi da certe affermazioni, da oggi non parlerò più"

Il presidente del Siracusa Alessandro Ricci è intervenuto oggi in conferenza stampa per fare il punto in casa azzurra: "Credo che ciò che abbiamo realizzato a Siracusa negli ultimi 30 mesi ci abbia consentito di associare al Siracusa Calcio un aggettivo fondamentale: credibilità. Francamente, leggere certe affermazioni sui social ci ha infastidito. Per questo oggi ho ritenuto doveroso chiarire alcuni aspetti: dal mercato, alle uscite, fino alle riconferme. Poi, come da mio costume, da oggi in poi non parleremo più - riporta siracusaoggi.it -, non commenteremo alcuna eventuale replica da parte di tesserati di altre squadre. Ho deciso di intervenire solo oggi perché si trattava di ex nostri tesserati, e alcune voci andavano chiarite. Ma da ora in avanti non faremo più alcun commento su altri giocatori.”
Il presidente Ricci ha poi spiegato che per tutti i calciatori con contratto biennale, è obbligo di ogni società sportiva - specialmente nel passaggio dal dilettantismo al professionismo - notificare tramite posta certificata il contratto, con tutti gli accordi pattuiti l’anno precedente, entro la mezzanotte del 10 luglio.
Ricci è entrato nel dettaglio: “Ci sono giocatori che hanno risposto immediatamente, inviando il contratto firmato entro il termine di giovedì 10 luglio: parlo di Carmelo Limonelli, Maiko Candiano, Racine Ba, Christian Bonacchi, Rubem Falla, Manuel Sarao, Alberto Acquadro (che ha poi chiesto di essere ceduto, ndr) e Andrea Di Grazia. Altri giocatori, come Roberto Convitto e Marco Palermo, non hanno invece inviato il contratto firmato. Di conseguenza, non per volontà della società o del presidente, il Siracusa non ha potuto registrare il contratto in Lega, rendendoli di fatto svincolati: il sistema, semplicemente, non lo consente".
Ricci ha poi toccato altri temi caldi, come l’annuncio del nuovo direttore sportivo Antonello Laneri e il caso spinoso legato a Joaquin Suhs, soffermandosi anche sulla questione del logo: “Non potevamo mantenere il vecchio logo, perché registrato a nome di un’altra società. Quando sono arrivato, la prima richiesta che mi è stata fatta è stata proprio quella di riportare il logo storico. Abbiamo cercato di riprodurre qualcosa il più possibile simile all’originale”.
Il presidente si è infine detto dispiaciuto per alcuni mugugni, ma ha sottolineato che “c’è un limite a tutto”.
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