Top & Flop di Ternana-Arezzo

Top & Flop di Ternana-ArezzoTMW/TuttoC.com
© foto di Ufficio Stampa Pordenone Calcio
Oggi alle 17:10Girone B
di Laerte Salvini

C’è dentro tutto, in questa Ternana-Arezzo. La paura di perdere e la voglia di dimostrare, la tensione di chi sa che anche un dettaglio può spostare una stagione. Una partita da due volti, intensa e nervosa, che finisce 1-1 ma lascia dietro di sé una scia di sensazioni forti. Il Liberati si conferma stadio complicato per gli amaranto, che pure escono indenni, ma con la sensazione di aver sprecato un’occasione per ribadire il dominio del girone. Dall’altra parte, una Ternana viva, finalmente matura, capace di reggere il confronto con la prima della classe e di mostrare tratti di identità che finora si erano solo intravisti.

La squadra di Fabio Liverani parte con coraggio, pressa alta, aggredisce il portatore e costruisce gioco con intensità. La scelta di affidarsi a Ferrante e Dubickas in coppia funziona: il primo lotta e crea spazi, il secondo capitalizza. Al 36’, la Ternana passa meritatamente in vantaggio: cross dalla sinistra, Ferrante di petto fa da sponda e Dubickas incrocia col destro, battendo Venturi con un diagonale chirurgico. È il gol che fotografa l’atteggiamento delle Fere: concretezza, ritmo, e la voglia di risalire posizioni dopo un avvio complicato.

L’Arezzo, invece, nel primo tempo sembra trattenuto. Bucchi chiede equilibrio, forse anche per gestire la fatica di due trasferte consecutive. Guccione e Pattarello provano a illuminare, ma il pressing rossoverde soffoca ogni tentativo. La palla gira lenta, e Iaccarino fatica a dare ordine in mezzo. Così l’intervallo arriva come una liberazione per gli amaranto, sotto di un gol e con poche idee.

La ripresa, però, cambia tutto. La squadra di Bucchi alza il baricentro, entra Mawuli, e l’Arezzo ritrova campo e coraggio. Al 69’ arriva il pareggio: cross tagliato di Guccione, Gilli inventa una mezza rovesciata, la palla resta lì e Cianci, l’ex, non perdona. È 1-1 e la partita si riapre. Da quel momento si gioca a folate: la Ternana reagisce con Vallocchia, che sfiora il vantaggio con un sinistro velenoso, poi Pattarello trova il 2-1 nel finale, ma il gol viene annullato per fuorigioco dopo un lungo check del VAR. Il Liberati esplode, ma resta il pari.

Un pareggio che, a conti fatti, dice molto più del punteggio. L’Arezzo resta in testa a quota 28, ma il suo margine inizia a scricchiolare. La squadra continua a essere brillante in casa e più umana in trasferta: mancano ancora quei dieci minuti di gestione e quella cattiveria che fanno la differenza per chi punta alla B. La Ternana, invece, ritrova fiducia, gambe e compattezza. La mano di Liverani ora si vede: i suoi ragazzi sono più corti, più cattivi, più squadra. Non è ancora la Ternana che domina, ma non è più quella che subisce.

Di seguito i Top&Flop:

TOP

Dubickas(Ternana):  È l’anima e il motore della Ternana. Quando la partita rischia di appiattirsi, è lui a riscrivere il copione con la sua energia. Segna il gol del vantaggio con freddezza e senso della posizione, ma soprattutto dà continuità alla manovra con movimenti intelligenti, smarcamenti preventivi e un pressing costante che costringe la difesa amaranto all’errore. È in fiducia, e si vede: il gesto tecnico sul gol nasce da un equilibrio perfetto tra istinto e lucidità. Il giocatore simbolo della ripartenza rossoverde. SCATENATO

Cianci (Arezzo): L’ex di turno non tradisce il suo istinto. Per un’ora combatte nel deserto, isolato tra i centrali umbri, poi fiuta l’occasione e colpisce. Il gol è un marchio di fabbrica: rapace d’area, pronto sulla seconda palla. Ma c’è anche tanto lavoro oscuro — sponde, falli subiti, movimenti in profondità — che permettono all’Arezzo di risalire. È un attaccante che pesa, in tutti i sensi: quando si accende, trascina. In questo Arezzo è l’elemento di maggiore affidabilità e concretezza. DECISIVO

FLOP

Donati (Ternana): Giornata complicata per l’ex Arezzo, che soffre la velocità e la fantasia di Pattarello. In ritardo su diversi duelli, a volte scollegato dalla linea difensiva, non trasmette sicurezza. Quando deve spingere, appare indeciso; quando deve contenere, si fa sorprendere. L’impressione è che giochi col freno a mano tirato, frenato forse dall’emotività della sfida contro il suo passato. Una prestazione opaca, che pesa più sul piano tattico che su quello tecnico. INCERTO

Tito (Arezzo): Un’ombra sulla corsia sinistra. Non riesce mai a incidere né in fase di spinta né in copertura, e il suo contributo alla manovra amaranto resta minimo. In una partita bloccata, serviva il coraggio dei terzini, ma il suo apporto offensivo è quasi nullo. Qualche buona chiusura difensiva non basta a compensare un atteggiamento troppo timido. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite. SPENTO

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