Zigoni: "A Lecce avrei meritato di più. Avellino, ricordo più bello. Ma ora ho scelto Monza perché..."

Zigoni: "A Lecce avrei meritato di più. Avellino, ricordo più bello. Ma ora ho scelto Monza perché..."TMW/TuttoC.com
Gianmarco Zigoni
© foto di Ninni Cannella/TuttoLegaPro.com
venerdì 5 settembre 2014, 11:00Altre news
di Valeria DEBBIA

E' arrivato ufficialmente a Monza lo scorso 13 agosto e sabato pomeriggio, nella vittoria contro il Novara, ha debuttato per la prima volta in biancorosso rilevando alla mezz'ora il compagno di reparto Valerio Anastasi: per Gianmarco Zigoni uno scampolo di partita in cui - nonostante la forma fisica non ancora ottimale - si è meritato comunque la sufficienza: "E' stato un esordio sicuramente positivo, visto che abbiamo vinto contro il Novara, la squadra più quotata del girone. Abbiamo messo in campo grande spirito di sacrificio, facendo tutto quello che ci ha chiesto il mister - ha spiegato l'attaccante ai taccuini di Monza-News.it. - Sono contento di questo esordio anche se devo ancora trovare la giusta forma fisica. Piano piano arriverà...". Sabato a Meda ci sarà il derby brianzolo col Renate: "Lo stiamo preparando concentrati, stando attenti a loro ma pensando al nostro gioco e a fare noi la partita. Contro il Novara non lo abbiamo fatto appieno, essendo più attenti ai singoli. Penso che sarà una partita difficile, come lo saranno tutte. Ma ci stiamo preparando al meglio".

Nonostante sia solo un classe 1991, è già ricca di esperienze la carriera del neobiancorosso, da Treviso a Frosinone in Serie B passando per il debutto in massima serie nelle file del Milan ("Era un posticipo serale contro la Lazio. E' stata una grandissima emozione che non dimenticherò mai. Sono entrato (al 32' della ripresa, ndr) al posto di Inzaghi. Me lo ricorderò per sempre" rivela). Poi Avellino, Pro Vercelli e Lecce tra serie cadetta e 1^ Divisione: Zigoni ha giocato in diverse categorie. "Sicuramente ho fatto tante esperienze, anche di buon livello, potendo affiancare grandi campioni come è successo al Milan. Speravo anche nella possibilità di fare di più, ma sono contento. Adesso penso al Monza: quest'anno sono qui e voglio fare il meglio possibile per questa squadra. Poi si vedrà a fine anno". Non è però prima volta che l'attaccante si lascia andare ad esternazioni legate al suo minutaggio, anche l'anno scorso a Lecce è capitato dichiarasse "ad inizio campionato avrei sperato di giocare un po’ di più": "A Lecce è stata una bella annata per me. Sul piano delle presenze (25 condite da 8 reti, ndr) posso dire di averne collezionate un buon numero, ma spesso mi era capitato di subentrare dalla panchina. Per la mia media-gol avrei meritato di giocare di più e me ne dispiaccio. Ma sono nel complesso soddisfatto della mia stagione. Certo mi è dispiaciuto per la finale play-off che abbiamo perso". 



Un pezzo di cuore l'ha però lasciato ad Avellino, una piazza per lui speciale: "E' quella che ricordo più volentieri perché ci sono stato un anno e mezzo e ho creato un bel rapporto con la tifoseria: mi hanno fatto sentire veramente importante. Inoltre a livello di gol ho fatto molto bene (11 reti in 30 gare nella stagione 2011/12 e 6 gol in 10 presenze da gennaio a maggio 2013, ndr). Infine abbiamo conquistato la promozione ed io ho segnato il gol che ci ha portati in Serie B: è stato doppiamente importante per me". Ma ora il suo obiettivo è chiaro: "La mia aspirazione è poter arrivare il più in alto possibile. Non credo ci sia una categoria predefinita per ciascun giocatore. Ora comunque sono qui a Monza e spero di fare il meglio possibile: magari, chi lo sa, andremo persino su e poi si vedrà cosa mi prospetterà la mia carriera".

Dal Sud al Nord, le sue esperienze si sono dipanate lungo tutto lo stivale e sulle differenze di "calore" delle varie tifoserie dice: "Ci sono certe piazze del Sud molto calde, ma non vuol dire nulla. Ognuno deve pensare a fare il suo lavoro al meglio per sé e per la squadra. Il tifo viene di conseguenza. Se ho scelto Monza c'è un motivo". Il perché lo spiega subito dopo: "Si era fatto avanti anche il Como negli ultimi giorni, ma la mia scelta è stata Monza in particolare per la presenza di mister Pea. Mi ha voluto fortemente e poi penso che qui c'è un valido progetto, che potrà portarci a vivere una bella stagione".

Il suo soprannome è "il Cobra" e Zigoni ne spiega la genesi: "Nasce nel periodo in cui giocavo nella Primavera del Milan: me lo hanno affibbiato gli allora compagni. Me lo sono portato dietro in questi anni e mi ha sempre fatto piacere". Ai tempi del Treviso qualcuno a lui molto vicino lo paragonò a Marco Van Basten dicendo che si trattava di un predestinato. Era il padre, l'ex attaccante di Juventus e Roma Gianfranco Zigoni: "Lui cerca sempre di restare al di fuori delle mie scelte riguardanti i vari trasferimenti. Dice che spettano a me - svela il giocatore. - Però è prodigo di consigli per quanto riguarda le mie prestazioni in campo: sia per quanto riguarda gli errori sia per quanto riguarda consigli pratici su come mi sarei dovuto comportare in determinate situazioni di gioco. Comunque quello con mio padre non è più un paragone che mi pesa: lo era forse all'inizio, ora ci passo sopra". Ma il calcio è sempre più una cosa di famiglia: Gianmarco infatti è nipote di Pierluigi Ronzon, centrocampista (e difensore) che ha calcato palcoscenici di Serie A dal 1952 al 1968 con le maglie - tra le altre - di Sampdoria e Napoli: "E' lo zio di mia mamma. Abita a Verona e lo vedo un po' meno. Ma è vero: il calcio è proprio una cosa di famiglia" sorride infine il neobiancorosso.