Gubbio, Di Carlo: "Noi agnellini? Non ci sto. Chiedo rispetto per questi giocatori"
Il Gubbio non sa più vincere in casa: eppure nel recupero contro la Juventus Next Gen sembrava potessero esserci le condizioni ideali, dato l'uomo in più e il vantaggio, ma alla fine è arrivato il pari: "Sembravamo agnellini? Mi aspettavo una domanda diversa. Prima di tutto, chiedo rispetto. «Agnellini» non lo accetto - ha esordito in sala stampa mister Domenico Di Carlo. - Questa è una squadra che gioca, che fa errori ma anche tante cose buone. Il calcio vive di episodi: oggi (ieri, ndr) l’episodio non è andato a nostro favore. Sull’1-0 e in superiorità numerica si doveva fare il 2-0. Lo abbiamo sbagliato due volte e, anche in 11 contro 10, può succedere quello che è successo. Il loro è stato un gran gol, non hanno mai mollato. Ci portiamo a casa un punto, ma sappiamo che la vittoria era lì. È la seconda volta in poche giornate che perdiamo due punti al 97'. Dobbiamo parlare con i ragazzi: quando sei in vantaggio e in superiorità devi essere più attento e chiudere la partita. Oggi la squadra ha dato tutto, non era facile dopo Ravenna e il campo pesante. Non è stata una gara di ritmi altissimi, ma l’impegno c’è stato. Per me non sono «agnellini», assolutamente. Chiedo rispetto per questi giocatori. Non era offensivo, era solo per dire che non siamo stati «feroci»? Io l’ho preso come offensivo. Quando sento dire «agnellini» per questa squadra non ci sto. È una squadra che dà tutto e io li difendo fino alla morte".
Tanti cambiamenti, sia in partenza che a gara in corso: "Fino a ieri sera (martedì, ndr) alle 19 aspettavamo gli esami strumentali. La Mantia e Sabelli non erano utilizzabili (Sabelli è venuto solo in panchina). Minta è uscito affaticato da Ravenna e non ha recuperato. Non è stato turnover per scelta tattica, ma per necessità. Abbiamo dato spazio a titolari che non si vedevano da un po’: Di Massimo e Baroncelli dal 1’, poi sono dovuti uscire Zallu e Signorini. Quando cambi tanti giocatori non è semplice mantenere la stessa intensità per 90 minuti. Ma chi è entrato ha dato tutto".
Spesso i rossoblù prendono gol nei primi minuti o negli ultimissimi: "Se c’è un discorso di attenzione mentale da migliorare? Sì, dobbiamo migliorare. Lo abbiamo fatto dopo il gol preso al 1’ in altre partite, oggi non l’abbiamo preso all’inizio, ma lo abbiamo preso al 97'. Quando sei in 11 contro 10 e in vantaggio, l’errore non è giustificabile. L’episodio è stato determinante: avevamo noi la palla, mezzo fallo su Murru non fischiato, punizione invertita e gran gol loro. Dobbiamo essere più bravi a gestire quei momenti, mantenere equilibrio e calma. Abbiamo perso quattro punti in due gare così: dobbiamo recuperarli altrove".
Sembra esserci una difficoltà a vincere contro squadre di media-bassa classifica: "Se avessimo vinto oggi saremmo a 22 punti e parleremmo di un altro Gubbio. Non è colpa vostra né dei tifosi. Dobbiamo guardarci dentro e migliorare. Prima di tutto dobbiamo arrivare a 43 punti e salvarci, il prima possibile. Ogni partita possiamo vincerla, pareggiarla o perderla: dipende solo da noi. Oggi dipendeva da noi, siamo andati in vantaggio, non abbiamo chiuso e abbiamo pagato l’unico errore commesso".
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