Dg SPAL: "Una delle peggiori stagioni della storia. Ma possiamo salvarci"

Dg SPAL: "Una delle peggiori stagioni della storia. Ma possiamo salvarci"TMW/TuttoC.com
Luca Carra
Ieri alle 11:15Girone B
di Valeria Debbia

A pochi giorni dall’andata del playout col Milan Futuro, Luca Carra, direttore generale della SPAL, è intervenuto a Lunedì Sport su Telestense per analizzare il presente e proiettarsi sul futuro. Un lungo intervento - ripreso dai colleghi de LoSpallino.com -  in cui non ha risparmiato autocritiche ma ha anche mostrato fiducia, toccando mercato, infortuni, struttura societaria, riforme della Lega Pro e molto altro.

Carra parte dal bilancio di un’annata complicata: “Abbiamo ragionato tanto e qualche idea ce la siamo fatta. Nessuno si aspettava una stagione come questa, soprattutto con questa squadra che tuttora non pensiamo sia da playout. E non lo dico solo io o qualcuno internamente, tante persone del settore con cui parliamo si stupiscono”.

Le cause? “Sicuramente errori commessi, ma anche gli infortuni nella seconda parte del girone d’andata. Il cambio allenatore è sempre sintomo di qualcosa che non ha funzionato. Evidentemente questa stagione è stata una delle peggiori della storia della SPAL e anche personalmente la peggiore della mia carriera”.

Il successo sul Gubbio ha cambiato il clima: “L’aria al centro sportivo è positiva: la vittoria con il Gubbio ha dato fiducia. I giocatori sanno benissimo per che cosa stanno giocando. Sono tutti motivati per l’obiettivo che abbiamo tutti in testa: li ho convinti, poi in campo basta pochissimo per cambiare le sorti di una partita”.

E anche la testa è più libera: “Il sorpasso sul Milan Futuro ha reso i giocatori consapevoli di aver fatto qualcosa di buono e soprattutto ha dato una buona spinta nell’idea di potersi salvare, che non è scontato dopo un campionato di difficoltà anche mentali”.

Guardando ai playout: “Il Milan è una squadra giovane e nelle ultime partite non hanno fatto benissimo. In quella partita dobbiamo avere paura solo di noi stessi: va giocata con la convinzione che possiamo farcela se ci impegniamo e corriamo”.

Sul mercato estivo: “A luglio ci siamo ritrovati nella situazione di dover far uscire giocatori prima di effettuare ingressi. Avevamo una rosa di 40 contratti non tutti utili e alcuni molti pesanti. Per noi l’organico era da playoff: quinto, sesto, decimo posto… in generale da playoff”.

Errori di valutazione? Forse. “Andava fatto qualcosa in più, quello sì: mancavano almeno due pedine per completare il modulo Dossena, però per 7/8 su undici era la squadra che voleva il mister”.

La SPAL ha pagato anche gli stop di uomini chiave: “Fiordaliso ha avuto un infortunio grave in ritiro, Arena ha avuto ripetuti problemi. Quando ti mancano la maggioranza dei difensori si fa fatica”. 

Su El Kaddouri: “Secondo me le migliori partite di inizio campionato le abbiamo giocate con lui, poi ha avuto problemi fisici e ha fatto fatica ad avere continuità”.

Nel mercato invernale è arrivata nuova linfa: “Paghera credo sia un ottimo acquisto, che per quello che ha dimostrato sarà molto importante per il playout: a centrocampo quando c’è si sente”.

Il DG glissa sulle frizioni con la tifoseria: “Bisogna capire se c’è la volontà da parte dei tifosi e da parte della proprietà di cercare di venirsi incontro, ma non voglio aprire una polemica ora”.

Sulle proteste contro le seconde squadre: “È ovvio che preferirei avere i tifosi dentro allo stadio, però è una battaglia che stanno portando avanti da un po’ di tempo e rispetto la scelta”.

Ampio spazio anche ai temi di sistema: “Ogni anno ci sono fallimenti perché la serie C ha costi elevatissimi e ritorni minimi. La mia paura è che sia un’altra estate di tribunali”.

Sulle riforme: “L’anno prossimo sarà introdotto un tetto salariale. Va ancora finalizzato, ma di fatto l’idea è un monte stipendi fisso collettivo. Si sta cercando di inserire parametri per avere più certezze per chi si vuole iscrivere”.

Il fronte societario resta stabile: “Il presidente ha parlato delle sue intenzioni in conferenza stampa. Non hanno nessuna intenzione di lasciare ed è ovvio che sono anche loro con le dita incrociate come noi”.

Infine un passaggio simbolico sul bisogno di razionalizzare: “Da quando sono qui mi sono reso conto che alla SPAL sembra che tutto costi il doppio rispetto alle altre parti, quindi dobbiamo mettere un rimedio a questa cosa”.