Juventus NG, Mangiapoco: "Brambilla grande allenatore, ma si arrabbia pochissimo"
Il portiere della Juventus Next Gen, Stefano Mangiapoco, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Juventus News 24 in cui ha ripercorso la sua carriera fin dagli esordi: "Ho fatto degli step che mi hanno portato a fare la classica gavetta, grazie al lavoro che ho fatto con gli allenatori e le persone che mi sono state accanto, sono riuscito ad arrivare in un club come la Juventus. Da piccolo non ho mai giocato nei vivai professionistici, ho giocato tanti anni con il Ponte San Pietro e il mio obiettivo era arrivare in D con quella squadra, lì sono passati due giocatori che ora sono in Serie A come Augello e Paleari. Ho giocato per un anno in prima squadra, poi sono passato alla Pro Palazzolo e infine sono approdato tra i professionisti. Il mio idolo è Buffon, tra i miei modelli cito anche Alisson e Courtois".
Lo scorso anno la consacrazione: "Con la Giana abbiamo raggiunto grandi risultati grazie alla forza dello spogliatoio. Io sono partito male perché mi sono fatto male appena arrivato ma grazie al mister e allo staff mi sono ritagliato il mio spazio e siamo arrivati in finale di Coppa Italia. Nei playoff siamo usciti con la Ternana che era più forte di noi però ce la siamo giocata. Mentre tornavo da Terni mi ha chiamato il procuratore per dirmi che c'era l'interesse della Juventus, stavo guidando e mi sono fermato perché era una notizia veramente inaspettata".
L'estremo difensore parla del suo approccio con il mondo bianconero: "Alla Juventus si percepisce subito la storia della società, è un altro mondo rispetto alla Serie C. Non ho avuto grandi difficoltà ad ambientarmi, mi sto trovando molto bene e la struttura fa la differenza. Per me è un orgoglio vestire la maglia del club più importante d'Italia. Stiamo trovando qualche difficoltà a trovare continuità di risultati ma non è semplice, perché diversi ragazzi passano da noi alla prima squadra. Abbiamo attraversato un periodo di flessione ma ci siamo parlati e confrontati e ora ne siamo usciti bene. Si è trattata di una flessione mentale che ci può stare nell'arco di una stagione. Brambilla? Forse è anche fin troppo buono, si arrabbia pochissimo durante le partite però è un ottimo allenatore per noi giovani. I compagni? I più forti fisicamente sono Pedro e Okoro, che è anche il più veloce, il più bravo tecnicamente è senza dubbio Anghelè, Faticanti quello che ha più intelligenza tattica. Guerra e Scaglia sono i leader del gruppo. Brugarello non mi aspettavo che fosse così forte, viene dalla D come me".
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