Salernitana, obiettivo rinforzare la difesa. Domani udienza al Tar

Sono ore frenetiche per il futuro della Salernitana. Da un lato la contestazione dei tifosi (che hanno chiesto l'esonero dell'amministratore delegato Maurizio Milan, a quanto pare profondamente colpito dagli striscioni di protesta, ma comunque pronto a restare al netto di una profonda riflessione fatta venerdì sera), dall'altro una proprietà chiamata ad allestire una rosa fortissima per la C, ma che non ha nessuna intenzione di concludere la battaglia per il ripescaggio. Ma andiamo con ordine e partiamo dal mercato. Il direttore sportivo Daniele Faggiano, dopo aver ufficializzato gli arrivi degli attaccanti Inglese e Ferrari, conta di chiudere tra oggi e martedì con almeno altri sei calciatori. "Partiremo per il ritiro del 14 luglio con l'80% della rosa che affronterà il campionato" ha dichiarato in conferenza stampa. In giornata potrebbero svolgere le visite mediche i difensori Casasola e Matino e il centrocampista De Boer. Restano vive le trattative per Anastasio, Capuano, Achik, Capomaggio e Aloi, mentre l'operazione Liguori è diventata piuttosto delicata. Per la società ci sono i presupposti per depositare il contratto, ma la curva dice di no ed è pronta a contestarlo a prescindere. I fatti di cronaca nera e il suo nome associato a vicende per le quali c'è una prima condanna hanno fatto insorgere il popolo del cavalluccio. Ultima parola a Faggiano, con il club che depennerebbe il suo nome dalla lista dei papabili semplicemente per non mettere ulteriore carne a cuocere in un contesto ambientale di massima tensione.
In uscita bisognerà piazzare praticamente tutti. Faggiano è stato chiaro: "Non ci tireremo indietro e accontenteremo tutti, ma sono loro che devono inseguire me. Sono tesserati e dovranno dare il massimo, sapendo che non mi faccio prendere per il collo e che vanno via solo se si determineranno condizioni che riteniamo favorevoli. Altrimenti restano e si fanno la C". Dovranno essere piazzati i portieri Fiorillo e Sepe, i difensori Bradaric, Daniliuc, Ghiglione, Sambia, Lovato e Njoh, i centrocampisti Maggiore, Dalmonte e Legowski e l'attaccante Tongya, inadatto al 3-5-2 che ha in mente Raffaele. Ha già rescisso Rene Adelaide, non saranno rinnovati i contratti di capitan Ferrari, Hrustic, Jaroszynski, Soriano e Simy, mentre hanno salutato da tempo la compagnia i vari Amatucci, Verde, Cerri, Raimondo, Wlodarczyk, Tello, Ruggeri, Lochoshvili, Christensen, Corazza, Caligara, Guasone, Girelli e Gentile, oltre all'ex direttore sportivo Valentini che continua a parlare di "squadra con una media playoff" senza spiegare i motivi del flop totale di Breda e del mercato invernale. Ma, come detto anche la settimana scorsa, i cambiamenti riguarderanno tutti i settori: il segretario Dibrogni potrebbe andare alla Sampdoria, il team manager Salvatore Avallone saluta dopo 11 anni e mezzo e verrà sostituito da Matarazzo, dovrebbero andar via anche lo SLO Domenico Napoli (contratto scaduto, si attende una risposta da Milan) e l'addetto agli arbitri Iannoni. Addio anche per la storica famiglia Fusco: Luca, bandiera e recordman di presenze, lascia il settore giovanile, il figlio Gerardo non sarà convocato per il ritiro e firmerà quasi certamente per la Cavese.
Dicevamo poi della questione burocratica. Domani il TAR discuterà il ricorso presentato dalla Salernitana che, "per saltum", si è rivolta alla giustizia ordinaria senza completare l'iter sportivo pur preannunciando reclamo anche alla Corte Federale d'Appello. Possibile che il TAR rigetti l'istanza dei legali granata non per il merito, ma per la forma, visto che - come detto - il percorso da fare prevede prima altri step. Ribadiamo che gli avvocati di Iervolino contestano il dispositivo del 18 maggio che, a 24 ore dalla gara col Frosinone e con 30mila biglietti staccati, annullò lo spareggio col Frosinone senza società penalizzate o ufficialmente deferite, sine die (cosa non prevista dall'articolo 27 comma 2 dello Statuto della Lega B) e senza un confronto con il consiglio direttivo. La Salernitana contesta inoltre lo stop di 33 giorni, il rinvio troppo breve dopo il caso intossicazione (sarebbe servita almeno una settimana di percorso riabilitativo per gli 8 calciatori che hanno accusato i sintomi più gravi), il dispositivo del 4 giugno che vide Lega e FIGC fissare le date dei playout e il cambiamento della classifica senza attendere l'esito dei vari ricorsi e l'arbitraggio di Doveri all'Arechi. La notizia della sue elezione come miglior arbitro dell'anno ha fatto arrabbiare sia la proprietà, sia la tifoseria, convinta che il rigore non fischiato su Soriano, il gol annullato a Ferrari e quello irregolare convalidato alla Sampdoria fossero motivi sufficienti addirittura per valutare una sospensione. Per Rocchi, invece, tutto bene e avanti così. B a 21 o risarcimento danni sono ipotesi ad ora remote, ma il precedente del 2003 insegna che la giustizia ordinaria può ribaltare ogni cosa anche con calendari già stilati e competizioni ufficiali già disputate.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati
